Fonti per sapere e non dimenticare

Simbolo feed
Simbolo feed
Rifugiati africani, di Vito Manzari su Flickr (CC BY 2.0).
Rifugiati africani, di Vito Manzari su Flickr (CC BY 2.0).

Un bell’esempio di giornalismo partecipativo è GlobalVoices (ho messo il link alla versione in italiano, sono disponibili molte altre lingue oltre all’inglese):

Global Voices è una rete internazionale di cittadini che informano tramite i social media e il giornalismo partecipativo, traducendone e rilanciandone i contenuti…
Global Voices Online è un progetto globale senza fini di lucro centrato sui citizen media, ideato presso il Berkman Center for Internet and Society della Harvard University (Boston, USA), gruppo accademico di ricerca sul rapporto tra Internet e società. Dall’autunno 2008 Global Voices opera in maniera indipendente, registrato come ente non-profit in Olanda…
Il seguito qui

GlobalVoices è uno dei riferimenti più importanti nel mio aggregatore, perché consente di ricevere voci da luoghi e comunità che, a causa delle condizioni di disagio organizzativo o del regime politico, spesso dittatoriale, non arriverebbero mai al pubblico attraverso la mainstream information: quotidiani, televisioni eccetera.

Ieri ho trovato un articolo riguardo l’Italia: Italy Condemned for Violations of African Refugee Rights. Notizia già tristemente nota, perché la condanna dell’Italia da parte della Corte Europea per i Diritti Umani di Strasburgo, ha avuto luogo il 23 febbraio scorso.

Poi una coincidenza. Ieri sera a Holywood Party ho sentito la presentazione dei  registi Stefano Liberti e Andrea Segre del film documentario Mare Chiuso, nel quale si affronta la tragica vicenda che vide protagonisti gli immigrati africani respinti in territorio libico nel canale di Sicilia dalla marina militare e dalla guardia di finanza italiana, in seguito agli accordi tra Gheddafi e il governo italiano. La puntata può essere scaricata in podcast. Vale la pena di ascoltarla.

Il film documentario include anche sequenze girate dagli immigrati durante il “respingimento”. Come raccontano i registi, che hanno conosciuto alcune di queste persone, non vale lo stereotipo dell’immigrato svantaggiato a 360 gradi dalla sorte: spesso si tratta di giovani donne e uomini con un livello di cultura medio alta che, in questo caso, hanno registrato le sequenze e le hanno conservate per utilizzarle come testimonianza di un particolare momento sociale e politico.

Riporto qui il programma delle presentazioni del film documentario che ho tratto dalla newsletter di ZaLab, sperando che il maggior numero possibile di persone si rechi ad acquistare il DVD e ne diffonda la notizia. Il programma. ZaLab è un’altra interessante forma di giornalismo partecipativo.

Mare Chiuso di Stefano Liberti e Andrea Segre (prod. ZaLab 2012, con il
sostegno di Open Society Foundation) verrà presentato in anteprima il 15 marzo
a Roma, Cinema Farnese ore 20.30 e 22.30. Il documentario raccoglie per la
prima volta le testimonianze dei migranti vittime dei respingimenti in alto
mare, conseguenza degli accordi Italia-Libia del 2009. A seguito dei
respingimenti, il 23 febbraio 2012 l’Italia è stata condannata dalla Corte
Europea per i Diritti Umani di Strasburgo per violazione della convenzione
europea sui diritti umani (leggi la sentenza). Alla serata saranno presenti gli
autori.

Anteprima stampa: Roma 14 marzo ore 10.30 – Sala Stampa Estera

Le altre date italiane del tour di Mare chiuso:

  • Padova 16 marzo – Cinema Multiastra (il film rimarrà in sala fino al 22 marzo)
  • Trento 16-17-18 marzo – Cinema Astra
  • Vicenza 19 marzo – Cinema Aracoeli ore 17.00
  • Treviso 19 marzo – Cinema Edera ore 20.30
  • Bologna 20 marzo – Cinema Odeon
  • Mestre 21 marzo – Cinema Dante ore 18.00, 20.00, 21.30
  • Pordenone 21 marzo – Cinema Zero
  • Milano 22 Marzo – Festival di Cinema Africano, Asia e America Latina – sezione
  • Extr’A. Auditorium di San Fedele ore 19.00
  • Bari 27 marzo – Bif&st
  • Roma 28 marzo – Forte Fanfulla, ore 21.00
  • Torino 28 marzo – Officine Corsare
  • In programmazione al Cinema Mexico di Milano dal 2 aprile

In occasione dell’uscita del film, la Piccola Bottega Baltazar che ha scritto e
registrato le musiche ha deciso di rendere disponibile in download gratuito
l’intera colonna sonora.

