La questione del diritto d’autore

Fisionomia del sottoscritto quando pensa al copyright: molto afflitto ...Sono nel mio studio, dopo cena, dove conduco una sessione online mediante il servizio web WiZiQ. Alle 21 si apre la sessione e sono già quasi tutti presenti in “aula”, mi accorgo di essere in ritardo e allora metto nel computer un CD facendo partire Mustang Sally (versione di Joe Cocker), così gli studenti mi vedono intento ad armeggiare al computer ma intanto sentono qualcosa … pare una buona idea ma mi viene un dubbio: e i diritti d’autore?

Continua a leggere…

Feed RSS in PubMed

Simbolo RSS fuso con logo PubMedUna breve nota sull’impiego dei feed RSS per seguire le ricerche in PubMed.

Ho fatto alcune semplici ricerche con termini banali, quali “juggling” o “cancer” o “mri” (acronimo che vuol dire magnetic resonance imaging). Vediamo quest’ultimo.

Una volta avuta la risposta, sotto il box di ricerca, compare anche un link “RSS” contrassegnato dal solito simbolo. Se lo cliccate avete l’opportunità di costruire un feed per quella ricerca.

Ecco che succede…

Letteratura scientifica

Aggiornamento 22 marzo. Un aspetto particolarmente interessante della vita cyberspaziale è che ti può capitare di seminare il fagiolo magico: la sera butti un umile seme e il giorno dopo trovi un pianta ricca e prosperosa. È successo qui con l’interessante e insperata testimonianza di Claude, che lei ci ha potuto regalare perché è quasi tre anni più grande di me …


Fotografia della Biblioteca Centrale Nazionale a Firenze
Biblioteca Centrale Nazionale, Firenze (clicca sull'immagine per vederla bene)

L’edificio monumentale che ospita la Biblioteca Nazionale Centrale a Firenze rappresenta bene l’importanza che si dovrebbe dare ai luoghi dove si sono conservate le tracce della cultura umana. La più grande biblioteca italiana, in Firenze, la culla del rinascimento. Un bel simbolo che ci deve stare molto a cuore, anche nell’epoca in cui le sorgenti si consolidano paradossalmente dematerializzandosi e pervadendo gli illimitati spazi digitali. Persone non troppo più anziane del sottoscritto hanno iniziato il loro lavoro dedicando molte lunghe giornate a frequentare questi luoghi, leggendo e prendendo appunti. Un lavoro molto lento e molto faticoso ma non per questo meno proficuo. Forse non è male ricordarsi quello che un tempo si doveva fare per forza, anche oggi, dove in pochi millisecondi si accede a ciò che allora richiedeva una settimana, dove con un click si trasferisce un’opera monumentale in un lettore da due etti. È bene non dimenticare che il nostro cervello va sempre alla stessa velocità…

Non è comunque nemmeno il caso…

Open Educational Resources, ma non solo contenuti

Logo delle OER proposto dall'UNESCO
The UNESCO OER Global Logo by Jonathas Mello is licensed under a Creative Commons Unported 3.0 License

Parlando di risorse per lo studio la mente va subito ai “contenuti”. Questo succede anche per le Open Educational Resources. Vorrei approfittare di questa circostanza per allargare il concetto. Supponiamo che io abbia bisogno di una spiegazione di qualcosa che a lezione non ho capito, una cosa qualsiasi, per esempio il concetto di derivata di una funzione matematica. Bene, esiste Internet e esistono le OER. Vado quindi a cercare e trovo dieci spiegazioni diverse. Ne leggo alcune ma mi lasciano perplesso, poi, a un tratto ne trovo una con la quale inizio a “vedere”, cioè inizia a succedere qualcosa nella mia mente.

È evidente che mi affeziono subito a quella spiegazione ed è probabile che la segnali agli amici. Forse anche a loro piacerà, ma non posso essere completamente sicuro di questo. Può essere benissimo che un mio amico che abbia la stessa necessità di capire il concetto di derivata riesca invece a “vederla” meglio con un’altra spiegazione. Ecco dov’è fuorviante il concetto di contenuto.

