Vi chiedo un’ultima cosa: descrivete in un post l’esperienza di questo corso. Mi interessano le opinioni autentiche. Nessun nesso con il voto.
Parliamo dunque di voti, che il sistema mi obbliga ad erogare.
Vi chiedo un’ultima cosa: descrivete in un post l’esperienza di questo corso. Mi interessano le opinioni autentiche. Nessun nesso con il voto.
Parliamo dunque di voti, che il sistema mi obbliga ad erogare.
Quella che segue è la traccia di una relazione che devo fare domani in un workshop a Exposanità.
La complessità è il problema dell’uomo contemporaneo. Il principale risultato della scienza del ‘900 è stato la scoperta dell’indeterminazione, in tutti i campi. È la ineludibile e inarrivabile complessità del mondo che costringe l’uomo a fare i conti con l’indeterminazione.
Ne consegue una rivoluzione culturale che comporta un cambiamento paradigmatico nella visione del mondo. Ora l’uomo sa di poter scoprire arcipelaghi di certezze ma è cosciente che la sua vita sarà sempre una navigazione nell’oceano di incertezza.
Da una conversazione in Facebook con simpatici amici net.futuristi e non solo estraggo
Io dico spesso che i contenuti non esistono. Non è un’affermazione provocatoria, lo penso davvero. Penso anche che ragionare in termini di contenuti in materia di apprendimento sia fuorviante e controproducente.
Con le storie del post precedente abbiamo avuto modo di dare giusto una sbirciatina al mondo delle Open Educational Resources (OER), risorse liberamente disponibili che possono essere utili per la formazione. Pensavo poi di scrivere un post che desse un panorama generale delle OER allo stato dell’arte ma sono un paio di giorni che ci giro intorno senza approdare a nulla di buono, perdendomi nella quantità e naufragando su esempi che alla fine mi sembrano sempre insoddisfacenti.
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L’impulso sarebbe stato quello di commentare a destra e sinistra con entusiasmo ma ho cercato di controllarmi non reagendo subito al post scritto da Gianni Marconato su di un pensiero di Mariaserena Peterlin. Un po’ di ponderazione non guasta. Ora, è passato qualche giorno ma il piacere di veder fiorire riflessioni del genere non è affatto scemato. Riporto qui quasi per intero il post di Gianni.