Il popolo dei social c’è sempre stato

Raccolta di racconti di Lorenzo Viani, fra cui quello qui citato, a cura di Marcello Ciccuto, per i “Quaderni di “letteratura e arte”, Fabrizio Serra editore, 2021

Il popolo dei social, screanzato, lunatico, intemperante, feroce, sbruffone, superficiale, immemore, millantatore, codardo, sempre a caccia di capri espiatori, non è comparso con i social, è sempre esistito. Oggi si gonfia e sgonfia repentino in volumi mai visti prima ma basta, bastava, il minimo assembramento con qualche comunanza d’intenti per ravvisarne le fattezze sgradevoli. Questo m’è venuto in mente leggendo “Vita di spiaggia: sfollamenti. Addio mare, spiaggia serena. Riappariscono i navarchi” scritto da Lorenzo Viani ne “l’Italia marinara” nel 1932. Trascrivo l’inizio. Il corsivo in fondo è mio. (Grazie all’amico Francesco Tomei che me l’ha fatto leggere.)

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