la cometa che indica il futuro

Immagine di social network che, in base all'attività in Twitter descrive la partecipazione di arabi e occidentali ai movimenti di protesta in Egitto

Errando in regioni di Twitterlandia dove l’arabo prevale sull’inglese, ci si trova circondati da giovani capaci e appassionati che non sanno cosa sia la difesa

Ho trovato una meravigliosa rappresentazione grafica di questo

Una cometa di scintille collegate, le rosse parlano arabo, le blu inglese, le viola ambedue

Le grandi, quando la cometa fu vista, avevano parlato tanto, le piccole via via meno

La testa della cometa è tutta rossa, tutta fatta da giovani arabi

La coda blu, in fondo a sinistra, fatta di establishment occidentale, giornalisti, agenzie governative e non, arranca dietro alla testa ad essa collegata solo grazie alla reticolarità del corpo

Quella cometa ci indica dove si trova il futuro


Più precisamente. Ho scoperto il riferimento all’affascinante lavoro di Kovas Boguta in un bel post di Donatella Della Ratta. Al blog di Donatella ci sono arrivato andando in cerca delle notizie diffuse da giovani arabi in Twitter. In un primo momento ero convinto che Donatella fosse una di loro, e in parte lo è diventata. Vedere …


Devo aggiungere anche che ho scritto questo post riflettendo sulla necessità di superare le passioni tristi …, grazie Fermina Daza …

2 pensieri riguardo “la cometa che indica il futuro”

  1. Lasciami commentare prendendola alla lontana, Andreas; anche se “alla lontana” per me personalmente è oggi quanto mai vicino.
    Una mininarrazione autobiografica ma non tanto:
    E’ nato il mio secondo nipotino, Giovanni, che sta per compiere un mese. In questi giorni mi capita di ninnarlo e farlo addormentare; gli parlo, gli canto cose buffe, lo riesco a placare (purché, beninteso, non abbia fame)
    Lo osservo con una consapevolezza diversa di quando ero mamma e mi accorgo di quanto conti la parola, il parlare, il trasmettere suoni affettuosi.
    Il piccolo umano sente e corrisponde già a quel sentire.
    A un mese, ma anche prima, già si relaziona.
    Una cosa meravigliosa. La mia narrazione finisce qui.
    E la cometa? Già proprio la cometa. Annunciò una nascita. E quella nascita fu possibile perché un uomo e una donna (sospinti dall’annunciatore angelico) misero in salvo un bambino che fu salvato da un tiranno locale e nacque in una terra remota ma dominata da un occidente già allora violento e invasore.
    La cometa, la nascita, la parola, la lingua: i parlanti.

    La testa della cometa è tutta rossa, tutta fatta da giovani arabi
    La coda blu, in fondo a sinistra, fatta di establishment occidentale, giornalisti, agenzie governative e non, arranca dietro alla testa ad essa collegata solo grazie alla reticolarità del corpo
    “.
    Dobbiamo credere nei giovani parlanti; anche io penso che ci indichino la direzione.
    Ascoltiamo.

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