Come seguire le fonti in internet II

Simbolo feed
Simbolo feed

Nel post precedente vi ho chiesto di usare un aggregatore – RSSOwl o un’altra applicazione, Google Reader o un altro servizio web – per seguire facilmente gli aggiornamenti su questo blog, siano essi nuovi post o commenti fatti da chicchessia.

In questo post vi mostro invece come un aggregatore possa essere utilizzato per seguire fonti di ogni tipo, con particolare riferimento alla stampa quotidiana. Successivamente potremo scoprire altri impieghi, magari ne scoprirete alcuni voi.

Le immagini che trovate in questo post si riferiscono a edizioni dei giornali dell’anno scorso, le grafiche dei quali possono essere cambiate. Questo non inficia il senso del discorso e i riferimenti ai feed nelle varie fonti li potete trovare voi stessi.

La selezione e l’ordine di apparizione di alcune testate giornalistiche nel post non hanno necessariamente a che vedere con le mie opinioni, le ho scelte quali esempi rappresentativi.

Continua a leggere …

Come seguire le fonti in internet

Simbolo feed
Simbolo feed

È difficile che ad un vantaggio non corrisponda quale svantaggio. Nel cyberspazio è incredibilmente facile accedere ad una miriade di fonti, il che è indubbiamente una cosa meravigliosa. Si pongono tuttavia alcuni nuovi problemi e uno di questi è come gestire tale abbondanza. Lo strumento fondamentale è quello dei feed RSS (versione in italiano, peggiore) o più correttamente web feed, anche se la prima denominazione è quella che va per la maggiore.

Il vantaggio dei feed è presto detto…

Creazione blogoclasse e valutazione


In questo post ci occupiamo un po’ di gestione e poi diamo un vero e proprio “compito”.

Definiamo meglio come si svolgono le cose

Abbiamo già detto che in questo (per)corso non ci saranno lezioni bensì incontri, ma ci sono altre differenze da precisare, rispetto alle convenzioni scolastiche.

Trattandosi di un insegnamento universitario, è evidente che alla fine, per ognuno di voi, dovrà esser fatta una valutazione, e che questa dovrà essere espressa nella tradizionale scala in trentesimi. E così sarà fatto. Tuttavia il mio obiettivo è quello di condurre tutti ad un risultato pieno. Per perseguire questo obiettivo, non rinunciando alla qualità del “prodotto finale”, anzi migliorandola, occorre adottare un paradigma di valutazione diverso da quello convenzionale – ti faccio delle domande per vedere se hai imparato quello che vi ho detto. Il paradigma che intendo adottare è basato sul concetto di attività effettivamente svolta e significativa rispetto al tema dell’insegnamento. In pratica questo vuol dire che io traccio tutte le vostre attività, seguendole con attenzione e interagendo con voi in modo continuativo, con l’intenzione di dare significato al vostro percorso, sia individuale che comunitario.

Il mio giudizio terrà conto del grado con il quale vi lascerete coinvolgere e dello spirito di iniziativa che mostrerete.

Il voto tenderà ad essere dicotomico: quando avrai fatto abbastanza avrai diritto al risultato pieno, fino a quel momento non avrai nessun risultato, semplicemente non avrai ancora finito.

Può succedere che in qualche caso questo non possa essere realizzato, per motivi contingenti che possono essere di varia natura. In tali casi stimerò il lavoro eseguito mediante una votazione in trentesimi che non sarà piena. Nei due corsi fatti negli anni precedenti è successo molto raramente.

Per attività intendo tutto: commenti ai miei post, commenti ai post dei compagni di corso, idee, proposte, e principalmente i post nel proprio quaderno. Mi aspetto che voi esprimiate i vostri pensieri e le vostre opinioni sugli accadimenti del (per)corso, sulle letture suggerite, sia nelle discussioni nei blog – come state già facendo nel mio – che nei vostri post, i quali accoglieranno le vostre riflessioni più meditate.  Sono molto poco sensibile alle esposizioni di tipo accademico. Preferisco di gran lunga idee schiette espresse in modo semplice ai discorsi paludati.

