Risorse utili per chi fa la tesi

In un forum avevo raccolto una serie di post scritti per gli studenti che fanno le tesi. Era un forum all’inizio destinato a raccogliere risorse sulla DaD in tempo di Coronavirus ma poi ci sono finiti una serie di contributi utili in generale per le tesi. Quuesti li ho raccolti in una pagina apposita. Alcuni, più specifici, li ho linkati direttamente qui sotto.

Aggiungo anche…

Vuoi fare la tesi con me? Allora devi fare così… (emergenza Coronavirus) Prima parte

Post aggiornato il 29 maggio con una raccolta di varie precisazioni sulla scrittura della bibliografia che abbiamo accumulato nel frattempo sul forum. Vedi il P.S. in fondo.

Lettera scritta agli studenti che mi sommergono di richieste di tesi…

Sto scrivendo a tutti gli studenti che mi hanno chiesto una tesi che, più o meno direttamente, coinvolge la didattica online a scuola. Ho tuttavia aggiunto anche i vostri rappresentanti del CdS di Scienze della Formazione Primaria, con i quali stiamo discutendo di organizzare delle iniziative di indagine e condivisione di pratiche online per la didattica a scuola.
Le tesi sono aumentate ulteriormente, tredici mi risulta. Avendone già circa 70 inizia ad essere un problema. Come ovviare? Organizzandosi.
Per questo avevo iniziato a creare un gruppo, iniziando dal forum https://www.reddit.com/r/DaD_Coronavirus/
Ma lo so che non basta, perché di fatto non siamo abituati a lavorare insieme, soprattutto online: non siamo abituati a fare comunità di pratica.

Una comunità di pratica ha tre aspetti fondamentali:

  1. Un dominio: (studenti che si voglio laureare su questo tema e studenti che vogliono saperne di più)
  2. Una comunità (ci aiutiamo a vicenda collaborando su attività che ci servono per il nostro obiettivo – per ora poco e nulla)
  3. Un repertorio di pratiche e risorse condivise (ce le dobbiamo inventare)

Il primo elemento lo abbiamo, i secondi due non ancora.
Che c’entra con la mia organizzazione? Semplice: se voi collaborate attivamente raccontandovi per sommi capi cosa intendete fare e condividendo la bibliografia (tanto per iniziare) si riduce significativamente il rischio che io divenga un collo di bottiglia che mi rende tanto inefficace quanto stressato – cosa che non serve a nessuno.
Bene, allora per scendere sul concreto creiamo una prassi:
se volete continuare a fare la tesi con me dovete partecipare. Per ora in questi tre modi:

  1. Iscrivetevi (per chi non lo ha ancora fatto) e seguite regolarmente il forum https://www.reddit.com/r/DaD_Coronavirus/, dove inseriamo risorse utili. Ho per esempio aggiunto quelle di due bravissime maestre, Enrica Ena (Iglesias) e Maria Grazia Fiore (Bari), e altre cose ancora…
  2. Ognuno di voi inserisce una descrizione sintetica del proprio progetto di tesi nel forum https://www.reddit.com/r/DaD_Coronavirus/ e deve leggere quelle degli altri. Ci deve essere almeno il contesto in cui avete vissuto la “DaD da Coronavirus” che vi ha indotto a immaginare un lavoro di tesi e come intendete eventualmente raccogliere dati. Siete esortati a commentarvi reciprocamente e a scambiare informazioni.
  3. Dovete costruire e condividere la vostra bibliografia attraverso il metodo che ho descritto in questo post: https://www.reddit.com/r/DaD_Coronavirus/comments/g8fljn/bibliografia_condivisa/

Queste pratiche sono obbligatorie per chi vuole essere seguito da me su questo argomento. Fra l’altro, così facciamo anche Didattica a Distanza su di noi, di quella buona, fatta di relazioni. Solo così ce la possiamo fare, voi ed io, forse. Impariamo tutti a collaborare meglio e vedi mai che ci scappi anche un valore aggiunto… qualcosa che superi la somma delle parti…


Fatevi vivi!

andreas

Lungo P.S. 29 maggio 2020

Nel frattempo ho aggiunto una serie di precisazioni per facilitare la scrittura di una buona bibliografia, che va considerata un po’ la colonna vertebrale della tesi anziché un orpello di cui occuparsi all’ultimo momento.

