Il laboratorio itinerante da Marsciano a Paderno d’Adda – #loptis

Un post telegrafico per…

  • dire agli amici di Marsciano che la traccia delle risorse utilizzate nell’incontro del 29 maggio arriverà – ci vuole tempo a cuocere tutta questa carne ma la cuoceremo tutta…
  • esprimere gratitudine a Roberto Marcolin per averci fatto conoscere la BiblioBox  (derivata da PirateBox) perché si attaglia perfettamente allo spirito del laboratorio – per ora è solo intuizione, ma potrebbe divenirne un componente essenziale
  • dire che venerdì è arrivato il router portatile che serve a fare una PirateBox e che stiamo aggeggiando per usarla a Paderno d’Adda nel prossimo incontro del 10 giugno
  • osservare che questo episodio è un magnifico esempio di feedback anticipato!
  • promettere che tutto quello che andiamo imparando verrà riversato qui… 🙂

Domani a Marsciano con l’universo delle cose di bit – #loptis

Domani il laboratorio itinerante di #loptis andrà al I Circolo di Marsciano.

Laboratorio: non saremo lì a dirci che si potrebbero fare delle cose ma le faremo – il discorso scaturirà dalle azioni – l’immaginazione farà il resto.

Stamperemo qualcosa in 3D. Mostreremo la LIM fatta con il telecomando Wiimote che useremo sia con il sistema operativo WiildOs che con Ubuntu. Useremo accessori stampati con la stampante stessa. Per esempio il sistema di trasporto della stampante:sistema-trasporto-stampante-3d sistema-trasporto-3

Oppure il supporto del Wiimote:

wiimote-support-6

 

Supporto il cui modello è stato condiviso nell’universo delle cose di bit:

wiimote-support
Clicca l’immagine per vederla nell’universo delle cose di bit

Poi, se ci sarà rimasto il tempo, proveremo a dire perché.

Il laboratorio itinerante – #loptis

Approfittiamo della segnalazione di qualche cambio di programma per dire due parole su come stia evolvendo il laboratorio itinerante – il lato reale di #loptis.

Non una lezione, non una “presentazione”, ma un laboratorio che si materializza adattandosi all’ambiente –  classe scolastica di ordine vario, classe universitaria, collegio docenti o altro. Tre gli elementi fissi:

  1. una LIM, realizzata con Wimoote, sistema operativo WiildOs e schermo di fortuna, per dimostrare e mostrare
  2. una stampante 3D che stampa qualcosa
  3. un brogliaccio pieno di link in piratepad, per esplorare quello che ci interessa

Il brogliaccio è in continua evoluzione ma mantiene per ora una struttura in tre parti:

  1. ispirazioni varie: letteratura, management, scienza, scienze sociali
  2. software libero
  3. hardware libero

Parole chiave: minoranze, disintermediazione, etica, spending review, felicità interna lorda, glocalizzazione, software libero, Linux, WiildOs, hardware libero, Arduino, collaborazione, cooperazione, giovani fabbricatori di mondo, giovani fabbricatori di mondo italiani, pratica, pratica, pratica, teoria, pratica, pratica, pratica, teoria, pratica

Attrezzature necessarie: nessuna, portiamo tutto noi: due computer, stampante 3D, Wiimote, cavalletti, schermi di fortuna, stampante 3D, connettori, cavi, ciabatte, internet di fortuna, piano B anti-Murphy e sorprese varie. Se poi qualcosa è disponibile in loco, meglio, ma non necessario.

Il laboratorio ambisce a comunicare attraverso la parola, l’azione e la dimostrazione, ma anche attraverso l’ascolto: una domanda o un qualsiasi feedback possono farci cambiare direzione in qualsiasi momento. Il laboratorio itinerante è in realtà una forma di ascolto che serve a capire chi c’è veramente nel laboratorio virtuale #loptis. Per questo gli stiamo dedicando molto tempo e molto studio. Il video seguente ne è una dimostrazione.

Kentstrapper è un’azienda famigliare fiorentina. Due giovani fratelli, Lorenzo e Luciano, partendo dal progetto open source di stampa 3D RepRap realizzano stampanti open con particolare attenzione alla formazione. Li ringraziamo anche per la collaborazione a questo laboratorio (non di rado rispondono anche la domenica).