Alla fine ci dovrà comunque essere un atto finale, corrispondente ad un esame. Questo avrà luogo, molto probabilmente online, con gli strumenti della IUL. In tale occasione, io non vi farò domande dirette su temi specifici, perché saprò già cosa avete fatto ed è quello che interessa in questo corso. Cercherò invece di desumere le vostre impressioni sul (per)corso fatto dalla conversazione che faremo in quell’occasione, con ciascuno di voi. Sarà anche un occasione nella quale potrete formulare giudizi e fare suggerimenti.

Compito

Qui di seguito utilizzo con una certa disinvoltura una manciata di oggetti, feed, OPML, XML, che non abbiamo nemmeno menzionato, fino ad ora. Lo faremo nel discorso sul testo che stiamo facendo parallelamente. Questo non ci impedisce di iniziare ad agire subito.

Orbene, per iniziare a dare coesione alla blogoclasse, dovete iniziare ad usare i feed RSS (versione in italiano, peggiore) o più correttamente web feed anche se la prima denominazione è quella che va per la maggiore.

Il vantaggio dei feed è presto detto. Se per esempio voi volete seguire un certo numero di siti web quotidianamente, dovrete andare a visitarli tutti i giorni per vedere se c’è scritto qualcosa di nuovo. Se i siti sono tanti la cosa si farà pesante o anche impossibile. Utilizzando i feed RSS è possibile invece vedere facilmente cosa è cambiato in ogni sito dopo l’ultima volta che lo avete visitato. È un sistema che consente di controllare un grande numero di fonti. Quando ve ne sarete impossessati, io cesserò di inviarvi le email con le quali vi avviso della comparsa di nuovi post e dovrete essere in grado di seguire le novità autonomamente.

Per prima cosa dovete utilizzare un aggregatore che è un’applicazione o un servizio web in grado di raccogliere i feed dei blog e di altre pagine web che vi interessa seguire. Nel caso in cui si voglia utilizzare un’applicazione bisogna provvedere alla sua installazione sul proprio computer e, naturalmente, la funzionalità di aggregazione dei feed rimane ad esso confinata. Potete anche installare l’applicazione su altri computer ma poi si pone il problema di mantenere sincronizzate le raccolte di feed sulle varie macchine. Direi che conviene utilizzare un’applicazione da installare se tendete ad utilizzare un solo computer e vi stanno antipatici i servizi web.

Nel caso invece di un servizio web è necessario iscriversi ad esso facendo un account, operazione che richiede in genere di specificare un proprio indirizzo email, una password e talvolta un nickname. I vantaggi principali degli aggregatori che funzionano come servizio web è che sono accessibili da qualsiasi computer o congegno collegato ad Internet e che non c’è da gestire nulla sui propri computer. Ecco una lista degli aggregatori disponibili sia nella forma di applicazione che di servizio web.

Non vi spaventate per il numero di applicazioni e servizi disponibili. In pratica: chi già usa per conto suo uno qualsiasi di questi aggregatori può continuare a farlo anche in questo corso, l’importante è che sia in grado di seguire i blog degli altri; a coloro invece che non hanno mai usato un aggregatore consiglio di utilizzare Google Reader. Non è una forma di pubblicità a Google. È semplicemente che se iniziate ad usare tutti lo stesso sistema sarà più facile aiutarvi fra voi. Poi in futuro potrete sempre optare per altri sistemi. Ecco qualche istruzione.

Andando direttamente in Google Reader appare una cosa di questo genere:

Google Reader

Una volta che avete il vostro account potete iniziare ad aggiungere i feed di blog e, in generale, di altri siti web che vi interessano (se avete fatto il blog con blogspot.com allora l’account Google lo avete già). Nel video seguente (2:24 sec) vi mostro come si compie questa operazione. Il video è stato fatto l’anno scorso. La grafica del mio blog e quella di Google Reader era diversa e, ovviamente i nomi dei feed non si riferiscono ai vostri blog, ma questo non inficia la sostanza. L’unica annotazione è che ora in questo blog i link ai feed dei miei post e dei commenti che ricevo si trovano a destra in alto nella colonna di destra.

Vodpod videos no longer available.

L’esempio che ho appena mostrato va bene per aggiungere un numero limitato di feed. Può succedere però che si sia interessati ad aggiungere un insieme di feed, magari molto numeroso, per esempio l’insieme di tutti i feed della vostra blogoclasse. Per fare questo esiste un metodo che si basa sull’impiego dei cosiddetti file OPML. Un file OPML è un file scritto in formato XML fatto per scambiare liste di feed web.