Parlare di contenuto dà l’illusione di…

Fonti per sapere e non dimenticare

Simbolo feed
Simbolo feed
Rifugiati africani, di Vito Manzari su Flickr (CC BY 2.0).
Rifugiati africani, di Vito Manzari su Flickr (CC BY 2.0).

Un bell’esempio di giornalismo partecipativo è GlobalVoices (ho messo il link alla versione in italiano, sono disponibili molte altre lingue oltre all’inglese):

Global Voices è una rete internazionale di cittadini che informano tramite i social media e il giornalismo partecipativo, traducendone e rilanciandone i contenuti…
Global Voices Online è un progetto globale senza fini di lucro centrato sui citizen media, ideato presso il Berkman Center for Internet and Society della Harvard University (Boston, USA), gruppo accademico di ricerca sul rapporto tra Internet e società. Dall’autunno 2008 Global Voices opera in maniera indipendente, registrato come ente non-profit in Olanda…
Il seguito qui

GlobalVoices è uno dei riferimenti più importanti nel mio aggregatore, perché consente di ricevere voci da luoghi e comunità che, a causa delle condizioni di disagio organizzativo o del regime politico, spesso dittatoriale, non arriverebbero mai al pubblico attraverso la mainstream information: quotidiani, televisioni eccetera.

Ieri ho trovato un articolo riguardo l’Italia: Italy Condemned for Violations of African Refugee Rights. Notizia già tristemente nota, perché la condanna dell’Italia da parte della Corte Europea per i Diritti Umani di Strasburgo, ha avuto luogo il 23 febbraio scorso.

Poi una coincidenza. Ieri sera a Holywood Party ho sentito la presentazione dei  registi Stefano Liberti e Andrea Segre del film documentario Mare Chiuso, nel quale si affronta la tragica vicenda che vide protagonisti gli immigrati africani respinti in territorio libico nel canale di Sicilia dalla marina militare e dalla guardia di finanza italiana, in seguito agli accordi tra Gheddafi e il governo italiano. La puntata può essere scaricata in podcast. Vale la pena di ascoltarla.

Il film documentario include anche sequenze girate dagli immigrati durante il “respingimento”. Come raccontano i registi, che hanno conosciuto alcune di queste persone, non vale lo stereotipo dell’immigrato svantaggiato a 360 gradi dalla sorte: spesso si tratta di giovani donne e uomini con un livello di cultura medio alta che, in questo caso, hanno registrato le sequenze e le hanno conservate per utilizzarle come testimonianza di un particolare momento sociale e politico.

Riporto qui il programma delle presentazioni del film documentario che ho tratto dalla newsletter di ZaLab, sperando che il maggior numero possibile di persone si rechi ad acquistare il DVD e ne diffonda la notizia. Il programma. ZaLab è un’altra interessante forma di giornalismo partecipativo.

Mare Chiuso di Stefano Liberti e Andrea Segre (prod. ZaLab 2012, con il
sostegno di Open Society Foundation) verrà presentato in anteprima il 15 marzo
a Roma, Cinema Farnese ore 20.30 e 22.30. Il documentario raccoglie per la
prima volta le testimonianze dei migranti vittime dei respingimenti in alto
mare, conseguenza degli accordi Italia-Libia del 2009. A seguito dei
respingimenti, il 23 febbraio 2012 l’Italia è stata condannata dalla Corte
Europea per i Diritti Umani di Strasburgo per violazione della convenzione
europea sui diritti umani (leggi la sentenza). Alla serata saranno presenti gli
autori.

