Nelle edizioni precedenti di percorsi IUL simili a questo – Editing Multimediale, che seguirete al III anno – avevamo fatto un sacco di riunioni online, di “sincroni” per dirla in orrido didattichese. Proprio da qui prendo le mosse in questo breve post, ovvero dal lessico fuorviante. Perché il lessico del didattichese rivela facilmente una mentalità strumento-centrica. Non solo il didattichese, spesso anche l’accademichese, l’aziendalese eccetera. E invece il paradigma non va nemmeno “spostato”, va proprio rovesciato. Bisogna ripartire dall’uomo, che alla fine della fiera al centro non ce lo troviamo mai. L’uomo che riflette, che si esprime, che comunica, che crea comunità, comunità di pratica, che costruisce il mondo. Che genera senso, poco importa se parlando, scrivendo, scrivendo breve o lungo, dipingendo, poetando o cantando; importa l’anelito genuino a facilitare la generazione di senso condiviso.
Vale più una comunità viva in Twitter o un’arida esposizione “sincrona”?
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