Brevi note tecniche sull’audio digitale con riferimento all’uso di Audacity – #edmu14

Ecco infine il post che completa i materiali per l’attività sulle elaborazioni audio. È un articolo che ho scritto utilizzando \LaTeX, il migliore sistema per produrre testi scientifici con alta qualità tipografica, e non solo.

L’articolo è leggibile o scaricabile in PDF (649 KB). Il testo è corredato di hyperlink: quelli celesti puntano a risorse nel Web, quelli rossi all’interno del documento medesimo.

\LaTeX è un linguaggio di markup quindi si basa sulla scrittura di un file sorgente mediante semplici editori di testo, come HTML. Chi fosse curioso di vedere tale sorgente, può scaricare questo file zip (640 KB) che contiene sia la versione PDF che la sorgente in TEX. La versione in TEX può essere facilmente accessibile anche agli utenti ipovedenti.

Nel testo compare anche un link ad un minuscolo file audio, nel quale pronuncio semplicemente la parola “audacity”. Serve a verificare personalmente una questione inerente all’impiego dei decibel. Il link è accessibile dal testo ma lo pongo anche qui (35 KB), oppure…

 
 
Quanto al contenuto, l’articolo rappresenta un tentativo di corredare di qualche nozione tecnica le attività proposte intorno all’elaborazione dei segnali audio. Va da se che a taluni potrà sembrare inutilmente difficile mentre ad altri parrà banale – la cosa è naturale in un luogo dove capitano persone con preparazioni molto diverse. Ognuno ne faccia l’uso che gli è più congegnale.

Ma c’è stata una sorpresa. Stamani uno di voi, Federico, ha fatto l’ottima proposta di trasporre le lezioni online in MP3, in modo da renderle disponibili a tutti. Federico ha già individuato una soluzione perfettamente funzionante, tuttavia prima di renderla operativa occorre chiedere il consenso alla IUL. Nel frattempo possiamo però goderci l’ottimo tutorial (364 KB) con il quale ci spiega come fare a trasporre una lezione online mediante Audacity. Ringraziamo Federico per questo contributo.

Sì, era il picchio. Ora organizziamoci per i prossimi passi – #edmu14

Post aggiornato il 14 dicembre.


Bene, era il picchio.

Ora approfondiremo alcune delle operazioni che sono occorse per produrre i brani che abbiamo sentito. Potremmo provare a vedere qualcosa insieme nell’aula virtuale. Stasera (giovedì 12) la terrò aperta dalle 19 alle 20 e dalle 21 alle 22. Senza ansia, la prossima settimana la terrò aperta più spesso di quanto abbia fatto fin’ora. Ripeteremo.

Inoltre sto preparando una scheda tecnica per cercare di spiegare qualche aspetto tecnico.

Nel frattempo, ci possiamo preparare per i prossimi passi:

  • Elaborazione immagini. Scaricare Gimp. Ottimo sostituto di Photoshop. Contrariamente a quest’ultimo – molto caro – è software libero: usarlo liberamente è una scelta di alto valore etico e, incidentalmente, è gratis. Si può scaricare per tutti i sistemi: Windows, Mac, Linux. Quindi, se non l’avete già fatto, scaricatelo e esploratelo a piacimento.
  • Montaggio Video per chi ha Windows. La Microsoft offre liberamente (per ora) un insieme di applicazioni che si chiama Windows Essentials 2012. Fra queste c’è Movie Maker. Ho provato a scaricarlo e l’ho aperto. Impareremo insieme ciò che ci serve. Scaricatelo e esplorate.
  • Montaggio video per chi ha Mac. Dipende dalla versione del sistema operativo. Se il vostro sistema non è dei più recenti c’è il caso che abbiate una versione di iMovie dentro. Altrimenti si può scaricare dal Mac Apple Store per 13.99$.
  • Aggiornamento 14 dicembre: alcune persone hanno avuto problemi con CamStudio perché può capitare che l’antivirus segnali la presenza di malware all’atto dell’installazione. A me non era mai successo nulla ma da quando l’autore si è affidato a un installer terzo per la distribuzione del software molte persone hanno lamentato questo problema. Con l’ultima versione di CamStudio, all’inizio del 2013, quello che si scarica non è il software stesso ma un installer, che insieme a CamStudio offre anche altri prodotti. Se la gente non li rifiuta l’autore di CamStudio si becca una commissione. Lui si giustifica dicendo che non ce la fa più a mantenere il software e ha bisogno di qualche provento. Probabilmente vero, ma le cose si sono un po’ intorbidate. Io comunque non me la sento di creare problemi alle persone, anche se non succede sempre, quindi ritiro la proposta di scaricare CamStudio e vi prego di considerare le altre alternative che ho suggerito o altre che magari scoprite voi. Purtroppo per quel che concerne montaggio video e screencasting il panorama degli strumenti disponibili è farraginoso. Scusate per l’inconveniente.
    Screencasting per chi ha Windows. Screencasting vuol dire fare un video di ciò che succede sullo schermo del proprio sistema – si usa molto per fare i tutorial. Per Windows c’è un software open source che si chiama CamStudio. Scaricate e esplorate.
  • Screencasting per chi ha Mac. La prima opzione è usare Quicktime, che c’è in tutti i sistemi Mac. È molto limitato, per esempio può registrare solo lo schermo intero. Dipende da quello che si vuole fare. In rete si trova qualcosa (post in inglese), più o meno gratis o a basso costo.
  • Screencasting via servizio web. Per un periodo avevo usato Jing. Non male, poi quando ci prendi la mano ti accorgi che per fare meglio devi pagare qualcosa. Comunque si poteva già fare abbastanza. Ce ne sono altri in giro, come Screenr, ScreencastOMatic, e probabilmente altri ancora. Basta cercare, per esempio in questo post c’è un riassunto (inglese) di sistemi di Screencasting alla larga. Qualcuno di voi potrebbe avere esperienza con qualcuno di questi o altri sistemi; bene, le condivida.

