Il laboratorio sui confini con gli insegnanti di Foqus

L’idea era di fare un laboratorio sui confini lavorando sulla mappa dell’Isola di Procida con un gruppo di insegnanti della Fondazione Quartieri Spagnoli (Foqus) per studiare, con matite compasso e righello, la relazione fra certo e incerto, i frattali, altre cose. Qualche tempo prima del laboratorio arriva un messaggio da Pamela e Paolo:

La tua proposta ci sembra ben strutturata. L’idea di andare a dormire con l’obiettivo di sognare una visita in Flatlandia guidati dalla Tartaruga ci piace assai! [Il lab si è doveva svolgere in due giornate] Volevamo proporti di aggiungere in apertura un fatto alla nostra maniera, poiché crediamo possa essere importante unire il nostro linguaggio al tuo.
Avevamo pensato di integrare, in apertura, aggiungendo un laboratorio sui confini del corpo. Ci riferiamo alla proposta che ti avevamo accennato. Se credi si possa fare, ti invieremo due righe a riguardo.
Precisiamo che questa parte chiaramente la cureremmo noi e sarebbe bello che tu partecipassi al laboratorio di movimento 😅 diventando parte di un’isola i cui confini verranno tracciati dagli esploratori di turno.

Importava niente che il “programma” venisse stravolto, anzi, la proposta allargava la prospettiva. La performance guidata da Tonino prevedeva alla fine che ad un certo punto alcuni di noi crollassero per terra creando una sorta di isola e che gli altri la esplorassero disegnandone i confini. Poi ciascuno ha copiato il confine dell’isola su un foglio.

Ci siamo subito resi conto che l’isola era venuta proprio bene ai fini di ciò che avremmo cercato di far emergere quindi, approfittando del fatto che ciascuno aveva disegnato una propria copia dell’Isola Nostra, l’abbiamo sostituita tout court all’isola di Procida per misurarne il perimetro con il compasso, ad esempio così:

Ecco il riassunto dei risultati:

Si possono fare molti commenti utili su questi risultati, in merito al concetto di misura, dispersione statistica, affidabilità dei dati ottenuti e via dicendo, ma l’obiettivo primario era quello di mettere in evidenza la difficoltà di principio insita in misure di oggetti irregolari, come è emerso trasformando l’istogramma precedente in un grafico del valore medio dei perimetri ottenuti in funzione della lunghezza del regolo (apertura del compasso):

Il perimetro aumenta indefinitamente al diminuire della lunghezza l del regolo. Ad esempio per l = 10 cm il perimetro viene 64 cm mentre per l = 1.25 cm viene 121 cm. Ne è seguita una discussione su cosa potrebbe succedere diminuendo ulteriormente il regolo con questo particolare contorno, e cosa succederebbe in altre situazioni diverse, per finire con l’esplorare il limite fra definito e indefinito. Insomma come affacciarsi sulla riva dell’oceano di incertezza di Morin.

Bella la comunità degli insegnanti di Foqus, perché di questo si tratta, di una comunità. Comunità di pratica vera e propria, mi pare. Ho girato tante scuole in questi anni ma non ho mai trovato un’atmosfera così, quella che dovrebbe pervadere tutte le scuole. Com’è possibile? Aiuta forse a capire la lettura de “La buona scuola. Cambiare le regole per costruire l’uguaglianza, di Rachele Furfaro, presidente di Foqus.

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