Questi siete voi …

Sociogramma dei blog partecipanti alla classe
Sociogramma blogoclasse 9 marzo 2011

O meglio, questi eravate voi fino ad ieri sera. Sono un po’ in ritardo, la macchina software che ho fabbricato per estrarre dal cyberspazio i vostri dati aveva una ruota difettosa. Ho quindi passato la giornata affannosamente cercando difetti.

Si vede chi ha aggeggiato più o meno, chi ha detto qualcosa a qualcun’altro. Ci sono acronimi, per ora. Non è una gara alla quantità, sia ben inteso. Questo è uno strumento interessante per vedere come evolvono le cose. Forse non dirà nulla di rilevante o forse sì. Quello che è certo è che se non proviamo non lo sapremo. Provare a fare, poi parlare, forse. No, parlare e mai fare.

Detto questo, cronaca telegrafica di oggi, c’è qualche elemento …

“Oh come vorrei esser smanettone …”

Dei trecento della lezione dell’altro giorno tre mi chiesero subito dopo se i poteva fare una chiaccherata sull’esser smanettone per certi loro progetti. Abbiamo fissato stamani, ore canoniche di lezioni frontali trasformate, 10:30-12:30 e quello che ci và ci vole …

Aula attrezzata, altri studenti dei trecento che ne approfittano per accendere i loro blog. Chi chiede questo chi quello ma fanno quasi tutto da soli, parlottando consultandosi.

Io lotto con le ruote della mia software-maschine, so che le soluzioni sono lì dietro, accidenti, non devo demordere …

Arrivano gli aspiranti smanettoni. Due. Bravi ragazzi che chiedono senza timore. Le domande non sono mai stupide. Guardati da colui che ti rimprovera per una domanda stupida, ha parlato di se stesso, non lo seguire.

… no no ragazzi, non è questione di fare una lezione di programmazione

la più moderna lezione che posso pensare di fare, con il poco che so, rischia comunque d’esser vecchia domani

e del perché che bisogna ragionare: perché vogliamo essere smanettoni? cosa ci spinge? cosa vogliamo ottenere? cosa vogliamo offrire? vogliamo offrire qualcosa a qualcuno che ci preme? cosa è questa cosa?

o è essere di coloro che ci chiappano? esser nerd? eccetera … allora è diverso, e forse inutile

si va così ragionando del risultato desiderato e del mezzo e che non sia il mezzo ad esser desiderato, giammai!

lo strumento è povero ma giusto, la più free delle distribuzioni Linux, Debian – googlalo se non sai cosa è – in 100 euro di computer da sbratto ci porta dove ci serve, il connnettore VGA collegato al proiettore istituzionale consente a tutti di vedere o sbirciare la fidata grafica, frutto di ore di passione di tanti nerd

scorazzando nel codice, il codice è il sangue del cyberspazio – la giurisprudenza del futuro si sposerà col codice, sarà anche sua parola – il codice oggi strabuzza da internet: provare a googlare 1+2 … questo è codice … provate a googlare 20 euro in dollari … questo è già codice

codice è questo scritto che vedete, in linguaggio Ruby – uno dei tanti, uno dei più recenti, ma è inessenziale quale – dà funzione alla macchina

la macchina, attenzione, non è questa caccola da 100 euro, la macchina è tutta, è la fuori …, questa è solo una porta d’accesso … le porte sono fondamentali in quanto porte, la parte importante di una porta è indipendente dall’essere di rovere o di legnaccio, deve solo potersi aprire …

dicevo, questo codice dà funzione, dà vita, questo qui che vedete trasforma le vostre iscrizioni nel cyberspazio in liste di email, in mappe dei vostri contatti, in tracce della vostra vita in questo corso … c’è pensiero informatico dentro, c’è pensiero matematico, c’è desiderio …

ma il codice non è solo questo, il codice può essere html, come appare la pagina, statica <html>para ponzi ponzi po’</html> questo è già codice per una pagina internet, il resto è in discesa …

codice è php che collega html e funzionalità di un web server, i quiz per i zoccolidurolandiani o amazon, sempre la stessa cosa: codice per manovrare il database – per esempio mysql -codice html per farti apparire in quel modo le pagine, magari con l’aiuto di CSS – altro codice che facilita il manutentore delle pagine – codice php per dar vita alle pagine per te

facciamo esempi al volo pagina web con scritta maremma assassina in grassetto e poi corsivo

ma io voglio fare il sito dicono loro

ok ok ma davvero con le scritte che si muovono lo vuoi fare? aspetta, perché lo vuoi fare? per chi? chi vede? chi ode? c’è qualcuno là che ti ascolta? chi può essere? di cosa può aver bisogno?

fare l’automobile in un mondo in cui nessuno vole spostarsi è inutile …

chi è il vostro ascoltatore? coas si aspetta da voi? come gli potete cambiare, forse, la vita? con le immagini che si muovono o con parole? parole giuste?