Due parole sull’autore del brano “Sugar man” che accompagna il video, Sixto Rodriguez, un grande cantautore e poeta che non ha avuto problemi a condurre un’operosa vita di lavoratore qualunque, una volta espressa la sua arte. Fu scoperto negli anni 70 che cantava dando di spalle al pubblico nei locali infimi dei bassifondi di Detroit. Fu considerato subito un artista che non avrebbe avuto niente da invidiare da gente del calibro di Bob Dylan. Ma Sixto Rodriguez ha vissuto con le spalle voltate al sistema, incurante delle sirene del successo, moderato nei costumi, colto, tenace lavoratore, operaio. Un po’ forse per questo atteggiamento, un po’ forse perché era messicano, un po’ chissà perché, fece due dischi che in America non vendettero nulla. Un disco arrivò per caso nel Sudafrica dell’apartheid, dove si diffuse a macchia d’olio infiammando la gioventù liberal sudafricana che vi trovò l’ispirazione giusta per la ribellione al regime fascista. Straordinaria la storia della riscoperta di questo cantautore, narrata nel film Sugarman. Il sistema del copyright non ha impedito che i diritti percepiti in Sudafrica finissero nelle tasche di intermediari senza scrupoli in America. Noi compriamo i dischi di Sixto ma siamo sicuri di fargli il migliore omaggio diffondendo la sua arte.

Non solo virtuale – Pontassieve – #loptis

In un laboratorio aperto come questo si intrecciano le storie più diverse. Andare per scuole è anche un modo per evidenziare alcune di queste storie. È il caso di sabato prossimo, quando andremo nella scuola media di Pontassieve.

Giovanna aveva partecipato al cMOOC #ltis13 e poi ha continuato ad ascoltare nel laboratorio #loptis. Come dice nel suo blog, è una ricercatrice, è laureata in chimica e si occupa di tecniche diagnostiche in endocrinologia. Si era iscritta al cMOOC perché le piace molto insegnare. Ma Giovanna è anche una mamma, e vive i problemi di tutti i genitori, come quello dei figli che scorrazzano bradi nelle praterie del cybespazio, con le solite domande che tutti si pongono, soprattutto sulle possibili insidie.

Mamma appunto, ma anche ricercatrice, vera: appena aperto un nuovo orizzonte, parte all’attacco. Così la troviamo che si è coordinata con un’insegnante della scuola e che ha già fatto due interventi, travasando lo spirito del laboratorio nella scuola. Bello.

Insomma, Giovanna il 22 febbraio annuncia che è Di nuovo qui:

Dopo diversi mesi di assenza torno su questo spazio. Nel frattempo ho messo in pratica alcune cose: ho trasformato in blended-learning il mio corso al II anno del corso di laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico. Mi è piaciuto, e anche agli studenti mi sembra. Adesso un passo più grosso: sto erogando in blended-learning anche il mio master “applicazioni cliniche della spettrometria di massa”. L’avventura è appena cominciata.

Ma il bello viene domani! Sarò in classe di mia figlia a fare un percorso che sarà strutturato in 3 incontri sull’utilizzo di internet per trovare informazioni ed elaborarle in modalità collaborativa. Finalizzato ad illustrare strumenti e modalità di lavoro utili per la preparazione delle “tesine” per l’esame di III media. L’obbiettivo che, in accordo con la prof. di lettere, vorremmo raggiungere è indirizzare i ragazzi ad un utilizzo della rete positivo, ragionato e arricchente, alternativo all’utilizzo “pettegolo ed esibizionista” che viene promosso attraverso i social networks. Un utilizzo social basato sugli interessi comuni e sui fatti concreti piuttosto che sul parlarsi addosso.

Vediamo come andrà. Spero di riuscire ad usare questo blog come punto di incontro di questo percorso.

Mi pare che vada molto bene: primo incontro, avvantaggiamoci, secondo incontro. Domattina darò una mano a Giovanna, non a fare l’esperto ma a giocare una parte. Duetteremo: il buono e il cattivo. Molto ancora è da definire, ma una cosa è certa: strumenti liberi e costi minimi: WiilD per la lavagna digitale e sistema Linux WiildOs su computer di fascia minima. Per una scuola più libera per tutti.

