Il potere del codice

Google e Twitter scavalcano la censura e ridanno voce agli egiziani
Google e Twitter scavalcano la censura e ridanno voce agli egiziani

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Il discorso che avevo fatto sulla colonizzazione di internet era era teso a mettere in luce il potere del codice – codice software. Dicevo:

Qui compare l’argomento fondamentale di Lessig: le leggi che sono scritte per regolamentare la vita nella realtà fisica, si rivelano insufficienti nel cyberspazio, dove la regolamentazione si attua principalmente attraverso il modo con cui esso è costruito, vale a dire attraverso il “codice”.

Occorre dire che il vocabolo “codice” è usato qui nella suo significato tecnologico, vale a dire di codice software: il cyberspazio è regolamentato attraverso il software (il codice) che lo fa funzionare.

Questo potere lo tocchiamo ora con mano seguendo gli eventi nordafricani. Carla Rumor ci racconta in maniera chiara e concisa come Google e Twitter scavalcano la censura e ridanno voce agli egiziani.

Se avete ancora un attimo di tempo, può valer la pena di approfondire il tema leggendo il racconto Scroogled (originale in inglese) di Cory Doctorow, da cui …

Se Google avesse speso quindici miliardi di dollari per prendere i cattivi alla frontiera, ci si poteva scommettere che li avrebbero presi… è che i governi proprio non sono attrezzati per Effettuare Ricerche Appropriate.

If Google had spent $15 billion on a program to catch bad guys at the border, you can bet they would have caught them–governments just aren’t equipped to Do Search Right.

Non è questione di demonizzare il cyberspazio e nemmeno di considerarlo un paradiso. È invece auspicabile uno sforzo congiunto e illuminato per imparare a regolamentare il cyberspazio con un’armonica composizione di legislazione e codice (software), al fine di mettere a frutto le straordinarie proprietà del suo ecosistema e salvaguardare i diritti e la libertà, secondo la Dichiarazione universale dei diritti umani e secondo le costituzioni delle democrazie.

È da qui che passa la gestazione della società della conoscenza ed è da qui che deve necessariamente passare qualsiasi progetto politico che voglia essere veramente proiettato nel futuro.

Fare il proprio giornale

newsp dead watchVari amici mi hanno chiesto di produrre una versione in italiano del mio The iamarf Daily che avevo propagato in Facebook e Twitter.

Ne approfitto per spiegare come sta la faccenda, al di là di qualche risposta semiseria che mi è capitato di dare in Facebook.

Continua a leggere …

Twitter non è un social network – Twitter è informazione


Lo afferma il co-fondatore di Twitter, Even Williams (da un tweet di Don Tapscott.

È vero. Anche se ha le caratteristiche di un social network il suo valore emerge quando lo si utilizza come un collettore di informazione.

Tutte le testate giornalistiche, da quelle internazionali, generaliste o tecniche, a quelle nazionali per giungere anche a quelle regionali, incluse le agenzie di stampa come l’Ansa, distribuiscono le notizie su un canale Twitter.

Molti personaggi che ricoprono incarichi istituzionali utilizzano un canale Twitter. Organizzazioni pubbliche e private, aziende. Top manager, esperti famosi in vari campi.

E naturalmente tanti tuoi amici, conoscenti, professionisti, e tante altre persone del cui giudizio ti fidi.

Twitter è un formidabile collettore delle informazioni che ti interessano. La significatività del flusso di informazione dipende dalla tua selezione delle fonti.

Esistono innumerevoli strumenti che arricchiscono o modulano le funzionalità di Twitter. Io sono rimasto realmente sorpreso da paper.li.

Basta fare il solito account, dichiarando e consentendo l’accesso al proprio indirizzo Twitter, per ricevere ogni 24 ore il proprio Daily, con le notizie raggruppate in sezioni tematiche impaginate come in un vero e proprio giornale.

A questo punto, per me The Andreas Formiconi Daily è il miglior quotidiano del mondo!

La stampa convenzionale già da tempo vive un declino che sembra inarrestabile e molti la danno ormai per morta. Azzardo una previsione: Twitter, che all’inizio sembrava il più effimero e inutile dei social network, sarà la colonna vertebrale della nuova stampa.

