Un passo indietro #loptis

Clicca qui per scaricare una versione in pdf.


L’abbondanza produce superficialità. Oggi tutti corriamo il rischio di agire superficialmente, una volta o l’altra. Esposizione mediatica, iperattività e tempi brevi obbligano a sviluppare filtri per venire a capo della quantità, anzi, per sopravvivere. L’avvento del cyberspazio non ha certo migliorato le cose, da questo punto di vista. È sorprendente il livello di disattenzione con cui le persone guardano lo schermo. Non è un problema che affligge solo i nativi digitali. Persone di altre generazioni, abituate a leggere tranquillamente per ore il loro libro, sono estrememente disattente davanti a un computer. La quantità schiaccia. I nativi digitali non si scompongono più di tanto se sbagliano un clic o un comando, ne provano un altro perché confidano nel fatto che non possa succedere un granché – vero, ma non sempre… Chi invece è cresciuto nel mondo precedente ha una percezione molto più fisica delle cose – un colpo di lima sbagliato rovina il pezzo, tocca ricominciare da capo – esita di più e più facilmente demorde. Ma la superficialità delle percezioni di fronte alla quantità di stimoli vomitate dagli schermi non è poi così diversa, e forse è un problema più importante della diversità dei nativi digitali.

Facciamo quindi un passo indietro…

Un articolo sul cMOOC #ltis13 in BRICKS

Oggi è uscito il numero di settembre di BRICKS, la rivista online per la scuola edita da AICA e SIe-L. In questo numero si trova un articolo che ho scritto insieme al prof. Giorgio Federici [1]: Il primo cMOOC italiano: un laboratorio di tecnologie internet per la scuola (seguendo il link si accede al testo e anche ad una versione scaricabile in pdf).

Nell’articolo si riassume l’esperienza del cMOOC #ltis13, si spiegano i motivi che hanno indotto la transizione verso questo novello Laboratorio Permanente di Tecnologie Internet per la Scuola (#loptis), e si pone qualche domanda.

Può essere utile per dare un’idea della storia di questa esperienza a coloro che sono arrivati successivamente al cMOOC.


[1] Il Prof. Federici è attualmente presidente della Italian University Line.

Iniziando ad accordare i suoni #loptis

Clicca qui per scaricare una versione in pdf.


Verso la fine di ottobre un nuovo gruppo di studenti della IUL confluirà nel laboratorio. Ancora non è dato sapere quanti saranno, presumo fra 20 e 50. Nel frattempo qui abbiamo il gruppo degli “ultimi”, così composto:

  • 33 neoiscritti (al 20 ottobre 2013) – benvenuti!
  • 13 iscritti al cMOOC #ltis13 che non avevano creato il blog – vorrebbero rientrare in gioco
  • 12 iscritti al cMOOC #ltis13 che avevano creato il blog ma poi si sono un po’ persi – o così credono – anche loro vorrebbero rientrare in gioco

Prendiamo le mosse accompagnando i neoiscritti all’inizio del percorso, proponendo un “compito” e una lettura…

A coloro che non sono sicuri di essere pronti #loptis

Clicca qui per scaricare una versione in pdf


Tutto doveva rendere e rendeva: persino le immense pietraie e le fasce detritiche, le lingue glaciali e i pendii scoscesi, infatti da quando avevano scoperto la natura e qualsiasi imbecille poteva sentirsi un essere superiore nella solitudine dei monti, anche l’industria turistica era diventata possibile: gli ideali del paese erano sempre pratici. (Friedrich Dürrenmatt)

Parafrasando Dürrenmatt:

Tutto deve rendere: persino l’immenso chiacchericcio quotidiano di miliardi di persone, fatto di vuoto pettegolezzo, bisticcio demente, parole in libertà; infatti da quando hanno scoperto l’informazione e qualsiasi imbecille può sentirsi un comunicatore nel bazar di un social network, anche il business del nulla è diventato possibile: gli ideali della società si riducono sempre al profitto.

Il contesto è pessimo. Miriadi di tracce evanescenti producono solidi reticoli di ricchi flussi di denaro. Creazione di ricchezza dal nulla, al di fuori di ogni bisogno reale, di ogni ideale, di ogni edificazione morale. Questo è il contesto in cui crescono le generazioni dei nativi digitali. Il nostro problema non è tanto quanto queste siano diverse dalle precedenti ma il fatto che crescano brade in un mondo imbarbarito, anche un cyberspazio imbarbarito.

Facciamo un passo indietro…