
Negli anni ’90 ho collaborato a lungo con una ricercatrice russa . Ci occupavamo degli stessi argomenti (matematica per le tomografie) e ha abitato presso la mia famiglia. Abbiamo condiviso un tratto significativo di vita e questo quadretto della sua dacia dipinto da un’amica è una delle cose che ci ha lasciato. Lo tengo qui davanti, in questi giorni infernali. Ogni tanto ci scriviamo. Mi ha inviato questo appello dell’Accademia Russa delle Scienze.
Noi, membri del Presidio dell’Accademia Russa delle Scienze, ci rivolgiamo agli scienziati della Russia e di tutti i paesi del mondo.
Molti anni di scontri in Ucraina, accompagnati dalla morte e dalla privazione dei civili, hanno portato ad un acuto conflitto militare. Consideriamo estremamente importante raggiungere il cessate il fuoco e una soluzione pacifica attraverso il processo di negoziazione. Siamo seriamente preoccupati per la vita e la salute delle persone, compresi i nostri colleghi – scienziati, che si trovano nella zona di guerra sul territorio del Donbass e dell’Ucraina.
Chiediamo una risoluzione immediata delle questioni umanitarie legate, prima di tutto, a garantire la sicurezza e le condizioni di vita della popolazione civile. Facciamo appello a tutte le parti per garantire la sicurezza delle istituzioni scientifiche, educative e culturali, dei monumenti del patrimonio storico. Di particolare importanza è prevenire la distruzione delle centrali nucleari, degli oggetti dell’industria chimica e di altre infrastrutture critiche.
Esortiamo i nostri colleghi di tutti i paesi del mondo, le accademie nazionali delle scienze, le associazioni scientifiche internazionali e nazionali, così come gli altri nostri partner nello spazio scientifico ed educativo, ad astenersi da posizioni e azioni dettate non dagli interessi della scienza, ma dall’ambiente politico e dalla gravità della situazione. Condanniamo qualsiasi tentativo di esercitare pressioni politiche su ricercatori, insegnanti, laureati e studenti sulla base della nazionalità o della cittadinanza.
Invitiamo la comunità scientifica globale a continuare e sviluppare la cooperazione, a rafforzare i legami scientifici ed educativi internazionali e a prevenire qualsiasi tentativo di limitare l’accesso alle infrastrutture scientifiche internazionali, alle opportunità di pubblicazione e alle banche dati aperte.
Consideriamo necessario intensificare la diplomazia scientifica e rafforzare il movimento degli scienziati per la pace, la sicurezza internazionale, la risoluzione dei conflitti, la riduzione della tensione militare e la prevenzione della minaccia della guerra nucleare.
07.03.2022
Hanno ragione. Non vanno censurati/esclusi i cittadini in base a quel che fanno i governi. E questo vale ancora di più per scienziati, ricercatori e operatori culturali in generale. Ad esempio è anche scandalosa l’esclusione degli autori russi dalla Fiera del Libro per ragazzi di Bologna. Il libro per ragazzi, già in URSS, ha una lunga tradizione di mezzo d’espressione per chi dissentiva dal regime.