attenzione, oggi le leve del mondo sono fatte di codice, il problema non è quale tipo di codice, il problema è per chi e cosa

forse basta un blog? è incredibile cosa si può fare oggi con un blog, dei più popolari …

arriva Lorenzo, amico ex-studente, sa qualcosa di wordpress, si inserisce, contribuisce … detta da lui la stessa cosa vale due contro uno … lascio andare … worpress.com, tuttoweb, wodpress.org, ospitato – hostato – o blogspot … ovunque ricompare codice … si inizia dalla piccole cose …

e così si continua riprendendo, oscillando, stornando, riacciuffando l’obiettivo, sempre

viene Leonardo, amico ex-studente … che stiamo facendo … come va? futuro dell’università …

qualche verbale a ritardatari dell’altr’anno … altre chiacchere … altri esempi … codice …

ok, vanno a casa pensando all’obbiettivo loro, non so quale io, non importa, possono tornare

ci si rivede ragazzi, se volete …

università

Sconnessione estiva

Vedo che questo blog viene pascolato anche quando lo lascio incustodito. Informo allora i frequentatori nonché i visitatori occasionali che non sono scomparso, almeno per ora, ma che nel periodo estivo scrivo molto meno. Del resto, il fatto che il blog sia ormai uno strumento fondamentale nella mia attività di insegnante e ricercatore non fa di me un vero blogger.

Sopporto male le imposizioni come la routine e quindi la necessità di dover scrivere per forza qualcosa in preda all’ansia che il blog si addormenti. Che dorma pure perché in estate ho da fare altro e, a prescindere da ruzzi e relax di altro genere, questo è periodo propizio per studiare, riflettere e magari costruire qualcosa di nuovo.

Non è detto che non scriva più niente fino al prossimo ottobre. Eventuali post imprevisti appariranno sotto a questo che ho momentaneamente “appiccicato” in cima alla pagina.

Detto questo, caro visitatore occasionale, tu sei ovviamente benvenuto anche se, da amico, ti consiglio di approfittare del tuo tempo libero per fare di meglio, magari qualche bella passeggiata dalle tue parti che certamente non saranno prive di luoghi ameni da visitare.

Se poi sei proprio preso da insana curiosità di sapere cosa stia facendo, qui di seguito te lo racconto volentieri seppur brevemente …

… vieni pure a curiosare ma, te lo ripeto, forse è meglio se spengi il computer e vai a fare due passi …

Oggi con poco si può fare molto

Sia ben chiaro, non c’è pressocché niente di strettamente tecnico in nessuno dei corsi di questo semestre, certamente non nel senso della programmazione.

Tuttavia, qui voglio utilizzare un piccolissimo pezzo di software nel quale ho appena rimesso le mani per fare qualche riflessione generale.

Due giorni fa ho reso disponibile il file OPML per i vostri corsi (l’ho rinfrescato oggi per la cronaca). Non penserete mica che lo compili e lo aggiorni a mano, vero? Certo che no, sarebbe un incubo per un disordinato cronico come il sottoscritto!

Per generare il file OPML mi servo di un pezzo di software che ho scritto in un linguaggio che si chiama Ruby. Potete anche vedere il pezzo che ho scritto e che ho copiato in questa pagina wiki.

Unicamente per la curiosità di qualche eventuale “smanettone”, preciso che il pezzo non vuole essere assolutamente un esempio di buona programmazione, anzi io so che non lo è perché l’ho scritto avendo pochissimo tempo a disposizione “just to get things done”.

In sostanza il software va a leggere gli indirizzi dei vostri blog nello spreadsheet Google Docs alimentato dai moduli di iscrizione che voi riempite e, tenendo conto del corso di laurea di appartenenza, genera il file OPML che rendo disponibile nelle pagine wiki e del quale vi fornisco il link con un post nel mio blog.

Allora, se la questione che voglio illustrare non è tecnica di che si tratta?

La questione è: oggi si possono organizzare attività complesse con quello che si trova in giro.

Per gestire tutto quello che riguarda la didattica in circa 25 corsi di laurea in tre facoltà per 700 studenti l’anno mi servo dei seguenti elementi:

  • un paio di blog in wordpress.com
  • un servizio wiki gestito in PBwiki.com
  • Google Docs per documenti, spreadsheet e moduli per la gestione delle iscrizioni ed altro
  • un interprete Ruby che si trova già disponibile in molti sistemi (nei Mac sì) e che comunque è scaricabile liberamente poiché è esso stesso software open source
  • qualche pezzo di software opensource scritto in Ruby disponibile in giro per il mondo; per esempio io qui ho usato un pacchetto per lavorare indifferentemente con spreadsheet Google Docs direttamente online oppure con file Excel o OpenOffice sul proprio hard disk.

Oggi vi è una grande abbondanza di strumenti disponibili liberamente che possono essere impiegati per risolvere una gran quantità di problemi.

Non è più vero che occorrono risorse ingenti per innovare. È vero esattamente il contrario.

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