
Pubblico il mattino dopo questo post che avevo scritto ieri sera e che non ero riuscito a caricare per un blackout di WordPress.com. Non mi era mai successo. È l’occasione per ricordare che niente è sicuro e che un elemento importante nella scelta dei servizi è la possibilità di salvare il frutto del proprio lavoro in qualsiasi momento, nella sua interezza e in un formato aperto e standard. Per esempio in wordpress.com, si vada nella bacheca, fra gli Strumenti (Tools) e si scelga Esporta (Export). Potete decidere delle limitazioni, invece se lasciate i default salva tutti i contenuti salvandoli in un file xml. Il formato xml – standard e aperto – è fatto per ospitare i contenuti, separati dalla forma (ricordate il video The Machine is Us/ing Us?). Quindi ci trovate i testi dei post, dei commenti e le categorie ma non formattazione e temi. Quel file lo potreste utilizzare per caricare i contenuti in un altro blog, wordpress, blogspot e forse altri. In ogni caso serve per mettere al sicuro i propri testi.
Roberta e Claude hanno sviluppato un po’ il discorso sulla potenziale invasività dei servizi web nella vita delle persone. Per approfondire il problema può essere utile e divertente leggere un breve racconto di un brillante cyberscrittore, Cory Doctorow. Doctorow scrive di fantascienza ma i suoi racconti non narrano di colonizzazioni spaziali bensì di colonizzazioni cyberspaziali. E non solo per questo l’ho chiamato cyberscrittore ma anche perché riesce a incrementare molto le vendite dei suoi libri distribuendoli liberamente in internet: regalando molto nel cyberspazio vende molto nello spazio. Interessante, no?
Il racconto che vi invito (non è un assigment) a leggere è Scroogled, del quale esistono due traduzioni in italiano, una con il medesimo titolo, Scroogled, ed una con il titolo InGooglato …
Infine, ricordo che in questo commento Claude ha scritto delle istruzioni per sottotitolare video con Universal Subtitles.