Piratebox-a-scuola

Aggiornamento 13 gennaio 2016:

L’iniziativa PirateBox è sospesa. Sfortunatamente in questo periodo non ho il tempo da dedicare alla costruzione di nuove scatole. Continuerò invece a rispondere ad eventuali domande.

Aggiornamento 18 ottobre 2015:

L’iniziativa PirateBox continua nella seguente forma: chi vuole una PirateBox e non ha possibilità di confezionarsela, può procurarsi il materiale e inviarmelo. Io (appeno ho tempo) sistemo la PirateBox e la rispedisco. Chi è interessato lo può chiedere scrivendo un commento a questo post.

Il materiale da procurarsi consiste in un router TM3020 e una chiavetta USB 2.0 da 8 GB di buona qualità. Il router può essere acquistato in vari siti: Amazon, Ebay, Newegg


 

Si propone di utilizzare un piccolo dispositivo di rete che consenta agli insegnanti di distribuire contenuti multimediali in assenza di connessione Internet o in situazioni di accesso limitato, ad esempio per motivi di sicurezza.

Si tratta di un piccolo router dal costo di circa 30€, reperibile off-the-shelf, sul quale viene installato un sistema di software libero che consente di trasformarlo in un minuscolo server in grado di distribuire i contenuti via wireless in un’area di circa 50 mt, a velocità dell’ordine di 100 Mbps.

I contenuti sono predisposti dall’insegnante in una semplice penna USB, che viene inserita nel router.

Il 28 giugno abbiamo lanciato la seguente proposta: noi ci procuriamo il materiale, prepariamo i dispositivi e li inviamo per posta a chi vuole sperimentarli in classe, le persone contribuiscono alle spese per l’hardware mediante il meccanismo delle donazioni online. Il nostro lavoro è “libero”, nel senso che non chiediamo di essere remunerati in denaro ma in feedback che, in una fase successiva, consentano di migliorare ulteriormente i dispositivi, in relazione alle idee emerse sul campo. Non si tratta di una vendita, i router trasformati sono un patrimonio comune. Potrà accadere che taluni potranno cambiare tipo di PirateBox, in base alle esigenze. Noi invieremo la nuova e ritireremo la vecchia rimettendola in circolo per altri a cui possa andare bene.

Il nostro lavoro consiste nell’installazione del software prodotto da una comunità di sviluppatori di software libero e nell’adattamento dei dispositivi all’uso in classe.

Abbiamo raccolto 41 adesioni, da 22 province, dalla Calabria e dalla Puglia sino al Trentino. Prevalentemente sono insegnanti di scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado, ma vi sono anche alcuni docenti universitari e insegnanti in attività artistiche-artigianali (ceramica).

Il percorso del progetto sino ad oggi è raccontato in questi post del blog.

Sono stati raccolti un po’ di feedback in un apposito wiki.

La fase successiva consisterà nella realizzazione di modifiche che rispondano alle emergenze emerse durante questa prima sperimentazione.

Nel caso in cui i risultati siano positivi si potrà pensare ad una realizzazione su scala maggiore.

I punti fondamentali della proposta sono:

  • tecnologia leggera e flessibile:
  • costi minimi
  • può essere adattatata ad una varietà di setting hardware diversi: piccoli router wireless, Raspberry, laptop, device Android
  • consente di portare contenuti multimediali nella tante realtà scolastiche dove di fatto Internet non è fruibile o è fruibile con vari tipi di limitazioni
  • è formativa per gli studenti, che vengono a contatto con le realtà produttive del software libero
  • è formativa anche per gli insegnanti che possono cogliere l’occasione di migliorare la loro confidenza tecnologica lavorando su di un dispositivo relativamente semplice che serve per la didattica
  • è una soluzione “morbida e pervasiva” che non richiede interventi infrastrutturali pesanti nel breve termine
  • consente di creare un nesso fra i valori positivi della cultura hacker, di competenza, collaborazione, velocità, flessibilità, e il mondo della scuola
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