Hardware libero e una bella iniziativa #linf14

La rivoluzione del software libero ha prodotto innumerevoli ramificazioni. Oggi un approfondimento dell’hardware libero in tre tempi:

  1. La rivoluzione digitale e il sogno di Adriano Olivetti. Dove si inquadra la nascita del digitale e il suo matrimonio con l’analisi numerica, si rammentano i protagonisti della rivoluzione digitale dalle origini ai tempi nostri, si delineano alcuni tratti dell’hardware libero, si disseminano non pochi approfondimenti tecnici utili per un laboratorio informatico. Il tutto senza farsi intrappolare in nessun ambito disciplinare, secondo Morin.
  2. Modeling 3D. In realtà uno scritto destinato all’ultima classe di Editing Multimediale della IUL. Qui utile per delineare aspetti locali del fenomeno dell’hardware libero. Ognuno si diverta poi ad approfondire quello che vuole.
  3. Una bella iniziativa ideata da un mio giovane “compagno di Fablab”: Grand Print: A Scuola dai Makers. Sorta di Summer School dove le scuole possono partecipare con i propri studenti, seguite questo link per i particolari. Le iscrizioni si possono fare in questo sito.

Precisazioni – metodo #linf14

Tecnicamente queste note sono rivolte agli “studenti ufficiali” della IUL quindi gli “obblighi” riguardano solo loro. Le scriviamo tuttavia in pubblico perché esprimono anche un’idea di insegnamento e questa può interessare una platea più vasta.

Franca, a seguire il filo di discussione iniziato qui, ha scritto la seguente email:

Oddio prof mi aspetto la sua furia ma sul bus mi parte solo questa mail la prego di inoltrare lei sul blog. Riflessioni di neofita dopo notte tormentata da incubi anzi presa di coscienza dell’incapacità. In procinto di affrontare una giornata pesante fatta di 28 occhi che ti guardano e ognuno a una sua storia un suo percorso ha bisogno della “sua” scuola. E mentre corri arraffi “metti la toppa” come si dice in Toscana , supplisci perché non ci sono fondi ,fai te perché non e’ nel mansionario di nessuno  ti chiedi ma la slow School dove è?
Caro prof. Per i compiti ho dubbi
1 come faccio a fare una comparazione se libreoffice non l’ho usato conosciuto masticato digerito. ? Ho bisogno di tempo io , e’ un problema mio (mi hanno detto che sono cinestetica e ho necessità di toccare vedere. ) quindi il mio piano di lavoro e’  : Provo ma anche leggo in rete le opinioni degli altri sennò non ne vengo fuori
2 – riflessioni sugli argomenti?  Sono articoli scritti con competenza con attenzione alla singola parola che ti portano a pensare e a mettere in discussione ciò che davi come scontato e i riferimenti agli approfondimenti sono da esplorare. Non mi sembra una passeggiata farlo.
Che noia, che tedio direte voi . L’ autobus e’ arrivato. Buona giornata
Ps scusate errori
Inviata dal mio Windows Phone

Grazie, questo è il tipo di partecipazione che ci piace. Gli errori, se ci sono, li lasciamo, perché la circostanza li rende belli. Rispondo punto per punto.

Oddio prof mi aspetto la sua furia ma sul bus mi parte solo questa mail la prego di inoltrare lei sul blog.

Apprezzato invece molto.

… ti chiedi ma la slow School dove è?

Già, mi pare di capire: quasi mi vergogno a leggere 568 testi degli studenti… cosa sarò in grado di dare loro? Partecipo allo sconforto…

… come faccio a fare una comparazione se libreoffice non l’ho usato conosciuto masticato digerito. ? Ho bisogno di tempo io , e’ un problema mio (mi hanno detto che sono cinestetica e ho necessità di toccare vedere. )

Anch’io.

quindi il mio piano di lavoro e’  : Provo ma anche leggo in rete le opinioni degli altri sennò non ne vengo fuori

Ottimo! Vale per tutti: quando via via vi dirò “scrivete ora questa relazione” non vuol dire che la dobbiate scrivere subito, anzi, scrivetela quando vi torna meglio. Se a qualcuno capiterà di scrivere la prima per ultima andrà bene lo stesso. Unico vincolo: almeno 15 giorni prima dell’appello d’esame che avrete scelto, per evitare che mi ritrovi a leggerle di furia quindi male.

riflessioni sugli argomenti?  Sono articoli scritti con competenza con attenzione alla singola parola che ti portano a pensare e a mettere in discussione ciò che davi come scontato e i riferimenti agli approfondimenti sono da esplorare. Non mi sembra una passeggiata farlo.

Sì, non è una passeggiata. Penso che non possa esistere apprendimento significativo senza fatica e senza momenti di disorientamento. Tuttavia penso anche che l’apprendimento significativo non possa emergere nemmeno da un corso strizzato in un paio di mesi, se non in minima misura. Non ci interessa quindi alcuna idea di completezza, che sarebbe una chimera. Ci interessa invece aprire porte che svelino nuovi orizzonti. Noi, momentaneamente nel ruolo di tutor e docenti, possiamo provare ad aprire le  porte, poi l’esplorazione vera ognuna se la farà per conto suo, successivamente.

Le relazioni quindi non dovranno mostrare padronanza di tutto ciò che è stato proposto. Dovranno piuttosto mostrare moti di curiosità, eventuali nuove idee, turbamenti, perplessità. Questo è il punto di partenza per imparare qualcosa, forse. Altro in un paio di mesi non si può pretendere.

In questa luce, non è nemmeno detto che riusciremo a fare tutto ciò che abbiamo citato nel programma ( ODT, DOCX, PDF). Non importa. Meglio turbare il sonno sulla metà degli argomenti che imparare a pappagallo un po’ di tutto.

