Questo testo ha qualche anno ma può ancora funzionare e forse ci servirà…
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Quando gli studenti scoprono i prossimi passi …
È quello che ho appena detto in pochi minuti di chiacchiere, qui ad una conferenza presso la IUL: in realtà io ho una traccia in mente, o meglio, una manciata di argomenti che vorrei tangere in qualche modo, ma non la dico, non la rivelo in un “programma” dichiarato a priori. Uso gli argomenti come delle pedine da giocare, ma non le metto in fila. Le tengo lì, pronte sul tavolo. Poi cerco di far sì che la blogoclasse si muova, più possibile autonomamente. Quando giunge il momento, calo la pedina che mi sembra appropriata. Nei momenti di stanca, mi può capitare di decidere da me quale sia la prossima pedina da giocare, ma di solito è la blogoclasse stessa che me mi dà il pretesto per calarla. Talvolta, può addirittura succedere che siano gli studenti a giocare le pedine che stanno sul mio tavolo! Questi sono i momenti migliori. Ieri ne avete giocate due.
Mvcarelli ieri ha segnalato un video molto famoso, di Michael Wesh, che complementa benissimo i nostri discorsi sul codice. Sono diversi anni che io lo utilizzo, dal 2007 a questa parte. Metto volentieri il link al post di Mvcarelli, invece di udare uno dei miei vecchi link. Nel video si parla anche della codifica XML. La riprenderemo successivamente.
L’altra pedina è stata giocata da Claude a proposito del catalogare e come catalogare. In pratica ha introdotto il tagging. Prendo quindi la pedina che chiamo tagging e la piazzo qui, per ora.
Tre marmellate su uno scaffale: more, prugne e mirtilli. Se non avessi messo delle etichette sui barattoli sarebbe un pasticcio, dovrei andare per tentativi perché sono tutte e tre più o meno blu scuro.
Buona idea quella di mettere le etichette. Continuo a fare marmellate.
Trenta marmellate di cinque tipi su più scaffali, messe tutte alla rinfusa. Dov’è finita quella di rosa canina? Ho fretta … mi arrabbio …
Faccio ordine: raggruppo tutte quelle di more su uno scaffale, poi quella di prugne su un altro e così via. Perfetto, ora non ho più problemi.