Anteprima stampa: Roma 14 marzo ore 10.30 – Sala Stampa Estera

Le altre date italiane del tour di Mare chiuso:

  • Padova 16 marzo – Cinema Multiastra (il film rimarrà in sala fino al 22 marzo)
  • Trento 16-17-18 marzo – Cinema Astra
  • Vicenza 19 marzo – Cinema Aracoeli ore 17.00
  • Treviso 19 marzo – Cinema Edera ore 20.30
  • Bologna 20 marzo – Cinema Odeon
  • Mestre 21 marzo – Cinema Dante ore 18.00, 20.00, 21.30
  • Pordenone 21 marzo – Cinema Zero
  • Milano 22 Marzo – Festival di Cinema Africano, Asia e America Latina – sezione
  • Extr’A. Auditorium di San Fedele ore 19.00
  • Bari 27 marzo – Bif&st
  • Roma 28 marzo – Forte Fanfulla, ore 21.00
  • Torino 28 marzo – Officine Corsare
  • In programmazione al Cinema Mexico di Milano dal 2 aprile

In occasione dell’uscita del film, la Piccola Bottega Baltazar che ha scritto e
registrato le musiche ha deciso di rendere disponibile in download gratuito
l’intera colonna sonora.

Intorno alle OER, un vecchio post che continua a parlare di futuro …

Logo delle OER proposto dall'UNESCO
The UNESCO OER Global Logo by Jonathas Mello is licensed under a Creative Commons Unported 3.0 License

Introduco le Open Educational Resources con alcune storie che avevo ripreso e tradotto dall’articolo Students Find free Online Lectures Better Then What They’re Paying For un paio d’anni fa. The Chronicle of Higher Educationè la più importante pubblicazione dedicata all’università negli Stati Uniti. Riporto qui il testo del vecchio post con qualche piccolo aggiustamento per rendere la traduzione un pochino più fluida.

Prima storia…

Come seguire le fonti in internet II

Simbolo feed
Simbolo feed

Nel post precedente vi ho chiesto di usare un aggregatore – RSSOwl o un’altra applicazione, Google Reader o un altro servizio web – per seguire facilmente gli aggiornamenti su questo blog, siano essi nuovi post o commenti fatti da chicchessia.

In questo post vi mostro invece come un aggregatore possa essere utilizzato per seguire fonti di ogni tipo, con particolare riferimento alla stampa quotidiana. Successivamente potremo scoprire altri impieghi, magari ne scoprirete alcuni voi.

Le immagini che trovate in questo post si riferiscono a edizioni dei giornali dell’anno scorso, le grafiche dei quali possono essere cambiate. Questo non inficia il senso del discorso e i riferimenti ai feed nelle varie fonti li potete trovare voi stessi.

La selezione e l’ordine di apparizione di alcune testate giornalistiche nel post non hanno necessariamente a che vedere con le mie opinioni, le ho scelte quali esempi rappresentativi.

Continua a leggere …

Come seguire le fonti in internet

Simbolo feed
Simbolo feed

È difficile che ad un vantaggio non corrisponda quale svantaggio. Nel cyberspazio è incredibilmente facile accedere ad una miriade di fonti, il che è indubbiamente una cosa meravigliosa. Si pongono tuttavia alcuni nuovi problemi e uno di questi è come gestire tale abbondanza. Lo strumento fondamentale è quello dei feed RSS (versione in italiano, peggiore) o più correttamente web feed, anche se la prima denominazione è quella che va per la maggiore.

Il vantaggio dei feed è presto detto…

Se queste pareti potessero parlare …

La foto dell’aula di patologia, che avevo scattato unicamente per mostrarne l’austerità a degli amici, e che poi m’è venuto spontaneo usare a corredo della registrazione audio della lezione di startup, a pensarci bene, m’ha fatto venire in mente l’atmosfera con la quale inizia un famosissimo video di Michael Wesch, un professore di antropologia culturale alla Kansa University.

Un video che è diventato un fenomeno, essendo stato visto più di 4 milioni di volte in 5 anni.

Questa è un versione sottitolata anche in italiano (selezionare la lingua in basso a sinistra) e qui sotto l’originale.