P.S. Altri mi chiedono di questi incontri: ci sono ipotesi per Prato, Marsciano e mi pare Monza e/o Lecco. Gli interessati mi correggano errori o omissioni. Altri mi chiedono perché e a che condizioni lo faccio. Lo faccio perché mi interessa – è una forma di ricerca sul campo – finché posso. Se è un insegnante o un genitore a chiederlo, ed è un po’ lontanino,  lo faccio in cambio di un primo. Se è un’organizzazione allora mettiamoci d’accordo.

Non solo virtuale – Castel del Piano – #loptis

Clicca qui per scaricare la versione in pdf.


Poche settimane fa, durante un frettoloso trasferimento verso la stazione di Milano, parlando di questo laboratorio online, Alberto Ardizzone mi chiese – Perché lo fai? – una domanda che in tutti questi anni non avevo mai ricevuto. Farfugliai qualcosa ma la risposta fu imprecisa, tant’è che non la ricordo esattamente.

L’altro giorno, giù per le  brume valdarnesi e su per il Monte Amiata, Gian Antonio Stella a “Primapagina” (podcast 1.3.2014 – 43:14) mi ha regalato la risposta giusta, citando Papa Francesco:

Il Papa ha raccomandato agli educatori di non trasmettere soltanto contenuti e conoscenze ma anche comportamenti e valori, e in particolare di insegnare a coltivare e saper gestire l’utopia”.

Ecco perché lo faccio: per imparare a coltivare l’utopia, e facendolo, forse, lo insegno.

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Con impeto verso l’utopia

Il tempo è tiranno in questo periodo, ma una traccia di ciò che si è fatto nella scuola primaria di Castel del Piano la vogliamo lasciare.

Prima di tutto un’apologia del software  e dell’hardware libero – valore etico, convenienza, valore didattico: scuola e università hanno il dovere morale di dimostrare, diffondere e promuovere il software libero.

Poi ci siamo meravigliati della fisica usata da questi sistemi, che funzionano sfruttando una sorta di percorso circolare dell’informazione, su tre diverse fasce dello spettro elettromagnetico: radiazione infrarossa, microonde e luce.

Quindi abbiamo rivisto il meccanismo del mouse, con un normale equipaggiamento dove il computer è collegato al proiettore mediante un cavo VGA.

Poi ci siamo accorti che il proiettore era di quelli interattivi, e allora abbiamo eliminato il mouse e abbiamo aggiunto un collegamento  USB fra computer e proiettore, oltre a quello VGA già stabilito. Utilizzando l’apposito puntatore, abbiamo commentato con uno schema come funziona questo sistema e ne abbiamo discusso le caratteristiche pratiche rispetto alle LIM classiche: flessibilità di uso, mobilità, costo inferiore ma non di tanto.

Quindi abbiamo esplorato la soluzione più economica, che ci interessa molto – viste le ristrettezze delle risorse di cui tutti noi soffriamo – che ha anche maggiore valore etico – sfrutta l’ingegno espresso spontaneamente nel cyberspazio: non avendo mezzi usiamo intelligentemente ciò che c’è – che ha anche maggior valore didattico – si fabbrica da soli: i ragazzi vedono di più “come è fatto dentro” e possono essere coinvolti nel montaggio e nella gestione della lavagna. Abbiamo quindi riaggiustato i collegamenti e montato il telecomando Wiimote per realizzare la lavagna digitale WiilD. Anche di questo sistema abbiamo visto per bene lo schema di funzionamento, dimostrandone praticamente il funzionamento e vari particolari come la penna a infrarossi autocostruita.

presentando lavagne digitali low cost a castel del piano - wiildos
Dove si mostra la penna a infrarossi autocostruita – non l’ho fatta io, me l’hanno regalata gli amici di WiildOs. Sulla sinistra si vede il Wiimote, posizionato su un cavalletto.

Per fare tutta questa dimostrazione abbiamo usato un portatile di fascia bassa equipaggiato con il sistema operativo libero WiildOs – provato anche con un netbook minimale di 5 anni fa: funziona benissimo lo stesso. Abbiamo mostrato alcuni dei tanti software liberi di utilità didattica che ci sono in WiildOs. In particolare abbiamo lavorato con il sistema libero di lavagna digitale e presentazione Sankoré, prodotto in coproduzione da un team di sviluppatori svizzeri e francesi. Gli schemi mostrati li avevamo precedentemente prodotti con Ardesia, un software libero che consente di trasformare lo schermo del computer in una lavagna, con la possibilità di salvare in vari formati fasi intermedie del lavoro o di creare dei video dimostrativi – è un software realizzato da un giovane sviluppatore italiano che si chiama Pietro Pilolli.

