Cronaca di un laboratorio sui circuiti morbidi

Ieri (6 ottobre) abbiamo fatto un bel laboratorio su circuiti morbidi (squishy circuits) e morbibot presso gli Orti Dipinti. Anche il tempo è stato favorevole, malgrado le previsioni fosche il pomeriggio è invece stato molto bello. Una sola cosa non ha funzionato: mi sono dimenticato di registrare l’introduzione. Ho rimediato con qualche discorso registrato mentre gli studenti lavoravano ma completo con alcuni brani registrati in studio e con queste righe.

Continua (20 min)

Ci si vede il 9 novembre

Seminario organizzato dagli Studenti di Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Firenze.

Il seminario avrà luogo nell’ambito degli incontri del Laboratorio di Tecnologie Didattiche del V anno ma è aperto a chiunque.

Parteciperà anche la Prof.ssa Martha Kaschny Borges, docente di Tecnologie educative presso l’Universidade do Estado de Santa Catarina (Brasile)

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Può sembrare strano ma descrivere cosa succederà in questo seminario per me non è facile. Ma come? Ma se nella locandina c’è scritto “a quattro mani”? Vero, ma prevedere cosa venga fuori dalla personalità debordante di Maria Grazia e dalla sua smisurata esperienza è obiettivamente difficile. Diciamo che io sarò un satellite.

So tuttavia cosa le ho chiesto: mostrare dal vero alcune delle esperienze fatte nelle sue classi intorno alla “robotica povera”, ovvero la robotica con poco o nulla, come in “Poco o nulla – Ricette di cucina popolare toscana” (LEF, anni 80). Poi come condirà il tutto Maria Grazia vai a sapere, certamente arricchirà il contesto…

Potete avere un anticipo andando a frugare in questo suo post dove le ho chiesto di riunire i suoi blog, curiosando in quelli su robotica e dintorni.

Cercheremo di demolire (in modo figurativo) il setting mortifero dell’aula. Piazzeremo una sorta di banco da mercato (quelli dove si comprano i golfini, che spero di trovare…) fra la cattedra e la prima fila di banchi per lavorarci sopra. La cattedra potrà essere utilizzata a mo’ di loggione, in modo da tirare fuori dai banchi fissi quanta più gente possibile. Avremo materiale povero ma in una certa abbondanza in modo che chi vorrà potrà replicare subito ciò che ci mostrerà Maria Grazia.

Se siamo troppi per vedere bene tenterò di proiettare sullo schermo le azioni con una webcam. Cercheremo anche di registrare e di fare una ripresa live. Qualcosa cercherò di fare io, qualcosa Barbara.

Se la situazione è sotto controllo? Nemmeno per idea ma ce la caveremo…

P.S.

Ecco, già dimenticavo… mi rendo conto che potrebbe essere interessante leggere questa riflessione di Maria Grazia in merito alle possibilità di inserire tali “metodologie didattiche attive” nel contesto scolastico quale esso è, Auspicabilmente il seminario sfocierà in questo tipo di riflessione.

Conclude Maria Grazia:

E quindi ritengo che continuare a “sperimentare”, ricominciando ogni anno senza che il sistema tenga memoria di ciò che si è fatto e senza il supporto di una reale “comunità di pratica”, sia un investimento che il singolo docente non si possa più permettere.

Per ora, queste sono le mie conclusioni. Un po’ amare ma non è negando la realtà che ci si salva da essa.

Possiamo rilanciare con iniziative come questa? Possiamo ripartire da qui? Ovvero da questi luoghi pieni di studenti meravigliosi? Se non da qui da dove sennò?

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