Staniamolo… – #edmu14

Allora, dal post Che animali sentite nel bosco? avevate scaricato un primo file di lavoro.

Ci abbiamo riconosciuto il cuculo e, con un po’ di fatica in più, il capriolo. Manca ora il terzo animale misterioso. Due o tre di voi l’hanno trovato ma noi continuiamo il gioco per tutti – paleseremo tutti i commenti alla fine.

Vi aiuto un po’ a stanarlo, con un altro file di lavoro, dove ho “evidenziato” ulteriormente il “verso”. Scaricatelo, caricatelo in Audacity, fatelo girare ciclicamente con Attività->Riproduci ciclicamente… stoppatelo col solito tasto quadrato prima di diventare matti… riflettete su quali potrebbero essere state le operazioni necessarie per “evidenziare” il suono, osservate la differenza fra le due tracce… (cercate il pezzo corrispondente nel brano originale e confrontatelo)

Il cuculo e poi… – #edmu14

Questa estate ho dovuto introdurre la moderazione dei commenti al blog. Piaciuto per niente fare una cosa del genere, incline a vedere in ogni chiusura più i danni che i vantaggi. Ma ci sono le eccezioni. Con la popolarità di un blog cresce anche la pressione dello spam. Questo blog in 7 anni ha ricevuto circa 12000 commenti veri ma anche oltre 100000 commenti di spam. Il sistema di protezione Akismet, offerto gratis da WordPress.com, li ha intercettati tutti eccetto 200. Un ottimo risultato percentuale ma, considerati i valori assoluti, insufficiente per non rendere fastidioso l’inevitabile intervento manuale. Da qui la decisione di moderare, obtorto collo.

Ma come sempre, prima o poi un aspetto positivo salta fuori e così è successo anche nel caso del  nostro gioco, dove la moderazione è tornata inaspettatamente utile. Infatti un mio amico ha snocciolato subito gli animali che si sentono nel brano audio, almeno quelli che intendevo; e anche un altro di voi, addirittura facendo ipotesi sugli autori dei cinguettii. Attualmente ci sono ancora sei commenti da sdoganare. Ma qui interessa l’atmosfera del gioco più del risultato. Interessa che tutti provino a chiudere gli occhi e ad immaginare il loro bosco con quei versi dentro. Interessa che questo induca a immaginare un gioco simile per i propri bambini o ragazzi. Ed altre cose simili.

D’accordo, sul cuculo ci siamo tutti. E con qualche oscillazione ci siamo avvicinati anche al…

Anche se nel video si parla di abbaio, mi risulta che si tratti di bramito, come quello di altri ungulati simili. Il verso è comunque quello. Non cani ma caprioli, dunque, che da queste parti abbondano.

Ma c’è n’è un terzo da scoprire. Vi propongo un “ingrandimento” del brano precedente, questa volta sotto forma di un semplice file MP3 (non di file di lavoro AUP – mi raccomando, tenere presente la distinzione):

Vediamo, se scopriamo tutti il verso misterioso. Poi, una volta scoperto: che c’è di diverso fra questo brano e il precedente che avevate ascoltato?