Diritto d’autore #linf14

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Prologo

Se il ‘900 è stato il secolo del consumo di massa, l’attuale già si caratterizza sia per il consumo che per la produzione di massa, con tutte le connotazioni positive e negative che ciò può comportare.

Nel secolo scorso il cittadino comune si doveva preoccupare di non infrangere i diritti degli autori di cui consumava le opere, per esempio copiandole e distribuendole indebitamente. Il discrimine fra lecito e non lecito era facilmente definibile, perché infrangere la normativa del diritto d’autore comportava di per se un impegno e un costo notevole, quindi una precisa e facilmente identificabile volontà.

Lo scenario si è molto complicato da quando i bit sono diventati il principale supporto di rappresentazione e di comunicazione di quasi tutti i tipi di opere. L’esplosione dei social network, dove chiunque può diffondere qualsiasi cosa con pochi click ha sconvolto in pochi anni lo stato di cose precedente.

Nella sezione successiva riportiamo un testo scritto alcuni anni fa, con pochi aggiornamenti marginali. Tuttavia prima riassumiamo i fatti fondamentali perché in questa materia è facile disperdersi.

  1. Oggi che tutti possiamo produrre e diffondere qualsiasi nostra opera (anche un semplice post) dobbiamo sapere che la legge sul diritto d’autore protegge tutti i cittadini: qualsiasi cosa io pubblichi, successivamente posso rivalermi su chiunque ne faccia un uso scorretto appellandomi alla normativa in materia.
  2. Per tale motivo è nato uno strumento legale che mi consente di determinare quali diritti io voglia eventualmente cedere. Questo strumento consiste nelle licenze Creative Commons. Cercate ad esempio nella colonna di sinistra di questo blog la voce “licenza”: c’è scritto che i materiali di questo blog sono rilasciati con licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 2.5 Italia License . È la licenza che ho scelto per ciò che produco in questo blog, in pratica: tu puoi fare quello che vuoi con tutti i materiali che trovi qui, purché mi attribuisca la paternità e diffonda nello stesso modo eventuali prodotti che tu ne abbia derivato.
  3. Se si utilizza un materiale trovato in internet – testo, immagini, audio, video – occorre controllare le condizioni alle quali tale materiale è stato messo a disposizione. Laddove lo pubblichiate perché consentito dall’autore, fate riferimento alla licenza che ha specificato.
  4. Insegnate queste cose ai ragazzi.

Un primo approfondimento

Sono nel mio studio [1], dopo cena, dove conduco una sessione online mediante il servizio web WiZiQ. Alle 21 si apre la sessione e sono già quasi tutti presenti in “aula”, mi accorgo di essere in ritardo e allora metto nel computer un CD facendo partire Mustang Sally (versione di Joe Cocker), così gli studenti mi vedono intento ad armeggiare al computer ma intanto sentono qualcosa … pare una buona idea ma mi viene un dubbio: e i diritti d’autore?

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Software libero #linf14

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Prima di tutto finalmente un’attività: scaricate LibreOffice. È un analogo di Microsoft Office.

Quando vi chiederemo di produrre delle relazioni – non l’abbiamo ancora fatto – lo dovrete fare usando LibreOffice. Quindi iniziate sin da ora a scaricarlo e esploratelo. Esiste per tutti i sistemi operativi.


Dalle varie considerazioni che abbiamo sin qui proposto emerge un’immagine degli hacker che è in netto contrasto con quella disegnata dai media – dunque artefici di una nuova cultura, addirittura di una nuova etica, o temibili delinquenti informatici? Purtroppo l’informazione ufficiale, la mainstream information, talvolta informa sorprendentemente poco rispetto a quanto comunica e spesso informa anche male. Proviamo ad approfondire un poco.

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Software libero scoperto e raccontato da una studentessa #linf14

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In questo periodo devo leggere 466 elaborati degli  studenti di medicina. Altri 100 ne avrò a settembre. Sono numeri insani, la quantità ti ammazza ma riserva anche delle sorprese. Accade dunque che, giusto mentre stavo finendo di rimettere insieme vari tasselli sul software libero sparsi nel blog, mi imbatta nel lavoro di Francesca (curiosamente il 100-esimo che leggo) che, per la parte a tema libero, ha scelto l’argomento del software libero.

Ho pensato che la freschezza di questo racconto potesse andare bene per introdurre l’argomento. Il mio post verrà dopo. Ringrazio Francesca per avermi consentito di utilizzare il suo testo.
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Questi vostri commenti sono molto importanti #linf14

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Una cosa che ci interessa molto in questo laboratorio attiene alla capacità di sostenere una comunità online. Sia ben chiaro: niente a che vedere con la vuota dissipazione di tempo che caratterizza gran parte della vita nei social network. Quello che invece ci interessa è la capacità di trarre vantaggio dal fatto di non essere soli nel perseguire un obiettivo comune. È una faccenda di ascolto e offerta. Quello che conta è l’atteggiamento nei confronti dell’altro, il senso della comunità. I mezzi tecnici aiutano ma non sono al centro della nostra attenzione – le specificità tecniche ci interessano nella misura in cui consentono di sviluppare pratiche utili alla cura delle relazioni. Soffermiamoci su tre diversi aspetti.
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Laboratorio Informatico #linf14

Questo è il primo post del Laboratorio Informatico al I anno del Corso di Laurea in Metodi e Tecniche delle Interazioni Educative della Italian University Line.

Nell’ambiente IUL abbiamo posto il programma sintetico che potete comunque scaricare anche da qui, in uno dei seguenti formati: ODT, DOCX, PDF. Il programma è frutto di una concertazione fra il sottoscritto e Paola Zamperlin, che in questa circostanza ricopre il ruolo di tutor.
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