Il più geniale scrittore di software che abbia conosciuto è un umanista. Un giovane – nel senso che avrà circa la metà dei miei anni – troppo intelligente per aver fortuna nelle istituzioni. Questo mio amico, che si chiama T., è dotato di un’intelligenza straordinaria e singolare, una visione disperatamente pura per questo mondo, a volte pericolosamente pura. Studi classici, mi pare un dottorato nell’area della storia della letteratura – è un certo tempo che non ci sentiamo – comunque nessuna formazione scientifica o tecnica. Eppure non ho mai conosciuto nessun altro che fosse così profondamente competente e capace nel tirar su costruzioni informatiche. Un po’ come gli artigiani veri, che si fabbricano gli strumenti che occorrono loro. O giganti come Michelangelo, che forgiò scalpelli e cavò marmo. O come Donald Knuth, il matematico che ha creato…
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Bisogna darsi da fare in un modo accanito

È in atto la campagna di iscrizioni 2012 ad Agorà Digitale, associazione impegnata nella
promozione di iniziative volte a rendere più trasparenti istituzioni e pubbliche amministrazioni, attraverso la pubblicazione di documenti e di dati aperti. Nella convinzione che proprio tale conoscenza possa garantire ai cittadini un effettivo controllo sull’efficienza e l’efficacia dell’attività svolta dagli eletti, ma anche per garantire il riutilizzo di tali dati per fornire nuovi servizi ai cittadini.
Iniziative del genere sono perfettamente in linea con i principi che ispirano questo edublog. Oltre ad aderire cercherò, nel mio piccolo, di rendermi utile nel supportare le iniziative di Agorà Digitale.
Ve l’avevo detto di studiare l’inglese …
Per leggere l’originale di questo comunicato basta cercare una cosa qualsiasi in wikipedia in italiano – nelle altre lingue funziona regolarmente …
Comma ammazza-blog: un post a Rete unificata #noleggebavaglio
Aderisco all’invito di valigiablu a diffondere lo stesso post come segnale di protesta contro il comma 29, il cosiddetto ammazza-blog. Pubblico dunque, come molti altri nella Rete, l’articolo di Bruno Saetta che spiega con precisione perché questa norma sia inaccettabile.
Ricostruzione della blogoclasse
Questa estate ho iniziato a sviluppare una serie di strumenti che vorrei sostituire ad alcuni servizi web, quali GoogleDocs o GoogleReader, nella gestione delle blogoclassi. È un lavoro che assorbe molto tempo ma mi piace molto e soprattutto risponde ad alcune necessità che sento sempre più impellenti. In questo post ricapitolo brevemente le motivazioni fondamentali del metodo della blogoclasse e illustro semplicemente il tipo di lavoro che mi sono accollato. Dal discorso emergono anche alcuni spunti di più ampio respiro che riprenderò in qualche post successivo.
Questo post è stato scritto con software libero e energia solare
Qualche parola per spiegare come mai sono improvvisamente sparito dal blog, dopo averlo curato quotidinamente, anche più volte al giorno, specialmente durante gli ultimi tre o quattro mesi.
Negli ultimi anni ho esplorato la nuvola insieme ai miei studenti. È importante rendersi conto dei cambiamenti. Se ti cresce un’enormità accanto, non puoi far finta di niente. La nuvola è una realtà pervasiva e globale, planetaria. L’impatto su tutti gli aspetti della società è dirompente. E se ti capita di insegnare informatica, non ha senso ignorare la nuvola, occorre conoscerla.
la cometa che indica il futuro
Errando in regioni di Twitterlandia dove l’arabo prevale sull’inglese, ci si trova circondati da giovani capaci e appassionati che non sanno cosa sia la difesa
Ho trovato una meravigliosa rappresentazione grafica di questo
Una cometa di scintille collegate, le rosse parlano arabo, le blu inglese, le viola ambedue
Le grandi, quando la cometa fu vista, avevano parlato tanto, le piccole via via meno
La testa della cometa è tutta rossa, tutta fatta da giovani arabi
La coda blu, in fondo a sinistra, fatta di establishment occidentale, giornalisti, agenzie governative e non, arranca dietro alla testa ad essa collegata solo grazie alla reticolarità del corpo
Quella cometa ci indica dove si trova il futuro
Più precisamente. Ho scoperto il riferimento all’affascinante lavoro di Kovas Boguta in un bel post di Donatella Della Ratta. Al blog di Donatella ci sono arrivato andando in cerca delle notizie diffuse da giovani arabi in Twitter. In un primo momento ero convinto che Donatella fosse una di loro, e in parte lo è diventata. Vedere …
Devo aggiungere anche che ho scritto questo post riflettendo sulla necessità di superare le passioni tristi …, grazie Fermina Daza …
Damasco, un sit-in per la Libia/Una significativa immagine dell’Italia all’estero

Traduco qui un post molto interessante scritto da Donatella della Ratta.
