Conoscete la lettera aperta indirizzata da 33 premi Nobel al Congresso Americano? Quella dove si affermava l’importanza del’accesso libero alla letteratura scientifica? Se non la conoscete potete andare a leggerla in un post che avevo scritto sul tema dell’open access. Recentemente è apparso un articolo sul Guardian, firmato da George Monbiot, intitolato A confronto degli editori accademici Murdoch sembra un socialista. Un articolo perfetto per chiosare la serie dei post sulla letteratura scientifica (assignment 6 per gli studenti di medicina). Un articolo che si collega anche molto bene al post sulla ricostruzione della blogoclasse, dove scrivevo:
Ora che principio ad avere le idee chiare sulle possibilità del metodo della blogoclasse, dei contesti nei quali esso funziona più o meno bene, inizia ad avere senso l’investimento di maggior tempo nella definizione accurata dei suoi componenti, e ciò comporta, a sua volta, la necessità di costruirseli da se. Fortunatamente, con il software questo si può fare e non solo, si può anche andare oltre il mero aspetto della performance tecnologica, si può anche fare una scelta di campo di natura ideologica, se non filosofica, grazie all’esistenza del software libero, o più generalmente e più correttamente, di una cultura del libero scambio dei prodotti dell’ingegno, una messe ricchissima che abbonda nell’umanità e che tante forze economiche vorrebbero ridurre in regime di scarsità.