
Oggi al GR 3 dicevano che i mezzi di informazione ufficiali non possono essere presenti in Siria e che tutta l’informazione è garantita dai social network e in particolare da alcuni blogger. Ne hanno intervistato uno il quale sosteneva che tutta la forza della ribellione sta nell’aggregazione dei giovani nel cyberspazio. Dedico questa notizia a tutti coloro i quali si ostinano a giudicare Internet domandandosi se
questa ennesima novità è buona per me o no … come sono belle le comode abitudini …
Nel frattempo di là dal Mediterraneo – cioè qua vicino – milioni di giovani (e meno giovani), pressati da ben più cogenti problemi, la rete la usano, rovesciando o ponendo in seria difficoltà dittatori che fino all’anno scorso sembravano inamovibili.
Marta esprime amarezza e frustrazione per fatti tremendi narrati dai media. Ecco, perché non volgere in positivo amarezza e frustrazione cercando di contribuire alla cassa di risonanza delle notizie emesse dalla blogosfera? È facile, basta partire da Global Voices, tanto per fare un esempio. Ecco il numero di stamani. Per riceverlo quotidianamente basta sottoscrivere.
Perché non dedicare una piccola parte del proprio tempo ad agganciare mediante il proprio blog quelli di questi giovani coraggiosi e contribuire a diffonderne la voce?
Memori della suggestione di Lessig – il cyberspazio ci consente di recuperare la cultura Read-Write dopo la narcosi Read-Only novecentesca – molliamo tutti i telegiornali e, forti di feed RSS e di sottoscrizioni come quella a Global Voices, iniziamo a partecipare alle notizie, ognuno un punto di diffrazione.
Non si paga nemmeno il canone.
P.S. Dimenticavo, qualche problemino l’abbiamo anche noi, considerato che giusto oggi ci hanno confermato che la disoccupazione giovanile ha superato il 30% … uno su tre …