Iniziando ad accordare i suoni #loptis

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Verso la fine di ottobre un nuovo gruppo di studenti della IUL confluirà nel laboratorio. Ancora non è dato sapere quanti saranno, presumo fra 20 e 50. Nel frattempo qui abbiamo il gruppo degli “ultimi”, così composto:

  • 33 neoiscritti (al 20 ottobre 2013) – benvenuti!
  • 13 iscritti al cMOOC #ltis13 che non avevano creato il blog – vorrebbero rientrare in gioco
  • 12 iscritti al cMOOC #ltis13 che avevano creato il blog ma poi si sono un po’ persi – o così credono – anche loro vorrebbero rientrare in gioco

Prendiamo le mosse accompagnando i neoiscritti all’inizio del percorso, proponendo un “compito” e una lettura.

Il diario

Tutti i partecipanti sono caldamente invitati a tenere un diario. Serve per tracciare cosa avete fatto, i problemi che avete incontrato, come li avete risolti, ma anche pensieri e sensazioni.

L’invito a svolgere questo compito, distribuito lungo tutto il percorso è rivolto a tutti ma va considerato obbligatorio per coloro che immaginano di richiedere i CFU. Il diario costituisce la traccia principale per determinare l’esito del percorso.

Chi per ora non ha un blog (attualmente 7 neoiscritti più 13 che non l’avevano mai creato), scriva il diario dove gli pare, in un editore di testo qualsiasi (tipo blocco note di Windows), Libreoffice, Word o quello che volete. Successivamente potrà essere trasferito altrove.

Introduco tuttavia una novità: chi vuole partecipare ma proprio non ha voglia di farsi un proprio blog potrà contribuire ad un blog di gruppo che metterò presto a disposizione. Devo vagliare un paio di opzioni, poi spiegherò come fare.

Un piccolo approfondimento sul software

Prima di tutto occorre che tutti abbiano una minima cognizione delle tipologie di software esistenti. Per alcuni di voi sono cose note, per molti stanno nel dominio del sentito dire, altri ancora non hanno idea. Per favore tenete conto che siete molti e molto diversi.

Il software è quella poliforme e impalpabile sostanza che da un lato è semplice testo e dall’altro magia, capace di trasformare un computer in qualsiasi altra cosa, laddove per computer si deve intendere tutto ciò che ben conoscete: computer veri e propri, telefoni, tablet e tutti gli ibridi che stanno di mezzo e anche tutta l’internet. È semplice testo per coloro che lo creano, scrivendo istruzioni in un editore di testo (vedremo meglio…). È magia per tutti gli altri.

La riflessione che proponiamo non concerne l’acquisizione di abilità di programmazione ma la consapevolezza della natura degli strumenti software che state usando, la consapevolezza che non siete obbligati ad usarne un certo tipo solamente perché l’avete trovato nel computer e infine, la consapevolezza che la scelta del software comporta ben precise implicazioni economiche e sociali.

Varietà di software

Con il software si può trasformare il computer in qualsiasi altra cosa: una macchina per scrivere, una macchina per fare musica, per dipingere, per fare disegno tecnico, per scambiarsi lettere, per cooperare e molto altro. Non solo, oggi con il software si può trasformare internet in qualsiasi cosa, perché tutto ciò che può fare un computer oggi lo può fare anche Internet. Tutto questo crea delle opportunità meravigliose ma, come è naturale, presenta anche tanti nuovi problemi. Nel corso verranno svolte delle considerazioni a riguardo. Qui mi limito a mostrare le varietà di software fondamentali nel modo più sintetico possibile. Prima il software propriamente detto, che deve essere installato sul proprio computer.

  • Software libero: software sviluppato da comunità di programmatori che credono in un’etica della condivisione. Più o meno siamo nel mondo degli hacker. Il loro software è distribuito liberamente insieme al codice sorgente, ovvero alle istruzioni di programmazione che così ciascuno può leggere e, se è in grado, può modificare. Chi vuole può (non è un compito) anche dare un’occhiata alla definizione di software libero di Wikipedia, a un panegirico del sottoscritto sul tema dell’etica hacker e guardare il video di una conferenza tenuta da Richard Stallman, il padre dell’idea di software libero: Una società digitale libera (in basso a destra si possono selezionare i sottotitoli in italiano). Ecco un esempio di software libero: LibreOffice.
  • Software open source: software distribuito liberamente insieme al codice sorgente da programmatori oppure anche da aziende. Le aziende possono trovare convenienza nella libera distribuzione di certe versioni dei loro prodotti nell’ambito delle loro strategie di marketing. Ecco la definizione di software open source di Wikipedia. La differenza rispetto al mondo del software libero è che chi fa software open source non si pone alcun problema etico, mentre chi fa software libero individua un nesso diretto fra software e libertà d’espressione. Esempio di software open source: OpenOffice.org.
  • Software proprietario: software che viene prodotto da un’azienda e venduto senza i codici sorgente in chiaro, ma solo nel formato cosiddetto eseguibile, cioè in grado di girare su un computer. Questo software deve essere acquistato o sotto forma di CD o DVD appositamente preconfezionati o scaricato direttamente dalla rete in seguito ad un pagamento con carta di credito. Contrariamente al caso del software libero o open source, utilizzare software proprietario che non sia stato regolarmente acquistato costituisce un illecito perseguibile a termine di legge. Esempio di software proprietario: Microsoft Office.

La  vostra collega Luisella aveva segnalato qui, molto appropriatamente, un caso in cui la pubblica amministrazione prima ti incita a usare software open source – per fare bella figura – poi ti impone di usare software proprietario – quando si fa sul serio… Leggete l’interessante post INVALSI e software – uh… mi accorgo ora che alcune delle persone che contribuiscono a quel blog si aggirano da queste parti 🙂

Altra cosa sono invece i servizi web (web service), che possono svolgere le stesse funzioni di un software ma semplicemente accedendo ad appropriate pagine web mediante un browser internet – Mozilla Firefox, Chromium, Internet Explorer, Safari o altri simili. In questo caso non c’è niente da installare sul proprio computer. Uno dei vantaggi principali dei web service è che molto spesso consentono alle persone di lavorare in collaborazione, ovunque esse si trovino. Altro vantaggio è che si ha sempre la versione aggiornata, contrariamente al caso del software scaricato o acquistato che sia. Un vantaggio che tuttavia presenta anche un rovescio della medaglia: il servizio ti può cambiare sotto il naso e questo a volte è irritante. Nella maggior parte dei casi l’impiego di tali servizi è gratuito, basta registrarsi. In realtà gratuito in senso lato non è, perché si “paga” mettendo a disposizione parte della propria identità; ne parleremo in futuro. Un esempio che ormai conoscono tanti è l’insieme di servizi che simulano i pacchetti da ufficio (scrittura, fogli di lavoro, presentazioni ecc.) offerto da Google: Drive, ex GoogleDocs. Anche di questo riparleremo – ce ne sono altri comunque, Zoho ad esempio.

Come commentare i post in questo blog

Un obiettivo fondamentale del laboratorio è quello di mettervi a disposizione alcuni potenti strumenti per essere attivi ed esprimere i vostri pensieri. Per fare un commento, accertatevi di essere nella pagina che mostra tutto il post: se siete in http://iamarf.org cliccate sul titolo del post, oppure direttamente qui (il link apre una nuova finestra). In fondo alla pagina trovate lo spazio per scrivere, intestato “Lascia un Commento”. Quando vi cliccate dentro per scrivere, lo spazio si amplia nel modo seguente:

Questa è solo una figura, non ci cliccate dentro per commentare!!! Andate in fondo alla pagina!!!

Cattura dell'immagine del box che serve a scrivere commenti in questo blog

Vedete gli spazi per scrivere i vostri dati. Non sono obbligatori ma per favore inserite almeno il vostro nome. Se preferite, potete usare una delle vostre identità WordPress, Twitter o Facebook, se ne avete una, che sono attivabili con le rispettive iconcine a destra.

Potete fare domande, ovviamente, ma: fatele sempre in luoghi pubblici, non inviandomi un’email, cioè fatele commentando i post in questo blog, eccetto eventuali casi palesemente personali. In testa al blog c’è un post fisso: è la bacheca, destinata a domande o commenti generici, che non siano riferibili ad un post specifico. Il motivo per cui vi chiedo di limitare al massimo i contatti via email con il sottoscritto è semplice: la vostra domanda potrebbe essere la stessa che vorrebbe fare qualcun altro e la risposta potrebbe comunque interessare altri. Invece scrivendo a me si satura il mio tempo in una maniera non proficua per la comunità. Dobbiamo imparare a sfruttare la tecnologia per giocolare con le idee, tendendole sempre ben visibili e alla portata di tutti.

40 pensieri riguardo “Iniziando ad accordare i suoni #loptis”

  1. Software libero … vuol dire che rende le persone più libere? Sono incuriosita dalle applicazioni antropologiche, ma non vorrei andare fuori argomento. Si dice OT?!

    1. Preferisco di molto un “fuori tema” spontaneo a un “in tema” dovuto e scontato. E poi codesto è uno spunto parecchio centrato: la caratteristica essenziale, direi nobile, del software libero è proprio quella di rendere le persone più libere. Sicuro.

      1. Usare software libero (es. Libre Office) mi suscita un senso di gratitudine verso chi si impegna per offrire qualcosa di buono ad altri. Frequento, non assiduamente, forum che trattano di versioni modificate di Android (sistema operativo per smartphone) e apprezzo la solidarietà dei partecipanti e trovo che sia contagiosa. Mi sembrano frutti buoni. Basta per “rendere le persone più libere”.

  2. Riprendo anch’io il viaggio, dopo una lunga latizanza (come scrive giuliana55). Ricomincio da capo, ma non riparto da zero: i post del prof sono stati oggetto di un confronto con i colleghi dell’associazione in cui sono distaccata. Ehhh oggi, condito da quattro risate, perchè mi hanno preso in giro, ho imparato cosa vuol dire “Diventerò anch’io un famigerato “orecchio peloso?”.
    Un saluto.

  3. Spero non sia troppo tardi per salire sul treno…. pare di no. Per un po’ ho osservato dal finestrino, ma ora vorrei prendere parte al viaggio. Quindi mi levo il cappello e faccio un saluto a tutti.

  4. Buongiorno a tutti… mi inserisco solo ora in questo percorso perché purtroppo ho avuto diverse difficoltà, sia scolastiche che personali. Sono iscritta al terzo anno del corso di laurea e mi trovo ad affrontare questo percorso ora, un po’ timidamente perché come dice lei dott. Andreas è una nuova modalità di vedere e vivere un percorso di studi. Però sono motivata ed interessata ad un percorso nel “cyberspazio” sia come madre di due ragazzini nativi digitali, sia come insegnante, che deve tenere conto delle nuove dinamiche comunicative ed espressive degli alunni. Spero di potere ancora avere l’opportunità di inserirmi in un percorso che è già avviato!

  5. Salve!
    Anche qui ci sono arrivata: mi piace l’idea di un blog di gruppo, mi è capitato in un’altra vita di realizzarlo e mi era piaciuto tanto, perché era come essere sempre in compagnia con un arricchimento continuo. A presto

  6. Ciao a tutti … Un saluto particolare al prof … Mi piace l’idea del blog di gruppo anche perché io ho un mio blog ma è “didattico ” e non avrebbe senso inserirvi un mio ” diario” … Forse potrei utilizzare la mia pagina facebook?

    1. Ciao Orlanda, grazie. Per motivi che si chiariranno nel percorso stesso, cercheremo di costruirci spazi più possibili all’aperto. Facebook è sì molto grande e molto popolato ma molto chiuso. Ne parleremo presto.

  7. Ciao a tutti.
    Andreas non potrei smettere di seguirvi ma siccome m’impelago in cose più grandi di me devo stare ancora in un angolino a raccogliere le forze. Ma ci sono..

  8. Un saluto a tutti!
    Sono stata molto “latitante” quest’estate ma ero presa da mille impegni rimandati al periodo ferie.
    Non riuscirò a partecipare molto quest’anno perché sull’onda dell’entusiasmo dei progressi fatti con il corso del prof. Andreas ho avuto la “balzana” idea di iscrivermi ad un master sulle tecnologie per la didattica, ma poi, si sa, il tempo è tiranno e fra la scuola e tutto il resto non ne resterà.
    Diventerò anch’io un famigerato “orecchio peloso”? Temo di si! ma sarà per una buona causa (o un buon effetto, dal momento che se non avessi partecipato a ltis13 non mi sarei mai invogliata ad affrontare tale ambizioso progetto!).
    Comunque vi leggerò sempre!
    Spero solo di avere la forza, qualche volta, di affacciarmi al vostro villaggio e raccontarvi….

  9. ciao a tutti , vedo che per molti di voi non è l’inizio ma bensi il continuo di un progetto ,io invece sono una delle sette neoiscritte e confesso di essere tanto affascinata quanto timorosa di non farcela.Proverò a portare a termine questo compito con curiosità e impegno. Ringrazio anticipatamente il Prof Andreas per tutti i suoi insegnamenti e la sua pazienza ,con chi , come me è un pò impacciata. Buon lavoro a tutti

  10. Mi fa piacere provare a portare a termine quanto cominciato…
    Cercherò di tenere un diario, anche se la cosa che più ci si avvicina ce io abbia mai scritto è un log delle modifiche al mio server di casa… 😀
    Per il momento, come suggerito, lo terrò fuori linea, in un file di testo, poi, seguirò le indicazioni che mi verranno date.
    Un augurio di buon cammino a tutti.
    Ric

  11. Ciao a tutti, ai nuovi e vecchi partecipanti e al prof. Andreas…
    vorrei continuare a seguirvi, c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare, credo di aver ancora bisogno di qualche piccolo ripasso e poi… mi piace troppo stare qui con voi!
    Buon lavoro a tutti!
    Manuela

  12. Bentrovato Andreas, in teoria dovrei essere tra quelli che hanno iniziato, fatto il blog con Worpress, scritto il diario ma poi nella pratica persa nello space di mille altre cose. Adesso ho un problema con WordPress per cui credo che sarebbe cosa buona e giusta per me farne uno nuovo e resettare il resto.
    Spero di riuscire a partecipare e intervenire alla discussione con maggiore assiduità ma non sempre questo mi è possibile. In ogni caso leggo sempre i messaggi e le indicazioni che trovo utili e significativi. Grazie sempre e a presto…. 😉
    Rosanna

  13. Grazie a tutti

    @csoudaz Se tu puoi seguire “con metodo slow, intervenendo e facendo qualcosina” questo luogo si arricchisce.

    @fbartoli Bene, inviami il link: andreas(DOT)formiconi(AT)hispeed(AT)ch

    @Vincenzo Capasso La scelta è indifferente: deve tornare bene all’autore

  14. Sono contento di aver partecipato al corso cMOOC#ltis13 e ringrazio Andreas Formiconi per il suo impegno e la sua dedizione.
    Desidero partecipare al nuovo corso #loptis ma ho un dubbio iniziale:
    il diario è costituito da un solo post che viene integrato e aggiornato sul blog o è costituto da diversi post successivi e separati sul blog ?
    O la scelta è indifferente?
    Saluto Andreas e tutti i corsisti augurando Buon Anno Scolastico.

  15. buon anno a tutti. Sempre molto interessante tutto quello che il nostro prof. ci insegna. Bon courage dicono i francesi. Lo dico a me stessa perchè serguo “da lontano” le lezioni e cerco di farmi coraggio, solo una settimana è trascorsa dall’inizio della scuola e la stanchezza si fa sentire….
    Lorelle

  16. Ciao Andreas!
    Sei decisamente un insegnante accattivante, oltre che preparato…non si può leggere un tuo post e restare “inattivi” 🙂
    Anche a me come a @ M.Antonella sembra di respirare una ventata di “inizio scuola”, e -incredibilmente- ne sono felice!
    E da perfetta reduce di Santiago de Compostela, non mi viene in mente altro che…”Buen camino!” a tutti 🙂

    1. Ciao, Samantha!
      Anch’io sono stata qualche anno fa a Santiago de Compostela,
      (ma ho fatto a piedi solo gli ultimi 700 metri, dall’hotel San Francisco alla cattedrale ;).
      Tu, invece???
      Ho ancora un ricordo molto vivo di quell’esperienza:
      indipendentemente dall’essere o no motivati dalla fede religiosa,
      quei luoghi emanano spiritualità e danno forti emozioni…
      ¿Estás de acuerdo con migo?

  17. Intervengo solo per sottolineare il link al post su Invalsi e formati aperti: merita di essere letto perchè è una chiara fotografia della situazione italiana (non solo nella scuola!) caratterizzata da violazione di norme e buon senso; che dipende – a mio parere – più dall’ignoranza diffusa che da “cattiveria”, ma non per questo è meno grave!

  18. ricomincio volentieri, anch’io, però vorrei cambiare blog o aggiungerne uno, ne ho fatto uno che uso solo in italiano https://fbartoli.wordpress.com/ che preferirei usare come diario per maggior chiarezza e semplicità (lasciando l’altro per i post in inglese, reblogging etc.); devo postare il link da qualche altra parte?

  19. Prof,
    posso continuare a seguirvi con metodo slow, intervenendo e facendo qualcosina anch’io. Così non mi arrugginisco e mantengo il mio blog ancora in fase di organizzazione?
    Costantino

  20. Saluti a tutti, nuovi partecipanti e persone già incontrate. E naturalmente ad Andeas, che ha reso possibile tutto questo.
    Auguro un buon lavoro ed un’esperienza collaborativa intensa e piacevole.

    1. Ciao a tutti,
      Ci riprovo con entusiasmo, avevo cominciato il primo corso ma poi gli impegni scolastici di fine anno hanno avuto il sopravvento. L’ambiente è stimolante e i feedback ricevuti da colleghe che hanno frequentato il corso precedente mi hanno ancora più convinto a riprovarci, buon lavoro a tutti

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