Che animali sentite nel bosco? – #edmu14

Nel post precedente avevo suggerito di andare a leggere un paio di brani de “I bambini e l’ambiente”. Giustamente Lisia mi ha fatto notare che qualcuno potrebbe non disporre del libro. Allora, prima trascrivo i brani che avevo suggerito di leggere. Eccoli.


Pag. 79

La radio

Sarebbe più esatto parlare di montaggio sonoro, una pratica ignota ai più, ma assolutamente amata dai pochi bambini che la conoscono.

Data la cultura dominante estremamente sbilanciata sull’immagine, l’idea di mettersi lì soltanto ad ascoltare può sembrare sulle prime poco “spettacolare”. In realtà sollecita canali di attenzione meno utilizzati e per questo, superato il primo impatto, spesso più interessanti. Ai bambini poi piace moltissimo giocare con la loro voce, con i suoni, oltre che naturalmente con le musiche e , anche se nella cultura informatica corrente il software di elaborazione del suono non è considerato “di base” come quello da ufficio – nella vita di tutti i giorni infatti, ognuno di noi ha a che fare continuamente con grafici e tabelle, mentre le voci, i suoni e le musiche sono esperienze da “professionisti”! – esistono diversi programmi (anche gratis, a buon mercato ecc.) che consentono a chiunque con poco esercizio di incominciare a trattare il suono come un tempo, con la registrazione analogica, era quasi impossibile.

Provare a tagliare, incollare, sovrapporre, qua e là inserire effetti. E poi ascoltare insieme. Possiamo anche metterci le presentazioni degli “inviati speciali”, come una vera radio!

 

Pag. 98

AMBIENTI SONORI

Gran parte dei film disponibili in casa in DVD, così come molti videogiochi, hanno un sonoro dolby digital con effetti surround, che per essere apprezzato appieno richiede un impianto audio a cinque o più casse acustiche, disposte in modo strategico nella stanza, e il subwoofer per i bassi. Allora i suoni sembra che vengano non solo da destra e sinistra, ma anche dalle spalle dello spettatore o giocatore, avvolgendolo in un “ambiente sonoro” tridimensionale di grande effetto.

[…]

Nella scuola, insegnamento della musica a parte, l’elemento suono è di solito sottovalutato. È un peccato, perché già l’effetto stereo dato anche da una qualsiasi videocamera economica, ascoltato in cuffia o con casse ben distanziate, rende in modo intenso e realistico l’ambiente sonoro.

I suoni e le macchine per registrarli e riprodurli

Registratori a bobine, registratori a cassette, registratori digitali che sono anche radio e lettori di musiche MP3, vidocamere che possono essere utilizzate anche per le loro eccellenti qualità di registrazione audio, microfoni collegati al computer…

Siamo letteralmente circondati di macchine per registrare il suono, e normalmente, non siamo affatto abituati a usarle.


Il mio vecchio registratore analogico tipo walkman funziona ancora: lo presi usato da un amico nel 1981! Appena un po’ più grande di una cassetta normale (le “micro” non mi sono mai piaciute, perché poi non si possono mettere nello stereo) ha una qualità discreta e permette di passare velocemente dalla registrazione all’ascolto. Con un tastino accelero o rallento la riproduzione, con effetti comici molto apprezzati dai bambini e, regolando la sensibilità del microfono, posso allontanare i rumori d’ambiente e ottenere una voce abbastanza chiara anche nel mezzo di un frastuono assordante: il che sorprende e incoraggia all’uso dello strumento.

Il nuovo registratore digitale è piccolissimo, ha il microfono stereo e una fedeltà strepitosa. È dotato di memoria interna in cui vengono memorizzati i file audio, che poi si trasferiscono al computer collegandolo alla porta USB come una pen drive. Altre macchine simili usano schede di memoria flash. Rispetto ai lettori MP3 con funzioni di registrazione, si differenziano a prima vista perché hanno un piccolo altoparlante che permette di riascoltare insieme, a volume ovviamente molto basso, tutti in silenzio e attenti…

Biblioteche di suoni


Sono andato a ritrovare una vecchia cassetta audio, che mi fu data un giorno da una maestra della scuola dell’infanzia. Sull’etichetta sta scritto: “Gocce, vento, fuoco”. Ascolto ad alto volume… Sembra di stare in una immensa grotta sotterranea, dal cui soffitto stilla acqua a intervalli regolari… Poi è un incendio nel bosco… Poi ancora acqua, a fiumi, che scroscia e pare spargersi dappertutto, come l’inondazione di New Orleans!

