Il 20 marzo il matematico e poeta Konstantin Olmezov si è tolto la vita a Mosca, a soli 27 anni. Originario di Donetsk, Olmezov si era trasferito in Russia per perseguire una brillante carriera come matematico. Dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina, Olmezov ha cercato di lasciare il paese, ma è stato arrestato e condannato alla detenzione amministrativa; poi si è suicidato.
Anche questo mettiamo in conto al sogno imperialista demente di un dittatore omicida.
Storia completa su Meduza. In inglese, chi non lo legge può usare deepl.com.
Il matematico e poeta ha compiuto un gesto eroico che merita rispetto. Dal mio punto di vista rinunciare alla propria vita suicidandosi è una dimostrazione di grande sofferenza e nello stesso tempo di assoluta coerenza coi propri ideali, tuttavia non ha, me sembra, altrettanta efficacia nel proteggere la vita degli altri. Annullarsi e morire è un gesto simbolico gravissimo, ma non posso non chiedermi se sia anche brutalmente (lo ammetto con dolore) “utile” a chi dovemmo proteggere vivendo.
Penso solo all’immensa sofferenza. Poi non rimane che il silenzio. Grazie Mariaserena.
Sono d’accordo.