Breve nota sull’impiego dell’editore TextEdit di Mac OSX per scrivere codice HTML – #linf14

Rimando a questa discussione nel forum IUL per un commento relativo all’editore TextEdit, presente di default nei sistemi Mac OSX, quando questo viene usato per scrivere codice HTML. Il commento complementa il post sugli Strumenti per scrivere HTML.

Nuovo capitolo proposto dagli studenti (Scratch) e forum IUL aperto – #linf14

Forum IUL aperto

Ora anche il forum di discussione della classe di Laboratorio Informatico #linf14 è aperto, sulla scia dei blog IUL.

Segnalo questa notizia perché quello di rendere più aperte le infrastrutture di un’istituzione pubblica è un mio preciso impegno – piccoli ma costanti passi, per ora…

Il forum è visibile a tutto il pubblico Internet e chiunque può intervenire nelle discussioni. Ci sono solo le seguenti limitazioni temporanee per chi vuole commentare perché il sistema CAPTCHA per il riconoscimento degli accessi umani funziona per il momento con le seguenti combinazioni sistema operativo – browser:

  • Linux – Chromium
  • Windows – Chrome
  • Windows – Internet Explorer
  • OSX – Safari

Non funziona invece con Firefox e i suddetti sistemi operativi, e nemmeno con il browser standard di Android (su Galaxy III). Forse con il Safari di iPad e iPhone funziona ma in questo momento non ho un iCoso funzionante su cui provare.

Quando avremo risolto questi problemi lo notificherò qui.

Il forum del Laboratorio Informatico #linf14 si raggiunge in http://is.gd/iulforum.

Nuovo capitolo su Scratch

Il Laboratorio Informatico #linf14 della IUL è adattivo: se emerge che gli studenti posseggono particolari competenze di interesse didattico e magari vantano anche delle esperienze concrete allora creiamo un subito un nuovo capitolo, magari a discapito di uno di quelli previsti.

Così è accaduto con la classe del laboratorio di quest’anno: alcuni studenti vantano esperienze di robotica e coding nella scuola e altri sono curiosi di saperne di più.

Nasce così il capitolo “Scratch” con un’introduzione che Elena Gallucci ha messo a disposizione nel post Pronti… Scratch… Via! del suo blog IUL.

La genesi di tale attività può essere ripercorsa in questa discussione del suddetto forum.

Scratch è un linguaggio di programmazione visivo, pensato per insegnare l’arte del coding ai bambini. Va per la  maggiore anche per le applicazioni di robotica.

Ha origini nobili. È discendente di Logo, il programma con il quale Seymour Papert intese dar corpo alla sua idea costruzionista dell’apprendimento dei concetti matematici. Seymour Papert è un matematico che deve la sua sensibilità pedagogica ad una collaborazione giovanile con Jean Piaget e che ha poi lavorato nel laboratorio di intelligenza artificiale del MIT insieme ad uno dei fondatori del medesimo, Marvin Minsky.

Il logo è un vero e proprio linguaggio di programmazione orientato alla produzione di oggetti grafici: ogni istruzione è rappresenta da un codice scritto. Scratch introduce il concetto di rappresentazione grafica delle istruzioni: il programma si scrive combinando sullo schermo dei blocchetti il cui colore è associato alla tipologia delle istruzioni (controllo del flusso, input-output etc.) e la cui forma esprime le opzioni sintattiche di ciascun blocco, cosicché solo certi tipi di accoppiamenti sono possibili.

Per inciso, il Logo non è morto. Ne esistono varie implementazioni, una delle quali, LibreLogo, disponibile in LibreOffice a partire dalla versione 4.2.3.3.

Scratch nel frattempo è cresciuto. Cercheremo di scoprirne le caratteristiche nel seguito. Qui mi limito a citare un esempio, giusto per ricordare che è pensato sì per i bambini ma ciò non impedisce che ci sia gente che ci faccia dei balocchi assai complicati.

Si prenda ad esempio il calcolo delle prime cifre decimali di Pi Greco che, notoriamente, essendo un numero irrazionale ne ha infinite. Tanto per assaggiare – anche solo visualmente –  la consistenza matematica del problema, andate a scorrere la pagina Wolfram sulle formule per calcolare Pi Greco. Bene, fatto questo, andate a vedere la pagina Scratch di questo matematico con la quale si possono calcolare migliaia di cifre decimali di Pi Greco. Nel link See inside si può andare a vedere il codice, scorrete la pagina del codice (a blocchi) sterminata…

 

Il caos necessario #linf14

Clicca qui per le versioni in lettura facilitata, EPUB e PDF.


