Una nota per chi deve scrivere testi in CIN@MED

Per ricapitolare e anche orientare chi non conosce CIN@MED:

Il Progetto CIN@MED – Percorso di formazione ad un sapere riflessivo nella professione medica attraverso l’uso dei film si configura come attività obbligatoria professionalizzante rivolta agli studenti del II anno di Medicina dell’Università di Firenze.

Scriverò più estesamente di questo, ora voglio dare un messaggio agli studenti che devono ancora scrivere o rivedere i loro testi. Aggiungo solo che questa iniziativa rappresenta un tentativo di indurre un cambiamento nelle pratiche formative universitarie. È chiaro che perturbare un sistema così vasto e consolidato costa fatica a tutti, ai docenti che ci provano ma anche agli studenti che vi partecipano. Non è realistico pensare che le innovazioni possano essere sperimentate in modo indolore.

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Il diritto d’autore: una protezione soffocante

Mai avrei pensato di conoscere Akiko e ancor meno avrei immaginato di vederla emergere dai boschi dove io vivo. Ma chi è Akiko? Akiko è una giovane artista protagonista di un fumetto, Bound by Law [1], che vorrebbe realizzare un documentario sulla vita di New York. La storia narra di come Akiko si renda conto che è praticamente impossibile evitare di includere immagini e brani sottoposti a diritti di autore, pena lo svuotamento di significato della stessa opera che vorrebbe realizzare.

Beh, non è che ho incontrato proprio Akiko, se non altro perché ne ho incontrati due, un’Akico-a e un Akiko-o che in realtà hanno nomi a noi più famigliari, Diana e Luciano. Ciò non toglie che le loro vicende siano da meno di quelle di Akiko, anzi.

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Assignment 8: Open Educational Resources e “contenuti”

Io dico spesso che i contenuti non esistono. Non è un’affermazione provocatoria, lo penso davvero. Penso anche che ragionare in termini di contenuti in materia di apprendimento sia fuorviante e controproducente.

Con le storie del post precedente abbiamo avuto modo di dare giusto una sbirciatina al mondo delle Open Educational Resources (OER), risorse liberamente disponibili che possono essere utili per la formazione. Pensavo poi di scrivere un post che desse un panorama generale delle OER allo stato dell’arte ma sono un paio di giorni che ci giro intorno senza approdare a nulla di buono, perdendomi nella quantità e naufragando su esempi che alla fine mi sembrano sempre insoddisfacenti.
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Assignment 7: Open Educational Resources, iniziamo con qualche storia

Con questo e forse con un eventuale prossimo post vorrei farvi conoscere le Open Educational Resources. Per iniziare vi racconto alcune storie che ho tradotto dall’articolo Students Find free Online Lectures Better Then What They’re Paying For apparso l’11 ottobre scorso in The Chronicle of Higher Education, la più importante pubblicazione dedicata all’università negli Stati Uniti. In queste storie troverete dei riferimenti ad alcuni corsi online e con questa espressione, nel seguito, intenderò corsi online che siano liberamente fruibili da chiunque. Avrei potuto esplicitare i link di tali risorse ma preferisco lasciarveli cercare con Google affinché, cercando, ciascuno di voi possa eventualmente scoprire quel che per lui, ma non necessariamente per altri o per me medesimo, potrebbe essere una perla.

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Assignment 6: risorse bibliografiche

Un tempo la conoscenza era mantenuta in luoghi determinati, era accessibile con modalità determinate e in tempi determinati. La conoscenza era gestibile in un regime di scarsità e quindi costava.

Oggi la conoscenza è diventata liquida: risiede in rete dove è sempre accessibile a chiunque a costi pressocché nulli.

Sono innumerevoli le risorse disponibili per qualsiasi professione e quindi anche per le professioni attinenti alla medicina.

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Ma cosa c’è di veramente nuovo nelle nuove tecnologie? (assignment fuori categoria)

Io sono molto disordinato ma ormai ho cessato di crucciarmi, anzi con il tempo mi sono convinto che una sana quota di disordine favorisca la creatività.

È così che qualche giorno fa, entrando nello studio e guardando il mio tavolo, ho “visto” un collegamento interessante fra vari oggetti che vi giacevano sparsi. Se fossi stato perfettamente ordinato, tenendo la scrivania ben sgombra eccetto l’oggetto sul quale stavo lavorando, non avrei “visto” niente.

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Riferimenti seminario Doors

Come ho promesso nel seminario Doors di mercoledì 31 scorso, ecco i riferimenti per chi fosse interessato.

System Biology: The Bioinformatics Roadshow (è possibile partecipare venerdì 9, nonostante che la deadline sia già trascorsa)
email: duccio(DOT)cavalieri/AT)unifi(DOT)it

Clown in corsia: M’Illumino d’Immenso
email: nuvola(AT)castellinaria(DOT)prato(DOT)it

Servizio web materiali didattici: MedWiki
email: medwiki(AT)googlegroups(DOT)com

Auto_organizzazione apertura aula informatica: Collettivo di Medicina
email: collettivodimedicina(AT)yahoogroups(DOT)com

Assignment 5, coda: social networking

Con l’assignment 5 abbiamo esplorato Delicious cercando di dimenticare quello che sapevamo o credevamo di sapere sui social networking. Ci siamo così avvicinati a Delicious perché avevamo bisogno di un buon sistema per memorizzare i bookmarks.

Abbiamo scoperto che un servizio web del genere ha un certo numero di vantaggi e questo poteva essere già sodddisfacente ma poi ci sono state delle sorprese. Infatti cercando i propri bookmarks abbiamo finito col trovare anche quelli degli altri, poi ci siamo accorti che gli altri possono trovare i nostri e che tutti insieme stiamo realizzando una classificazione dei siti web che rischia di fare concorrenza a qualsiasi altra classificazione basata sul metodo classico di una gerarchia di concetti.

Insomma, partendo da una necessità apparentemente banale e circoscritta ci siamo trovati a riflettere sul concetto di classificazione e gestione della conoscenza e ci siamo trovati anche a giocare con un ennesimo neologismo: la folksonomia.

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Assignment 5 bis: la Folksonomy

Tre marmellate su uno scaffale: more, prugne e mirtilli. Se non avessi messo delle etichette sui barattoli sarebbe un pasticcio, dovrei andare per tentativi perché sono tutte e tre più o meno blu scuro.

Buona idea quella di mettere le etichette. Continuo a fare marmellate.

Trenta marmellate di cinque tipi su più scaffali, messe tutte alla rinfusa. Dov’è finita quella di rosa canina? Ho fretta … mi arrabbio …

Faccio ordine: raggruppo tutte quelle di more su uno scaffale, poi quella di prugne su un altro e così via. Perfetto, ora non ho più problemi.

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