Sent from my iPad

– Posted using BlogPress from my iPad

Twitter per l’ADE sul software open source

Ricapitoliamo le cose da fare.

  1. Farsi un account in Twitter se non l’avete già. Ricordarsi di aggiornare i propri dati in Settings-Account e Settings-Picture, selezionando il fuso orario corretto, scrivendo l’eventuale indirizzo del proprio blog o sito (tipo MySpace o altro) se ne avete uno, caricando un’immagine che vi rappresenti.
  2. Mediante la funzione search (in alto accanto alla scritta twitter) cercare iamarf (il sottoscritto) e cliccare su follow, fare lo stesso con medunifi (l’account che realizza il gruppo). Se dice di non trovare questi nomi (a volte può succedere) andate direttamente su http://twitter.com/iamarf e http://twitter.com/medunifi, poi cliccate su follow.
  3. Cercate amici da seguire e accettate gli amici che vi cercano. Potete frugare fra i miei: a partire da Lavy17 in giù sono tutti studenti.
  4. Se volete dire una cosa a tutti scrivete il vostro messaggio rispondendo a What are you doing? e cliccando su update.
  5. Se volete rispondere a qualcuno e vi va bene che leggano tutti iniziate il messaggio con @nomedelqualcuno, per esempio: @iamarf ciao!
  6. Se volete rispondere a qualcuno privatamente, senza che altri possano leggere il messaggio precedete il messaggio con D nomedelqualcuno, per esempio: D iamarf ciao ma non lo dire a nessuno; alternativamente potete cliccare su Direct Messages e scrivere il messaggio semplicemente selezionando il destinatario.
  7. Se volete indirizzare un messaggio a tutti i compagni di ADE scrivete un messaggio diretto a medunifi, per esempio: D medunifi ciao a tutti gli amici dell’ADE! Naturalmente potete farlo anche con Direct Messages. Quello che succede è che l’account medunifi provvederà a diffondere un messaggio non nascosto a tutti quelli che sono seguiti da medunifi.

Per ora baloccatevi (giocherellate) usando il sistema come fate con gli SMS, parlando del più e del meno. Provate anche scoprire i vari gadget che esistono per twitter, software per telefonini vari, modi diversi di accedere a twitter via Internet.

Se volete iniziate pure anche a cercare cose libere e segnalarle (via medunifi). Quando ci rivedremo approfondiremo.

Ricordo inoltre che venerdì prossimo faremo il secondo incontro alle 10:30 e replichiamo alle 14:00, per venire incontro a tutti.

Preparazione compito 3 e commenti Twitter

Compito 3

Ho ristrutturato il capitolo sulle risorse bibliografiche nei contenuti. Leggetelo e poi vi darò l’esercizio.

Compito 4, alias Twitter (facoltativo)

Abbiamo 37 studenti in Twitter. Bene.

Come immaginavo, vi viene abbastanza spontaneo utilizzarlo, è una versione sociale degli SMS, che voi conoscete bene.

Per coloro che si sono iscritti:

  • Aggiornate la vostra scheda personale con nome, email, indirizzo del blog e avatar, cioè la figurina che appare fra coloro che seguite nella vostra pagina di Twitter.
  • Includete quanti più amici potete, funzionerà meglio. Potete trovare tutti gli iscritti del vostro corso nella mia pagina Twitter, sono gli ultimi 37 in basso.
  • Includete anche tutti quelli che volete, anche al di fuori del corso, meglio.

Altre info su Twitter ve le darò successivamente.

Compito 4: Twitter

Sì lo so, si era rimasti a metà del compito 3, nel quale vi avevo detto di studiare (anche qui) PubMed e di giocarci. Questo vale sempre e vedrete che vi darò questo compito ma per le vacanze di Pasqua può essere divertente provare Twitter.

Lo chiamo compito 4 ma è facoltativo. Certo, chi ci prova il punteggio lo aumenta …

Si tratta di iscriversi a Twitter. Propongo di usarlo per comunicare con me e, naturalmente fra di voi o con chi altro desideriate: invece di scrivermi un messaggio email, come fate usualmente, potete condensare il messaggio in Twitter. Il mio account Twitter è http://twitter.com/iamarf.