La nostra idea è che per creare un buon ambiente di apprendimento si debba rinunciare a un po’ di controllo. Il controllo totale attiene alle faccende militari, non alla crescita di qualcosa di vivo – chi volesse raddrizzare tutti i giorni un olivo lo ammazzerebbe. La crescita richiede cura, che è una cosa ben diversa, e richiede tempo: la temporizzazione stretta che caratterizza tanta formazione è nefasta. A studiare molto in poco tempo si può anche imparare ma male, che delle volte è peggio che imparare poco – esattamente come a volersi riscaldare con un fuoco di paglia. Riflessione,  discussione, richiedono tempo. Un tempo che l’università ha cancellato, prendendo il peggio dell’Ottocento e il peggio della contemporaneità. Ad esempio, fare finta che un TFA progettato per sei mesi o più possa  essere fatto egualmente in due mesi vuol dire rinunciare alla missione formativa e avere in realtà altro a cui pensare.

Questa piccola premessa per introdurre il caos tranquillo dell’insegnamento di Laboratorio Informatico nel Corso di Laurea IUL in Metodi e Tecniche delle Interazioni Educative, dove, tanto per iniziare ci siamo riappropriati del tempo, dilatando un mese scarso in un semestre vero.

Quest’anno gli studenti sono quasi tutti insegnanti di scuola primaria, alcuni dell’infanzia. In questo periodo stiamo facendo esercizi di HTML. HTML?! Alle elementari?! All’asilo?!! Ebbene, grazie proprio al caos lento del laboratorio è emerso che almeno cinque di queste persone hanno avuto esperienze con la programmazione o vi sono interessate – linguaggio Scratch, robotica Bee-Bot. Se l’insegnamento fosse stato impartito al ritmo normale (frenetico) nessuno si sarebbe accorto di nulla e avremmo perso tutti un’occasione. L’occasione è questa: nel forum abbiamo proposto a coloro che hanno all’attivo qualche esperienza didattica di robotica e coding di organizzarsi proponendo materiali didattici per tutti gli altri. Noi docenti e tutor saremo i loro assistenti. Se quest’attività dilaterà troppo i tempi allora rinunceremo ad una di quelle programmate, convinti che un’esperienza di apprendimento fra pari, riferita a contesti professionali reali, sia un’occasione di grande valore da non perdere.

Gli esercizi con HTML sono una buona attività propedeutica, considerato che questo linguaggio è alla base di tutto ciò che vediamo nel web, che ci si può esercitare a costo zero in casa, usando software che viene gratis con tutti i sistemi operativi, che è perfetto per toccare con mano quanto sia possibile costruire subito qualcosa ma quanto impegno occorra per scrivere codice – forse per guardare con occhi diversi quel ragazzo svogliato in classe ma che la notte fa cose strane al computer…

Tuttavia il caos lento con cui sviluppiamo questi esercizi ci interessa solo in parte quale metodo di sviluppo di specifiche competenze tecniche, HTML o altro. Ci interessa invece più come incubatore di comunità di apprendimento, dove non ci sono solo studenti che apprendono e professori che distribuiscono conoscenza ma c’è una comunità composita che partecipa ad un’impresa comune, al termine della quale gli studenti avranno certo imparato qualcosa ma ognuno nella misura e nel modo che gli serve nella sua realtà professionale, i tutor e i docenti avranno ulteriormente consolidato e ampliato le proprie conoscenze, gli sviluppatori degli strumenti didattici avranno migliorato gli strumenti didattici, tutto questo per dare vita al nucleo di quella che si chiama una learning organization. Vediamo dunque qualche sprazzo della vita nel laboratorio.

In breve ecco come funziona. In questo laboratorio il ritmo viene scandito mediante la pubblicazione degli articoli pubblicati in questo blog, che vengono poi riuniti in una forma più organica in http://iamarf.ch, da dove possono essere scaricati in EPUB e PDF. Contestualmente vengono proposti semplici esercizi che gli studenti inviano sotto forma di documenti HTML per essere “appesi alla parete”, esattamente qui, dove il linguaggio HTML può essere usato senza limitazioni. Laddove necessario, questi lavori vengono discussi, attraverso i commenti in  questo blog, nei blog o nel forum dell’ambiente IUL, talvolta per email.

