In una rete di linee che si allacciano – #linf12

Domina l’ossessione dei processi, l’ossessione di costruire la macchina che funziona. Domina l’ossessione di reificare e classificare ogni entità, riducendola ad un pezzo da mettere in precisa relazione meccanica con gli altri pezzi che compongono la macchina, la quale può essere l’azienda, la fabbrica, l’istituzione, la scuola, l’università o ogni altro tipo di organizzazione.

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Far del mondo la classe III.b

Breve passeggiata nel museo degli “scandali della scienza”, dove sono documentati gli attacchi del disordine all’edificazione della torre delle scienze esatte, cercando di mostrare come la visione del mondo sia cambiata rispetto a quella che ancora viene tramandata pervicacemente.

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Noosfera N.2

Come avevo anticipato nella puntata introduttiva di questa serie del far del mondo la classe, qui propongo una breve passeggiata nel museo degli “scandali della scienza”, dove sono documentati gli attacchi del disordine alla edificazione della torre delle scienze esatte.

Prima però vorrei ricordare come concetti quali il disordine, l’incertezza, l’ambiguità, la soggettività, concetti portatori di vaghezza e per questo sostanzialmente banditi dal ragionamento scientifico, non siano affatto scomparsi dal ragionamento generale sul mondo, ma siano invece stati oggetto di esplorazione profonda nella letteratura e nelle arti, per esempio mediante la ricerca sulla complessità delle percezioni e sull’incertezza dei destini degli uomini condotta dalla narrativa dell’ottocento. 

Ci troviamo ora con una cultura spaccata in due, dove il mondo umanistico è quasi ridotto ad occuparsi degli avanzi del ricco pasto del mondo scientifico, che determina gli indirizzi e drena la maggior parte delle risorse.

Ebbene, proseguiamo quindi vedendo che alcuni di questi avanzi, che qui denoto genericamente con il termine “disordine”, non siano poi così accidentali e secondari, e come gli scienziati si siano resi conto, in varie e fondamentali circostanze, che quegli avanzi sono in realtà componenti fondamentali del mondo che vanno investigando. 
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Far del mondo la classe III.a

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Noosfera N.2

In due post precedenti, uno e due, ho proposto delle testimonianze di studenti che hanno seguito i miei corsi.

Qui voglio specificare meglio cosa intendo dire con l’espressione “Far del mondo la classe”. Il rischio è infatti che molti pensino che si tratti giusto di un metodo didattico facente uso di nuove tecnologie per migliorare l’insegnamento, e che l’idea di uscire dalla classe, raffigurata nel disegno qui accanto, consista nell’integrare nelle pratiche didattiche i mezzi di comunicazione e le tecnologie che i giovani oggi usano diffusamente.

Non si tratta solo di questo, anzi, si tratta di questo solo in minima parte. Far del mondo la classe non può prescindere dal modo di vedere il mondo, in particolare dalla necessità di rivedere il modo di vedere il mondo. Non si tratta quindi semplicemente di applicare nuove tecnologie per insegnare meglio le stesse cose.

Con questo post, cercherò di evocare il contesto necessario per capire il senso degli esperimenti didattici di cui ho presentato alcune testimonianze. Per comprendere come questi corsi siano, rispetto allo standard corrente, meglio descritti come non-corsi, i programmi come non-programmi, il professore come non-professore; ripeto, rispetto allo standard corrente. Non è facile comprendere tutto questo, non tanto perché ci sia qualcosa di molto difficile da capire, ma perché è una questione di prospettiva, di visione del mondo, di paradigma di conoscenza.

Sono consapevole di non avere gli strumenti adatti per essere convincente ma ci provo lo stesso a mettere per iscritto questi pensieri. Del resto la forma del blog si presta a scrivere per cercare di chiarire le idee anche a se stessi, con il vantaggio non trascurabile di ricevere eventuali osservazioni da parte di qualche lettore di passaggio che potrebbero rivelarsi preziose.

In passato alcuni amici mi hanno esortato a scrivere post più agili, conformemente allo stile tipico dei blog. Provo qui ad adeguarmi articolando questo testo in due o tre post più piccoli che pubblicherò in sequenza a brevi intervalli di tempo.

In ultimo, mi accorgo in questo momento di un articolo di Gianni Marconato sul tema del connettivismo che attiene notevolmente al tema di questi post.

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I Care

Rinfresco il post sul seminario di martedì 31 marzo perché avremo anche gli studenti di Infermieristica, di Terapia della Neuro e della Psicomotricità Evolutiva

Cambia quindi anche il volantino qui sotto

Preparatevi a stringervi!


Seminario


I Care

Per studenti della Facoltà di Medicina e non solo …

Martedì 31 Marzo 2009 10:30

Aula Grande CEP

Viale Pieraccini, 6; Careggi, Firenze

Per gli studenti dei CdL in Medicina, Infermieristica e TNPEE è l’unico evento obbligatorio, per gli altri studenti è facoltativo


Non sono in grado ancora di dare una traccia ma è certamente utile riflettere sul seguente schema.

Slittamento paradigma

Pensiero

Intuitivo

Razionale

Sintetico

Analitico

Olistico

Riduzionista

Nonlineare

Lineare

Valori

Sostenibilità

Espansione

Cooperazione

Competizione

Qualità

Quantità

Partnership

Dominazione

Enfasi

Sistemi aperti

Sistemi chiusi

Tutto

Parti

Connessioni

Oggetti

Forme

Contenuti

Reti

Gerarchie

Coltivazione

Controllo

Donna

Uomo

Propensione

Empatica

Assertiva

I Care

“Non me ne può fregar di meno” 😦

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