Nella colonna a destra in alto, sotto la scritta Corso autunno 2011, ho aggiunto un link al file OPML di questa blogoclasse che terrò aggiornato quotidianamente in modo da contenere tutti i feed della blogoclasse. Nel video che segue (4:58 sec) vi mostro come si fa ad importare il file in Google Reader.

Vodpod videos no longer available.

A questo punto credo che non ci debbano essere più problemi, tuttavia se vi rimane qualche dubbio andate e chiede nella blogoclasse …

Assignment 1: impariamo ad usare i feed RSS

Immagine di una lavagna con su scritto "feed RSS"Questo è il primo post dedicato agli studenti di medicina del semestre primaverile 2009/10.

Orbene, per dare maggior coesione alla blogoclasse, dovete iniziare ad usare i feed RSS, o più correttamente web feed anche se la prima denominazione è quella che va per la maggiore.

Il vantaggio dei feed è presto detto. Se per esempio voi volete seguire un certo numero di siti web quotidianamente, dovrete andare a visitarli tutti i giorni per vedere se c’è scritto qualcosa di nuovo. Se i siti sono tanti la cosa si farà pesante o anche impossibile. Utilizzando i feed RSS è possibile invece vedere facilmente cosa è cambiato in ogni sito dopo l’ultima volta che lo avete visitato. È un sistema che consente di controllare un grande numero di fonti.

Per prima cosa dovete utilizzare un aggregatore che è un’applicazione o un servizio web in grado di raccogliere i feed dei blog e di altre pagine web che vi interessa seguire. Nel caso in cui si voglia utilizzare un’applicazione bisogna provvedere alla sua installazione sul proprio computer e, naturalmente, la funzionalità di aggregazione dei feed rimane ad esso confinata. Potete anche installare l’applicazione su altri computer ma poi si pone il problema di mantenere sincronizzate le raccolte di feed sulle varie macchine. Direi che conviene utilizzare un’applicazione da installare se tendete ad utilizzare un solo computer e vi stanno antipatici i servizi web.

Nel caso invece di un servizio web è necessario iscriversi ad esso facendo un account, operazione che richiede in genere di specificare un proprio indirizzo email, una password e talvolta un nickname. I vantaggi principali degli aggregatori che funzionano come servizio web è che sono accessibili da qualsiasi computer o congegno collegato ad Internet e che non c’è da gestire nulla sui propri computer. Ecco una lista degli aggregatori disponibili sia nella forma di applicazione che di servizio web.

Non vi spaventate per il numero di applicazioni e servizi disponibili. In pratica: chi già usa per conto suo uno qualsiasi di questi aggregatori può continuare a farlo anche in questo corso, l’importante è che sia in grado di seguire i blog degli altri; a coloro invece che non hanno mai usato un aggregatore consiglio di utilizzare Google Reader. Non è una forma di pubblicità a Google. È semplicemente che se iniziate ad usare tutti lo stesso sistema sarà più facile aiutarvi fra voi. Poi in futuro potrete sempre optare per altri sistemi.

Credo che tutti siate in grado di iniziare ad utilizzare questo servizio dopo avere visto gli esempi nel capitolo sul Social Networking. Aggiungo qualche ulteriore informazione.

Andando direttamente in Google Reader appare una cosa di questo genere:

Google Reader

Una volta che avete il vostro account potete iniziare ad aggiungere i feed di blog e, in generale, di altri siti web che vi interessano (se avete fatto il blog con blogspot.com allora l’account Google lo avete già). Nel video seguente (2:24 sec) vi mostro come si compie questa operazione. Il video è stato fatto l’anno scorso. La grafica del mio blog era diversa e, ovviamente i nomi dei feed non si riferiscono ai vostri blog, ma questo non inficia la sostanza. L’unica annotazione è che ora in questo blog i link ai feed dei miei post e dei commenti che ricevo si trovano a destra in alto sotto la scritta Feed RSS.

Vodpod videos no longer available.

L’esempio che ho appena mostrato va bene per aggiungere un numero limitato di feed. Può succedere però che si sia interessati ad aggiungere un insieme di feed, magari molto numeroso, per esempio l’insieme di tutti i feed della vostra blogoclasse. Per fare questo esiste un metodo che si basa sull’impiego dei cosiddetti file OPML. Un file OPML è un file scritto in formato XML fatto per scambiare liste di feed web.

Nella colonna a destra in alto, sotto la scritta Corso primavera 2011, ho aggiunto un link al file OPML di questa blogoclasse che terrò aggiornato quotidianamente in modo da contenere i feed di tutti gli studenti che hanno scelto il metodo del blog. Nel video che segue (4:58 sec) vi mostro come si fa ad importare il file in Google Reader.