Trovate notizie e tutorial su questo sistema nella pagina sul social networking. Qui riassumo.

Tutti gli strumenti di social networking facilitano la comunicazione fra le persone e la condivisione delle idee. Il più estremo di questi, in un certo senso, è Twitter, forse uno dei più curiosi. Twitter consente di diffondere e ricevere messaggi lunghi al massimo 140 caratteri, può essere usato mediante la propria interfaccia Web ma anche mediante molti altri client, anche da cellulare. Gli utenti in Twitter si aggregano spontaneamente mediante il meccanismo della sottoscrizione: io posso decidere di divenire un follower di qualsiasi altro utente come qualisasi altro utente può decidere di divenire un mio follower. Se decidete di fare questa esperienza dovete cercarmi (in Twitter sono iamarf) e e diventare un mio follower. È facilissimo: quando visualizzate il profilo di un membro di Twitter appare un tasto Follow …  io mi accorgerò dei nuovi arrivi perché Twitter mi avvertirà delle nuove richieste.

Oltre al materiale che ho posto nella pagina sul social networking suggerisco di leggere la Guida per dummies e non di Caterina Policaro.

Due parole su twitter

Grazie alla diavolessina di Potenza, catepol, mi ritrovo in Twitter. Una vera e propria diavolessina del WEB 2.0. Ogni pochino è lì a tesser le lodi di qualche nuova diavoleria e ci riesce bene … i curiosi come il sottoscritto vengono inesorabilmente accalappiati 🙂

E pensare che detesto ogni tipo di chat perché le trovo insopportabilmente intrusive. Ok, Twitter è diverso ma a prima vista sembra orribilmente intrusivo, una montagna di ciance che ti sommerge. Ci ho comunque provato dopo avere letto un recente post di catepol. Ci sono cascato subito. Complimenti!

La cosa più interessante che mi sta offrendo Twitter è la possibilità di seguire da vicino alcuni dei compagni di classe del corso OpenEd. Questo è molto piacevole perché durante i tre o quattro mesi del corso si era creata una notevole atmosfera della quale poi ho sofferto la mancanza. Tramite Twitter ho la sensazione di averla in parte recuperata. Non solo, succede che si raggiungono altre persone che non hanno partecipato al corso OpenEd ma che sono interessate all’argomento.

È notevole la quantità di notizie utili che si ricevono. Per esempio è da questa comunità che ho saputo dell’esistenza di un dibattito intorno al social networking sull’Economist oppure della disponibilità dei primi XO, i computer sviluppati nel progetto One Laptop Per Children, in Canada.

La questione cruciale è: come si fa ad aumentare la quantità di notizie utili affinché il costo di dover seguire un’ennesima fonte valga la pena d’esser speso? Incrementando il numero di persone da seguire, ovviamente, almeno fino al limite oltre il quale uno non ce la fa più. Numero che può essere diverso per ognuno di noi ma che dipende anche dalle persone che si seguono.

Qui ho una perplessità, quando Twitter viene usato come conversazione continua, come dice catepol alla fine del decalogo nel suo post. Se una persona pone molti messaggi su fatterelli spiccioli succede che la massa si diluisce e il rapporto beneficio-costo summenzionato cala. Parlare della vita spicciola può essere simpatico ma dipende dalle persone a cui ci si rivolge.
Secondo me si può usare per due tipi di comunicazione diversi:

  1. Affettivo: cicaleccio che ha senso entro una cerchia ristretta di amici più o meno intimi, un modo per sentirsi vicini
  2. Generalista: diffusione di notizie che hanno probabilità di essere di interesse generale, un modo per informare

Credo che il primo tipo di comunicazione andrebbe svolto in forma privata perché sennò può succedere di abbuiare qualcuno che dà ogni tanto delle notizie interessanti ma che, generando troppo flusso privato, rischia di offuscare gli altri. Mi pare però di avere capito che in Twitter si può lavorare o in modo pubblico oppure privato. Quindi bisogna decidersi … o magari fare due account … o mi sta sfuggendo qualcosa?

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