La situazione può dunque parere dispersiva ma c’è dell’altro. La IUL quest’anno si è ricomposta in una nuova configurazione che prevede il rilancio di una serie di attività, fra cui la rivisitazione e lo sviluppo dell’ambiente informatico. Una delle novità consiste nell’introduzione dello strumento di blogging che, come qualsiasi altro software, per funzionare bene necessita di un dialogo persistente fra progettisti e utenti. Così  chiediamo agli studenti di scrivere i loro codici anche nei post che scrivono sui blog UL e di contribuire segnalando eventuali comportamenti che sembrino anomali.

Certo, ci imbatteremo sicuramente in qualche imprevisto e avremo delle difficoltà. In altre parole, rinunciamo a una quota di controllo ma contiamo di trarre vantaggio da ciò che impareremo nel risolvere i problemi. Vediamo dunque alcuni sprazzi.

Gabriella e Luca segnalano che una finestra pop-up si apre lontano, in fondo alla pagina. Giovanni Spinelli, analista e sviluppatore software della IUL, corregge il problema e apre un blog anche lui, per discutere le segnalazioni e proporre soluzioni.

Sia a Luca che a Elena succede che il proprio codice HTML alteri tutto lo sfondo della pagina intera, non solo del post. Comprendiamo così meglio come il  proprio codice possa interagire con quello originato dal servizio che provvede a impastare tutto per fabbricare la pagina che poi vediamo. Elena volge la caratteristica a proprio favore per “imporre” uno sfondo eclatante al suo blog.

Vari studenti si accorgono che se nei titoli di un post ci sono degli apostrofi, quando salvano il post dopo una modifica compaiono altri caratteri prima dell’apostrofo. Analizziamo il problema e Giovanni lo risolve.

Gabriella mi segnala che sarebbe meglio se in questo blog ci fosse un link all’ambiente di formazione IUL. Provvedo e ringrazio.

Gabriella segnala che non riesce a caricare immagini nell’ambiente IUL per linkarle nei post. Scopriamo un problema che Giovanni risolve.

Elena, Luca e Gabriella hanno problemi con il codice per realizzare i rimandi alle note in una pagina, che funziona come HTML o all’interno di un blog in WordPress.com ma non nel blog IUL. Gabriella scopre da sola un modo per farlo funzionare anche nel blog IUL, usando l’attributo ID anziché NAME nelle ancore: <A ID=”pippo”><A> anziché <A NAME=”pippo”><A>, come avevo “insegnato” io. Giovanni ci spiega come stanno le cose. Tutti impariamo che è meglio usare ID anziché  NAME in questo caso. Aggiorno conseguentemente le “dispense“.

Manuela e altri segnalano che ci si può aiutare con la W3Schools. Gli studenti precorrono: era una delle cose che volevo dire.

Precorrono anche in altre occasioni.  Cinzia, in un commento nel blog di Giovanni fa una domanda sulla differenza fra il codice  <i></i> e <span style=”font-style:italic;”></span>. Ci stiamo per arrivare. Ecco, nella nostra idea, quando succede che gli studenti precorrono allora vuol dire che stiamo andando bene.

Giovanni offre una sorta di palestra HTML. Tutti gradiscono.

Manuela ha l’idea di utilizzare il blog IUL per fare una cosa utile in due insegnamenti, compilando un piccolo vocabolario di filosofia per   “Pedagogia delle Risorse Umane” e allo stesso tempo facendo un esercizio HTML per il laboratorio, precorrendo le tabelle.

Giovanni scrive in un commento al suo blog:

Però ….. ora che ci penso, alla IUL mancava qualcuno che effettuasse il debug  del mio lavoro.

Con questo BLOG ho guadagnato questo servizio.

Continuate così.

Certo, con questo blog, ma in un contesto che prevede di non prevedere tutto.


IUL

La IUL – Italian University Line è un’università telematica pubblica, non statale, istituita nel 2005. L’Ateneo è promosso dal Consorzio IUL, composto dall’Indire (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) e dall’Università degli Studi di Firenze. È autorizzata a istituire corsi universitari a distanza: laurea triennalee laurea magistrale, master di I e II livello, corsi di perfezionamento e di aggiornamento professionale.

La IUL ha come mission quella di erogare formazione continua al personale della scuola, ma, più in generale, si pone come punto di riferimento per l’apprendimento permanente, proponendosi come una sorta di “Lifelong Learning University” per tutti coloro che desiderano acquisire conoscenze immediatamente spendibili nel proprio ambito professionale.

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