Se la registrazione magnetica presenta difficoltà oggettive di catalogazione (non si possono propriamente “sfogliare” i diversi suoni su un nastro come le pagine di un libro, e non è così facile e automatico compilare un indice, o ritrovare le singole voci disperse tra decine di bobine o musicassette: tutto sommato un lavoro per gente un po’ speciale!), con i suoni digitalizzati e trasformati in file dentro un computer, al solito assegnando nomi, dividendo in cartelle e giocando con i collegamenti, ognuno può agevolmente organizzarsi la sua personale “biblioteca” di suoni.

Si può registrare in proprio, “estrarre” da documenti di diversi tipo (un uso didattico non lede comunque i diritti d’autore), o utilizzando le raccolte esistenti: audiocassette CD, file sonori accessibili in rete, dove troviamo di tutto, dal rumore di una fabbrica al canto struggente delle balene.

Il suono e il computer

Esiste tutta una produzione musicale che si basa sul riutilizzo di musiche, suoni, canzoni. Il remix, al di là delle intenzioni commerciali o artistiche, è innanzitutto un grande gioco artigianale, a cui le moderne tecnologie offrono possibilità pressocché infinite.

Se però ricostruire musiche e canzoni basandosi su materiale già esistente comporta capacità tecniche di tipo professionale, il gioco di accostare e mescolare insieme le voci, i rumori, i versi degli animali, il vento, le onde del mare, non solo è ormai possibile a chiunque, ma può spalancare orizzonti impensati e assolutamente interessanti. Un po’ come quella prima sorprendente esplorazione del cortile della scuola, dove non immaginavamo neppure che potessero vivere tanti animali.

Con il computer il suono si vede. I bambini di cinque anni, quando gli mostri per pochi minuti come si può giocare con il “disegno della voce”, rovesciandolo (voce al contrario), tagliando, incollando, applicando effetti come echi, accelerazioni e rallentamenti, voci da papera e da robot, subito ti propongono elaborazioni sonore non solo divertenti, ma anche estremamente appropriate: “Metti lì la voce, abbassa il rumore del traffico, alza l’urlo della bambina che si spaventa!”. Sembra che sappiano già tutto quello che un computer può fare con il suono, e senza bisogno di “insegnargli” nulla! Probabilmente, si tratta di un’altra di quelle competenze latenti che aspettano solo di essere sollecitate per potersi esprimere.

Fino alla metà degli anni Novanta era abbastanza facile trovare programmi accessibili anche ai bambini, che consentivano di prendere la propria voce campionata (ma anche un altro suono qualsiasi, il rumore di una porta che cigola, il miagolio del gatto) e “suonarla” come uno strumento dentro una musica, usando la tastiera stessa del computer e avendola accordata automaticamente con una base di accompagnamento. Successivamente il mercato ha stabilito che queste sono cose eventualmente da professionisti e che non interessano ai bambini.

Dopo averlo verificato personalmente con centinaia, posso garantire che il mercato si sbaglia!


E ora un gioco. Cliccando qui potete scaricare il frammento di una registrazione fatta durante una passeggiata nel bosco questa estate. Quello che scaricate è un file zip (3.3 MB) che, una volta scompattato fornisce due oggetti: un file e una cartella i cui contenuti sono ciò che serve a Audacity per lavorare. Avrei potuto esportare la registrazione in formato MP3 ma questo comporta una perdita di informazione. Con il formato di lavoro di Audacity siamo sicuri di lavorare tutti sugli stessi identici dati.

La registrazione ha vari difetti e si possono fare varie cose per estrarre cose interessanti.

La domanda è: che animali sentite?

Lo strumento della seconda attività: Audacity – #edmu14

Prima di tutto procuriamoci lo strumento: useremo Audacity che è software libero. Ecco come installarlo:

Poi registrare un brano e salvarlo…

Operazioni di taglio e sostituzione…

Aggiustamento dell’amplificazione dell’input

Accompagnando con la rilettura della sezione “La radio” (pag. 79) e “Il suono e il computer” (pag. 100) de “i bambini e l’ambiente”.

Quindi baloccatevi: provate a registrare qualcosa e a farci qualche operazione esplorando i menu. Poi faremo qualcosa.