Cercare letteratura scientifica non significa cercare in Google. Questo non significa demonizzare Google ma studiare con spirito critico le voci che vi si trovano, cercando di individuare autore (può essere anche un’organizzazione accreditata) e data di scrittura del testo, se possibile. La letterarura scientifica comprende invece articoli che per essere pubblicati hanno superato il processo di revisione fra pari, oppure testi di personaggi autorevoli. Le fonti principali ai nostri fini possono essere Google Scholar e il Sistema Bibliotecario di Ateneo. Nei due post seguenti si mostra brevemente come utilizzare questi servizi.

In questo secondo post su questo blog avevo aggiunto degli esempi utili nella DaD.

Seguono un serie di precisazioni su come costruire le voci bibliografiche

Vuoi fare la tesi con me? Allora devi fare così… (emergenza Coronavirus) Seconda parte

Post aggiornato il 29 maggio 2020 con alcune nuove risorse.

Ricapitoliamo gli elementi essenziali emersi dalla comunità https://www.reddit.com/r/DaD_Coronavirus/ che abbiamo creato solo quindici giorni fa: 31 post e 51 commenti nel forum, 41 voci nella bibliografia condivisa. E siamo solo all’inizio.

Le risorse emerse sono radunate qui.

Metto in evidenza l’intervista di Enrica Ena – dopo il video c’è una mia sintesi dei concetti essenziali. Vi invito a leggerla: emergono modi concreti di affrontare la drammatica carenza di inclusione generata dalla DaD.

Vale anche la pena di esplorare il blog-bacheca di Maria Grazia Fiore o farsi raccontare la storia di Elena, una di voi che si trova in tutt’altra parte del mondo ma sempre in piena pandemia.


Aggiornamento 29 maggio 2020.
Questi temi sono stati arricchiti dal ciclo di incontri online organizzati in emergenza per consentire agli studenti di non interrompere i propri percorsi a causa dell’impossibilità di terminare il tirocinio diretto: tutto disponibile in Laboratorio di riflessione per la costruzione della professionalità docente.

Ora la bibliografia condivisa. È importante ai fini della tesi, nella forma e nella sostanza. Poi nella vita ognuno vedrà… Cogliamo l’occasione per imparare a collaborare: ognuno di voi deve mettere tutte le voci della propria bibliografia nel documento condiviso.

In questo video si vede come effettuare una ricerca bibliografica nel Servizio Bibliotecario di Ateneo, usare il proxy di ateneo per accedere senza costi alle riviste scientifiche in abbonamento, contribuire alla bibliografia condivisa formando le voci con il generatore APA, filtrare le voci che interessano.

In quest’altro invece mostro come si fa a filtrare le voci in un foglio di lavoro, per esempio per estrarre tutte le voci aggiunte da una persona o aventi uno stesso tag.

Come devono essere gli elaborati per il Laboratorio di Tecnologie Didattiche di Scienze della Formazione Primaria

Il lavoro che io vi chiedo di fare non consiste nella mera realizzazione di un logo mediante il linguaggio LibreLogo e nel diario che descrive come avete fatto.

Come ho ampiamente spiegato all’inizio dei corsi, nei diari deve emergere la dimensione metacognitiva. Intendo dire quacosa che vada ben al di là dell’esecuzione tecnica del logo.

Sono indotto a fare questo commento dopo aver letto varie domande sul forum che rivelano una tendenza a richiedere una risposta preconfenzionata e anche dopo avere ricevuto degli elaborati minimali.

Quello che conta non è il risultato in sé ma il processo messo in atto per conseguirlo, processo che va vissuto. E perché questo avvenga si devono studiare i primi 7 capitoli del Piccolo Manuale di LibreLogo o, equivalentemente, i primi 5 del MOOC, e poi esplorare autonomamente e esercitarsi.