Vodpod videos no longer available.

A questo punto credo che non ci debbano essere più problemi, tuttavia se vi rimane qualche dubbio andate e chiedere ai compagni nella vostra blogoclasse, chiedete agli amici, provate insieme a loro, baloccatevi con loro. Come ultima risorsa, chiedete a me.

 

Primi passi …

Ieri sono arrivati anche gli studenti di Scienza e Tecnica dello Sport. Un po’ meno del previsto. A questo punto dovremmo esserci tutti, circa 450 a parte qualche ritardatario che apparirà sicuramente. Conviene iniziare a muoversi comunque.

  1. Prima di tutto mettiamoci in pari con i feed RSS. Chi non ha ancora affrontato la questione lo faccia. Nel capitolo sul social networking c’è una descrizione che dovrebbe bastare, anzi, so che basta nella grande maggioranza dei casi. Ricordatevi che potete aiutarvi, anzi, dovreste aiutarvi.
  2. Poi dovete mettere nel vostro reader il feed RSS di questo mio blog e anche del forum. Potrebbe anche essere opportuno seguire i feed di questo stesso wiki, in particolare della pagina Social Networking. Tuttavia, come uno di voi mi ha fatto notare, il feed per le pagine individuali in pbwiki pare non funzionare. Stamani ho scritto un messaggio al servizio di pbwiki. Se ricevo notizie lo comunicherò qui.
  3. Per prepararsi al prossimo esercizio, controllate di essere in grado di contare le parole di un testo. Ci servirà. Va bene qualsiasi metodo, purché lo sappiate fare. Potete vedere a riguardo la pagina composta dagli studenti del I semestre. La potete anche aggiornare e migliorare.
  4. In ultimo, se avete da fare domande fatele nel forum: scrivetemi un messaggio email (andreas.formiconi AT gmail.com) ed io vi spedirò l’invito di blogger perché possiate iniziarvi discussioni. Essendo 450, l’unica possibilità che abbiamo di venirne a capo è di far lavorare la massa, è evidente che se un solo docente si mette a rispondere a 450 persone che fanno domande la cosa rischia di non funzionare. Se invece la domanda la leggono tutti potrebbe rispondere qualcun altro al posto del docente e se non risponde nessuno tutti vedranno comunque la risposta del docente e così si risparmeranno domande future.

Opened – Week 13

Really enjoyed Wiley’s close:

… embrace the trib culture sooner than later. Higher education doesn’t have to remain stuck in its traditional R/O ways … I would beg those early pioneer to open their eyes to what was happening all around them (on YouTube, on Flickr, on Wikipedia, and the other pioneers of the trib’ing movement) and to evolve with the times rather than be left behind by them.

Just at the end of the first blogging experiment in the computer literacy course I told you in a previous post. Basically, students were told:

If you create a blog and play with it, as I’ll tell you during the course, by using Web 2.o tools, then you will build up your grade without doing the final test, or doing just a small part of it. If you need some basics, just browse the courseware available for you in the platform and use it as you need it. I’m here for questions but, please, post them always to the whole community.

At the end, when asked what they thought about this course, they were enthusiastic. Almost 70 comments have been written so far. A swedish student was allowed to write in english. The main message of her post I’m picking up here, is shared by the totality of the other ones:

Caro Prof,
How much more you learn and how much easier it is to learn through doing and not just trying to repeat endless definitions without the chance to reflect or think about their meaning. This course has not only allowed me to do, to think and to reflect but it has also allowed me to choose when to do it. Something that in many other courses is impossible and which make learning even more difficult especially when you try to combine studies with work. This course has really offered an unique way of learning. If a similar method could be applied to other courses it would be great. I am convinced that if not a whole course, certain parts of several of our courses could benefit. In some cases maybe not limiting the approach to the use of computers but by following your example introducing more student-based learning and active participation …

This girl was already quite familiar with computer technology. The leitmotiv of many with bad or no computer experience was of the kind

… previously, I hated the computer and I did not know what to do with it, now, when I’m back home I run to see if others have written something or a comment to may last post; now I understand how computers and Internet could by useful in my life and my future job.

And they have been introduced to very few things: open a blog, use it, manage RSS feeds, con(trib)ute things in a wiki page, manage social bookmarks. Nonetheless, they are all confident to be able to face new issues, just feeling familiar with this new device.

So, dear friends, going back to the last sentences that Wiley put in 2012, I would say that

students are ready to trib now whereas schools are light-years behind

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