Solo un breve inciso. Questo esempio illustra bene il senso della nascente cultura “read-write” nella quale ogni autore, piccolo o grande che sia, stabilisce esattamente i diritti che intende attribuirsi, consapevole di contribuire come tutti gli altri ad un ecosistema di idee, espressione della cultura umana.
Come specifica bene Donatella stessa, in un suo post successivo:
[…] il blog e` pubblicato sotto licenza Creative Commons Attribuzione Condividi-allo-stesso-modo, che vuol dire che potete condividere, tradurre, rimixare, ripubblicare tutto alla sola condizione di citare la fonte originale e poi distribuire il prodotto che ne deriva sotto la stessa licenza originaria (cioe CC BY SA, percio` non metteteci un copyright classico!).
Ebbene, la licenza che io uso in questo blog è proprio la stessa, come è specificato nella sidebar qui a destra: CC BY SA. Io posso quindi riutilizzare il lavoro di Donatella col suo implicito consenso e in ossservanza della legge sul copyright, ambedue consapevoli, come tantissimi altri, che questa pratica favorirà la circolazione delle idee.
La colonizzazione di Internet
Non-italian readers, try the English Google translation, please.
La Quadrature du Net è una di molte associazioni che lavora per la difesa dei diritti e della della libertà dei cittadini in Internet. In questo post cerco di spiegare cosa questo significhi a chi ne sa poco o niente.
Probabilmente io non ci riuscirò, ma sarebbe invece importante, perché paradossalmente oggi, nella società dell’informazione (che ancora non è la società della conoscenza, purtroppo), l’opinione comune è sorprendentemente stereotipata. Questo crea barriere che non facilitano la comprensione dei fenomeni nuovi.
Un’altra barriera importante è quella linguistica, particolarmente in un paese come l’Italia, nel quale le persone che sono in grado di comunicare in inglese sono troppo poche, rispetto agli standard internazionali.
Se scrivo in italiano perdo lettori stranieri. Se scrivo in inglese perdo quelli italiani. La scrittura di tutti i post di un blog in due lingue è defatigante.
Allora proviamo a fare un esperimento, con il quale scrivo in italiano ma penso anche in inglese e, allo stesso tempo, chiedo l’opinione di Google Translator, con l’obiettivo della chiarezza nelle due lingue. Può essere che perda eleganza in ambedue le lingue. Non importa, non ho particolari ambizioni letterarie o accademiche, ma solo il desiderio di scrivere chiaramente per il maggior numero di persone possibile.
Apriamo gli occhi
Disporre soluzioni banali per problemi complessi. È così che si presenta oggi il problema dell’analfabetismo in un popolo. L’analfabetismo non significa saper leggere o scrivere simboli bensì carpire significato da essi.
Niente a che vedere con l’istruzione. Anzi, l’istruzione favorisce l’analfabetismo (del significato). Scuola e università vissute quasi unicamente con il paradigma della quantità producono persone (talvolta) molto istruite ma con scarsa autonomia di pensiero. La vera formazione è affidata alla palestra della vita.
È facile gestire il potere in un popolo analfabeta. I governi che si avvicendano in Italia ce lo dimostrano quotidianamente.
Il senato ha approvato il DDL sulla sicurezza. Soluzioni banali per problemi complessi. Il popolo (parte ma una parte abbastanza grande) plaude. Bene, vediamo se i principini che abbiamo cresciuto, cioè i nostri figli, andranno a fare il manovale a nero, a cogliere i pomodori a nero, a nettare le natiche dei propri nonni.
Poiché questi signori mostrano di corrrere, vediamo di rammentarci per tempo del “DDL intercettazioni”. Cito dal blog di Guido Scorza:
Il famigerato DDL intercettazioni con il suo carico di disposizioni “ammazza internet” che minacciano di “” la Rete è approdato all’esame del Senato e, tra il 13 ed il 14 luglio potrebbe diventare legge.
Ricordiamoci che siamo ancora in tempo per firmare contro la chiusura per rettifica: