Critica della neutralità della scienza e delle tecnologie che ne derivano

manifesto inverno

Do volentieri un contributo in questa iniziativa perché ne condivido in buona parte le ragioni. La cosa interessante è che mi ritrovo a fianco di un mio professore, e non uno qualsiasi, ai fini del mio percorso. Angelo Baracca è stato l’unico insegnante che ho amato quando studiavo fisica (1974-1978) perché è stato l’unico a porre i contenuti dell’insegnamento (meccanica statistica) in una prospettiva storica, richiamandosi anche alle vicende umane dei protagonisti, nella fattispecie quelle di Ludwig Boltzmann.

Fui profondamente impressionato da questo modo di porre l’insegnamento di un argomento nel campo di una “scienza esatta”, per richiamarsi al titolo dell’iniziativa. Un approccio del quale ero inconsapevolmente assetato. Questo e altri episodi analoghi hanno finito per alimentare più l’interesse per il fenomeno dell’apprendimento che per le discipline che mi è capitato di studiare. E hanno finito anche per influenzare il modo nel quale tendo a vedere il mondo.

Ora mi occupo di scuola, in particolare dell’impiego di tecnologie per insegnare e per imparare. Mi piacciono le tecnologie, mi piace svilupparle e mi piace usarle, ma non penso che siano qualcosa di neutro e avulso dal contesto sociale e politico. Usare una tecnologia piuttosto che un’altra, nella fattispecie in contesti educativi, convoglia implicitamente un messaggio. Ad esempio, accettare l’offerta di una multinazionale per riempire le classi di una scuola di tablet vuol dire accettare una forma di colonizzazione. E soprattutto vuol dire operare una forma di discriminazione fra coloro che in futuro si potranno permettere quella tecnologia e coloro che non se la potranno permettere.

La sensibilità intorno a questi temi, che ho sviluppato nel corso degli anni, trova un sicuro fondamento nell’insegnamento che ebbi da Angelo Baracca tanti anni fa. È bello quando i percorsi si chiudono in questo modo.

1 commento su “Critica della neutralità della scienza e delle tecnologie che ne derivano”

  1. Discutendo e seguendo un suo mooc , prrofessore, mi ritrovo iscritta a un corso di microeconomia. Comincerà in febbraio e non so quali idee, teorie incontrerò, ma nel mondo presente le mie conoscenze educative e di insegnamento sono troppo limitate per comprendere i problemi della scuola.

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