Infine, abbiamo mostrato anche una configurazione diversa, usando un altro computer con il sistema operativo Windows 7, per mostrare che tutti i software liberi che avevamo citato prima possono essere scaricati e utilizzati anche in una versione per Windows – esiste una porta di accesso agevole al mondo del software libero, che non richiede alcuna competenza particolare, eccetto curiosità e sensibilità.

Il tutto s’è portato via un paio d’ore, digressioni varie incluse. Da ricordare il piacere di una platea attenta e reattiva, l’ospitalità, la torta fatta in casa all’inizio, alla fine il pranzo, amabile per il cibo e la compagnia.

Grazie a Nicoletta Farmeschi, Antonella Coppi, alla loro Preside e a tutti!


P.S. Grazie anche ai diversi amici che il giorno precedente avevano risposto al mio appello in rete dove avevo chiesto se qualcuno poteva prestarmi un telecomando Wiimote perché il mio si era rotto all’ultimo momento 🙂

P.P.S. Facebook è pessimo per vari motivi, ivi incluso il fatto che il link precedente non è accessibile a chi non è iscritto a Facebook: una politica che mina la libertà del cybersapzio. Estraggo quindi da Facebook e riporto qui sotto l’episodio:


Andreas Formiconi
C’è qualcuno che mi può prestare un telecomando Wiimote alla stazione SMN di Firenze fra le 14 e le 15, oppure in serata nella zona Valdarno – Firenze sud? Lo renderei martedì prossimo con caffè o birra o vino…
Mi piace · · Condividi · 28 febbraio alle ore 7.11
Piace a Nicoletta Farmeschi, Giulia Tardi, Elena Crestani e altri 4.

Rosamaria Guido
Tu consigli la Wiimote?
28 febbraio alle ore 7.12 · Mi piace

Andreas Formiconi
io esorto in generale a usare software e hardware libero
esorto a usare mezzi etici e intrinsecamente educativi

la lavagna digitale con wiimote è etica e educativa, se l’insegnante ne trae vantaggio per coinvolgere gli studenti…
cmq la sto provando e vado in giro a provarla con gli insegnanti per avere feedback utili, prima di fare affermazioni assolute
28 febbraio alle ore 7.16 · Mi piace · 5

Rosamaria Guido
Grazie. facci sapere
28 febbraio alle ore 7.17 · Mi piace

Andreas Formiconi
sicuro, relazionerò via via in #loptis
28 febbraio alle ore 7.18 · Mi piace · 2

Andreas Formiconi arrivederci, blackout fino a stasera
28 febbraio alle ore 7.19 · Mi piace · 1

Rosamaria Guido Buon lavoro!
28 febbraio alle ore 7.20 · Mi piace

Angela Iaciofano
Andreas, penso di averlo trovato, ti dò conferma in giornata, nel caso lo porterei domani mattina direttamente a CdP
28 febbraio alle ore 8.48 · Mi piace

Andrea Venanzi
Prof. in zona Valdarno in serata posso prestarlo io senza problemi.
28 febbraio alle ore 11.20 · Mi piace

Samantha Peroni sei sempre forte!
28 febbraio alle ore 11.21 · Mi piace · 1

Angela Iaciofano Sono già in possesso del wiimote, se comunque, per sicurezza, vuoi prenderne anche un altro tanto meglio. A domani
28 febbraio alle ore 12.41 · Mi piace

Andreas Formiconi
Ho trovato il wiimote! Al volo in una coincidenza di 20 minuti
Grazie Angela Iaciofano, beh se ce l’hai portalo, non si sa mai: il perfido Murphy può sempre colpire….
Grazie Andrea Venanzi che eri disposto a trovarsi in serata! Grazie David Fredducci [via mail] che avresti fatto 30 km uscendo sparato da scuola… Grazie Elisabetta Nanni per la tua tesi sulla WiilD!
Cose buone…
Questo è un grazie volante ma ne arriverà uno più consistente… [Eccolo :-)]
28 febbraio alle ore 12.48 · Mi piace · 3

Andreas Formiconi
deh ci fa un baffo Murphy a noi…
http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_Murphy
28 febbraio alle ore 12.57 · Modificato · Mi piace · 1 · Rimuovi anteprima

Chiara Strisciuglio
Sperimentare e lavorare sul campo: l’officina del Prof. Andreas . Buon lavoro.
28 febbraio alle ore 13.26 · Mi piace · 2

Non solo virtuale – #loptis

L’andare per scuole attiene alle attività di questo laboratorio. Un’attività da centellinare perché gli eventi in presenza costano tempo. Ma un’attività importante perché aiuta a capire chi c’è “dall’altra parte”, in che contesto si affannano quelle persone che scrivono e si agitano dietro a questo schermo. È un lavoro che mi rende un po’ assente, ma è rivolto sempre al medesimo obiettivo, quindi mi pare giusto scrivere una minima traccia di quello che bolle in pentola.