Questo significa anche che, per realizzare il proprio logo, il codice deve essere scritto usando tutti e tre i costrutti speciali

  • i cicli REPEAT
  • la definizione di nuovi comandi mediante la sequenza TO…END
  • le variabili

Significa inoltre che si facciano riflessioni su come si possano trasporre questi vostri sforzi nelle pratiche didattiche con i vostri bambini.

Tenete inoltre presente che un modo per rendere accettabili i diari può essere quello di arricchirli con commenti sulla partecipazione ai seminari, che capita di offrire. Questi sono sì facoltativi, ma se una persona partecipa, anche successivamente online (vedi dopo il forum con i tweet didattici), ma meglio fisicamente ovviamente, poi riporta le proprie eventuali riflessioni e elaborazioni nel diario, posso accettare considerazioni minori sul coding.

Si valuta anche positivamente la creazione di discussioni e la partecipazione al forum, purché sia significativa, ovviamente.

Di solito non do un’indicazione precisa per il numero di pagine. Sta di fatto che se uno scrive come richiesto finisce con avere una lunghezza almeno di una decina di pagine. Se sono significativamente meno probabilmente manca qualcosa. C’è gente che ha scritto diari di oltre 50 pagine…

Chiarisco comunque che un diario che contenga solo codice elementare senza riflessioni ulteriori non sarà considerato sufficiente.

Informatica – Scienze dell’educazione e della formazione L19 – 19/20

Questa pagina (accessibile anche dallo short link https://is.gd/inf1920) è l’introduzione al corso disponibile nel servizio e-learning di Ateneo.

Qui informazioni su orari lezioni e ricevimenti.

Il corso sarà svolto dal sottoscritto Andreas R. Formiconi e con la collaborazione del Prof. Marco Trapani.

Io farò i primi due incontri e Trapani le rimanenti 28 ore. Io mi occuperò principalmente di

  • Tecnologie basate su “FreeSoftware”, “Open Source” software e hardware.
  • Etica free software – implicazioni nella formazione
  1. Creazione di comunità di apprendimento in contesti informali e inclusivi
  2. Robotica per la scuola (BeeBot, BlueBot…) – possibile solo in presenza, quindi covid permettendo, purtroppo…
  3. Programmare il computer per apprendere (pensiero computazionale)

Questi ultimi tre temi possono essere oggetto di progetti specifici, alternativi al percorso standard. Questo è un percorso previsto per persone che hanno già una conoscenza di base sui temi trattati dal Prof. Trapani e che hanno voglia di impegnarsi su un progetto personale significativo. È un percorso stimolante ma richiede molta voglia di lavorare. A questo fine offrirò un ricevimento lungo, tipo tre ore in un giorno della settimana, eventualmente anche di tipo seminariale, dove proverò a dare il supporto necessario a chi sceglie questa opzione.

Farò le prime due lezioni, di quattro ore ciascuna, dove faremo un sondaggio online per conoscerci meglio, mediante il servizio http://mentimeter.com e dove delineeremo i summenzionati temi. Le parti essenziali di questi due incontri verranno videoregistrate, a beneficio degli studenti lavoratori. Troverete le videoregistrazioni su http://iamarf.ch/labfp/. Di solito riesco a caricarle entro un paio di giorni.

Se avete domande fatele nello spazio di discussione https://www.reddit.com/r/CodingAtSchool/, non per email.


Il Prof. Trapani affronterà invece i seguenti temi di base:

  • Attività di workgroup a distanza con servizio wiki
  • Produttività individuale (gestione testi, fogli di calcolo, presentazioni)
  • Uso consapevole di internet e dei social network
  • Principali regole IT security

Il corso prevede l’uso di un ambiente on-line (wiki) per lo sviluppo di attività di workgroup a distanza; il filo conduttore saranno i principi base del Project Management applicato con l’uso di strumenti di produttività individuale (gestione testi, fogli di calcolo, presentazioni) sia sul proprio personal computer sia on-line per la condivisione. Saranno affrontati anche temi relativi all’uso consapevole di internet e dei social network nonché sulle principali regole di IT security.

Come preparare il discorso per la tesi di laurea

Considerato che questa domanda me l’hanno fatta centinaia di studenti e che con il tempo, sulla base dei risultati ottenuti, ho sviluppato una risposta abbastanza precisa, la sintetizzo qui una volta per tutte.

