Aggiornamento 4 marzo. Non posso più cancellare questo post perché è stato arricchito da alcuni commenti, e fra i principi di questo blogghetto c’è quello di non cancellare mai i commenti fatti da chicchessia, che non siano spam, ovviamente. Non lo cancello quindi, anche se ho deciso di spostare il “quadretto vivo” in vetta alla colonna delle info perché qui può risultare troppo invasivo, in certi momenti. Non lo cancello ma lo schiodo dal primo post e lo inchiodo al suo tempo.
un po’ come un’immagine appesa nello studio, un’immagine che cambia di giorno in giorno
esempio delizioso 🙂
@Andreas, questo mi riporta al discorso di ieri e, ancora una volta, mi fa pensare all’assoluta peculiarità del rapporto fra soggetto e oggetto come dimostra la corrispondenza biunivoca che il celebre Maghetto scopre fra se stesso e la bacchetta magica che vuol comprare (l’esempio al quale mi riferivo): secondo il venditore “non esistono due bacchette che siano uguali, così come non esistono due unicorni, due draghi o due fenici del tutto identici. E naturalmente, non si ottengono mai risultati altrettanto buoni con la bacchetta di un altro mago”. La singolarità irripetibile della figura del mago fa la sua parte, ma anche quella dello strumento non è messa in discussione: “…ma in realtà, è la bacchetta a scegliere il mago, naturalmente”. L’oggetto ha una relazione diretta con il soggetto e tutto questo genera intrecci infiniti.
Il risultato più eclatante della scienza e dell’arte del Novecento è stata la “scoperta” della complessità del mondo, in particolare la commistione ricorsiva e pervasiva di caos e determinismo da un lato e l’offuscamento della distinzione fra soggetto e oggetto.
L’uomo semplice, a contatto con la natura, era (non è quasi più) più bravo ad accettare e riconoscere la complessità. Nella fase infantile della scienza, fino a tutto l’800, l’uomo si è ubriacato di potere e controllo. Nel 900 i pionieri della conoscenza sono dovuti venire a patti con la complessità. Ora questa sta travolgendo schiere di operatori, soprattutto finanziari, vanificando regolarmente tutte le previsioni. I popoli vengono sbatacchiati di qua e di là.
Io trovo che le cose siano maledettamente complicate e quindi assolutamente affascinanti.
è affascinante vedere come spesso l’indole umana sia attratta dai” grovigli” e dalle cose complicate,
ma mi chiedo se le cose sono davvero così complicate
o se noi le vediamo così in quel momento…???
Oggi è uscire dall’ombra e inseguire la luce…
ieri l’emozione di una nuova fioritura, oggi la sicurezza di un possente albero che offre la sua ombra,
domani…
“Cosa toccata, cosa cambiata!” chi o cosa ha toccato cosa o chi? Comunque: cambiata!
cambia l’immagine ma cambia anche lo sguardo
il commento è mio mi sono loggata con il nome di mio figlio
a proposito di cambiamento:
“Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere”
Mahatma Gandhi
Ma cambia l’immagine o cambia lo sguardo di chi la guarda?…. 🙂