Forse non è stato molto intelligente lasciarsi coinvolgere in due eventi all’inizio di marzo, contemporaneamente all’inizio delle lezioni di informatica a 300 studenti di medicina, e a un’altra attività didattica sempre a medicina, e con la ferma intenzione di procedere con continuità qui dentro. Ma le occasioni capitano, e queste, anche se non sono “istituzionali”, mi sembrano importanti.

Allora, il I di marzo sarò nella scuola di Castel del Piano a mostrare lavagne digitali. È  la scuola dove ci sono Nicoletta Farmeschi e Antonella Coppi, che fanno parte di questa comunità.

Poi l’8 di marzo andrò a ragionare di rete in un liceo di Pontassieve, per dare una mano a Giovanna Danza che si sta impegnano su questo fronte – lei ha partecipato al cMOOC #ltis13.

Qui di seguito scrivo la traccia in divenire di quello che intenderei dire e fare a Castel del Piano. Magari qualcuno mi dà qualche idea.


Dimostrazione di lavagne digitali “non lim”

Introduzione sul software e hardware libero

Pur prendendo una posizione nettissima a favore del software libero – del resto uso molto poco il mouse e digito comandi Unix da quarant’anni – infatti andrò snocciolando qualche fatto, sulla falsariga de  Il software libero ti libera, sostenendo poi che

scuola e università hanno il dovere morale di dimostrare, diffondere e promuovere il software libero

proporrò tuttavia un approccio non talebano, bensì progressivo – meglio insinuare il dubbio e far breccia in 1000 ignari che ordinare 10 nuovi sacerdoti – illustrando brevemente quattro livelli di coinvolgimento

  • Applicativi free in Windows: Firefox, LibreOffice, Gimp, Inkscape, Audacity, Sankoré, Cygwin
  • Linux versione Live: su penna USB
  • Linux e Windows: dual boot
  • Linux tout court e tutto il resto…

Dimostrazione di lavagne digitali facili o economiche

In tale contesto, cercherò di mostrare varie opzioni possibili, fra quelle particolarmente facili o economiche – economiche rispetto alle soluzioni commerciali chiavi in mano. E quando vi saranno più opzioni, privilegeremo quelle più facilmente e sicuramente implementabili. È roba che sto imparando a usare, non è detto che andrà tutto diritto, per cui invoco perdono in anticipo a chi subirà questo esperimento…

Mostreremo un proiettore che funziona in modo interattivo e poi in modalità non interattiva ma con l’ausilio del telecomando Wiimote. Mostreremo l’uso sia con Windows che con WiildOs. Proporremo una progressione dove, passando da una soluzione a  quella successiva, aumenta sì la difficoltà ma si guadagna in etica e valore didattico.

  • Windows – proiettore interattivo

    È qui che daremo un’occhiata en passant a

    • Firefox – navigazione internet
    • LibreOffice – suite office, word processor, fogli di lavoro, presentazioni eccetera
    • Gimp – grafica tipo bitmap (sta arrivando un post su questo)
    • Inkscape – grafica tipo vettoriale (idem)
    • Audacity – elaborazione audio
    • Sankoré – lavagna digitale
    • Cygwin – ok, me lo concedo: come realizzare l’ambiente di comandi Unix (shell) in Windows 😉
  • Windows – proiettore normale Wiimote

  • Smoothboard 2 (shareware) per gestire il Wiimote
  • Ma ce ne sono altri…
  • WiildOs – proiettore interattivo

    • I tanti software didattici pronti in WiildOs
  • Wiildos – proiettore normale – Wiimote

    • I tanti software didattici pronti in WiildOs

Consapevole di avere citato solo alcuni dei software esistenti. Aperto a suggerimenti, che se validamente supportati e se possibile, accoglierò volentieri.

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