  • Hai 5-7 minuti di tempo. Non ha senso usare slide, video o altri supporti, a meno che non si tratti di qualcosa di essenziale per sviluppare il discorso. Essenziale significa che se vi rinunci non si capisce più il senso del messaggio. Accade di rado (un esempio potrebbe essere una tesi di istologia dove si fa un ragionamento preciso sull’apparenza di un vetrino). Le presentazioni PowerPoint non sono consigliabili, il tempo è breve e finisce che i tempi morti per l’attivazione della proiezione vanno a detrimento dell’esposizione. Il fatto importante è che il tuo discorso deve rientrare comodamente in 5-7 minuti. È molto meglio che sia tu a finire piuttosto che venire sollecitata a chiudere da qualche membro della commissione.
  • Non devi fare il “riassunto della tesi”. Quasi sempre i primi due capitoli sono relativamente scontati: abbastanza tipicamente un capitolo di presupposti storici e uno di descrizione dello stato dell’arte. Non perdere tempo a parlare di questi, se non brevissimamente. I giochi, ovvero ciò che ti ha realmente impegnata, si fanno nel terzo o comunque ultimo capitolo, quasi sempre. Quello dove si esprimono il tuo impegno, i tuoi interessi, talvolta la tua passione. È di questo che devi parlare. In sintesi: su che parte di mondo hai focalizzato la tua attenzione, perché, che domanda (di ricerca) ti sei posta, come hai provato a rispondere, cosa ne è venuto fuori. Non con spirito da commerciante – la mia merce è la più bella e buona del mondo – ma da ricercatore intellettualmente onesto: cosa ha funzionato, cosa non ha funzionato e perché.
  • Non partire quindi a scrivere dall’inizio per arrivare alla fine: così sforerai quasi certamente. Bensì segui un approcco top-bottom, dall’alto al basso. Mettiti comoda in un luogo confortevole con la tua bevanda preferita. Foglio di carta bianca e matita. Lontano da computer e telefoni.
    1. Pensa ad una frase che esprima il contenuto della tua tesi. Più lunga del titolo quindi ma comunque una frase. Non una frase alla Thomas Mann, lunga una pagina. Una frase lineare, soggetto, verbo, oggetto, qualche complemento. Scrivila e rileggila. Getta via tutto il superfluo. Ci metterai poco a leggerla, qualche decina di secondi. Hai ancora tempo da utilizzare.
    2. Dividi mentalmente il contenuto della frase appena scritta in due, tre, quattro parti, come si conviene, e pensa a una frase per ciascuna di esse, con lo stesso criterio della precedente. Scrivi tutto di fila. Poi leggi. Ci metterai un minuto o qualcosa di più. Hai ancora tempo. Se proprio vuoi mostrare qualche grafico o tabella prepara un depliant di poche pagine, che distribuirai alla commissione.
    3. Dividi ulteriormente allo stesso modo ciascuna parte e scrivi tutto di fila. Probabilmente stai superando la metà del tempo, delle volte non di poco.
    4. Ripeti il procedimento con buon senso. Se lo fai meccanicamente probabile che sfori. Inserisci ciò che ha senso ma fermati nettamente prima di 7 minuti.
    5. Procedi a legare le frasi in modo che il discorso fluisca liscio e armonico. Leggi e torna indietro per togliere eventuali inciampi.
    6. A questo punto studialo, finché non viene automatico. Non è difficile, 5-7 minuti sono pochi.
    7. Quando vedi che prende a scorrere spontaneamente inizia a “colorarlo”. Lavora sul ritmo, l’enfasi dove ci vuole. Iniettaci le emozioni.
    8. Recitalo dove ti capita. Delle volte anche mentalmente (in treno, passeggiando fra la gente), altre a voce alta (in macchina, ai semafori, passeggiando nel bosco). Spengi quel maledetto telefono. Concentrati sul tuo lavoro.
    9. Non osservare queste indicazioni laddove ne venga fuori un’idiozia. Usale per riflettere su come disattenderle utilmente nel tuo caso.