La nostra idea di progresso

Copertina del The Global Gender Gap Report 2010 del Wrold Economic ForumInteressante la nostra idea di progresso, ma non la capisco granché.

In questo periodo sui treni Freccia Rossa, all’usuale tormentone bilingue sugli snack e sulla presenza di personale addetto alle pulizie dei cessi – devo dire che quando lo dicono in inglese mi vergogno un po’ – si aggiunge la novità della Freccia Rosa: sconti per le donne e altre iniziative amene, anche se si scopre che gli sconti valgono se le donne sono accompagnate! Leggete qui se vi interessa sapere di più.

Poi, mi capita di leggere il rapporto del 2010 sulle disparità fra i sessi redatto dal World Economic Forum.

L’Italia è al 74-esimo posto su 134 paesi. I primi dieci sono: Islanda, Norvegia, Finlandia, Svezia, N. Zelanda, Irlanda, Danimarca, Lesotho, Filippine, Svizzera. I nostri compagni di classifica sono: Ghana 70, Repubblica Slovacca 71, Vietnam 72, Repubblica Dominicana 73, Gambia 75, Bolivia 76, Brunei 77, Albania 78, Ungheria 79, Madagascar 80.

In particolare, in Italia si colloca per …

partecipazione femminile al lavoro: 87-esima posizione
parità stipendi: 121-esima posizione
opportunità di posizioni-leader: 97-esima posizione

L’unico parametro sul quale siamo addirittura allineati con i primi del mondo, sul fronte della parità dei sessi, è l’istruzione, in tutti e tre i livelli. Sembra che studiare non serva a molto …

Fare il proprio giornale

newsp dead watchVari amici mi hanno chiesto di produrre una versione in italiano del mio The iamarf Daily che avevo propagato in Facebook e Twitter.

Ne approfitto per spiegare come sta la faccenda, al di là di qualche risposta semiseria che mi è capitato di dare in Facebook.

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Ancora in margine ad una discussione su pubblicazioni open access vs. pubblicazioni convenzionali

Questa è l'ultima pagina dell'articolo che Albert Einstein scrisse nel 1905 sulla teoria della relatività ristretta: "Zur Elektrodynamik bewegter Körper". Annalen der Physik 322 (10): 891–921.
Questa è l'ultima pagina dell'articolo che Albert Einstein scrisse nel 1905 sulla teoria della relatività ristretta: "Zur Elektrodynamik bewegter Körper". Annalen der Physik 322 (10): 891–921.

La discussione che avevo già citato in un post precedente si rivela molto istruttiva. L’ultimo spunto interessante concerne un luogo comune piuttosto abusato: “scientifico è bello”.

Chiarisco subito che la denuncia di questo luogo comune non implica una critica al metodo scientifico – che collocato nel giusto contesto ha avuto ed ha valore inestimabile nell’evoluzione del pensiero – bensì il danno che esso arreca al metodo scientifico stesso, oltre all’ambito al quale venga applicato più o meno a sproposito.

La questione emerge dall’idea che una pubblicazione convenzionale, in particolare redatta secondo i crismi di una pubblicazione scientifica sia comunque più seria.

Provo a spiegare.

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Regalo un libro

More about MacrowikinomicsRegalo una copia di questo libro. Ne ho due perché avevo aderito alla promozione di prevendita con la quale mi avevano regalato una seconda copia.

Lo regalo perché lo diffondo volentieri. Apre la mente sul mondo in modo pratico. Ho citato più volte la Wikinomics in questo blog. Basta cercare.

Chi è interessato può commentare qui.