Pre-assignment 2: ma cosa è il computer?

Immagine della lavagna con scritto "Il computer è là fuori"Se volete fare un buon uso del computer … ebbene, il computer lo dovete dimenticare …

Ormai il mio computer è sempre più vuoto, in tutti i sensi. Ci tengo sempre meno dati e non ci installo quasi niente. Mi importa sempre meno che sia superpotente e supercapace. Mi interessa molto più un’altra cosa: che ovunque mi trovi abbia a disposizione quello che mi serve: un po’ di dati e gli attrezzi per lavorarci. E questo senza dover girare per il mondo con un trolley pieno di tecnologia.

Mi sto trovando bene con un computer minimale, un netbook, come si dice oggi. Un aggeggio di plastica che pesa sì e no 1 Kg e costa fra 100 e 200 Euro. Probabilmente il prossimo che mi capiterà fra le mani costerà meno di 100 Euro. A dire il vero quello che sto usando l’ho avuto in omaggio in un (inutile) congresso al posto dell’usuale (inutile) borsa. Forse non ne comprerò mai più uno, userò quelli vinti (si fa per dire) con i punti della benzina o recuperati dai cassonetti. Meri accessori galleggianti nel mare magnum del surplus consumistico.

No, non mi sto preparando ad andare in pensione. Non sto perdendo interesse per quello che si può fare con la tecnologia, tutt’altro. È la tecnologia che sta cambiando. Sta diventando pervasiva, economica, anzi, tendenzialmente gratuita, liquida.

Il computer sta scomparendo, o meglio, sta mutando. Quello che è veramente un computer, cioè non una mera accozzaglia di lamiera, plastica e silicio bensì l’insieme delle funzioni che può offrire, si sta liquefacendo completamente. Lo trovate nel telefonino, nell’orologio, nell’automobile, in una varietà di forme che ancora non hanno un nome e, veramente liquefatto ed ubiquitario, in internet.

Oggi il software si trova in rete. I dati si memorizzano in rete. La quantità e la qualità di questo genere di servizi sta crescendo esponenzialmente e non costano nulla o costano pochissimo.

Google Docs e Zoho, per esempio, vi offrono funzionalità paragonabili a quelle offerte da pacchetti come Microsoft Office, o la sua controparte Open Source (software liberamente scaricabile e utilizzabile senza infrangere la legge) OpenOffice. Paragonabili nel senso che vi consentono di usare il 20% di tutte le funzioni offerte da quei pacchetti che tuttavia sono quelle che usano l’80% delle persone – o forse addirittura il 10% delle funzioni che usano il 90% delle persone – con alcuni vantaggi fra cui: costo zero e possibilità di condivisione e collaborazione.

Esploratele un po’.

In particolare guardate questo video che introduce ad un livello molto elementare l’applicazione di elaborazione di fogli di lavoro (quelli tipo Excel) con Google Docs, che useremo nel resto dell’assignment 2 a venire. L’unica osservazione, riguardo a quello che vedrete, è che intanto Google Docs si è evoluto, quindi non coinciderà tutto con la versione attuale, ma questi sono particolari di scarso rilievo, non avrete molte difficoltà ad orientarvi.

Tuttavia richiamo la vostra attenzione anche sul servizio che ospita il video: DotSUB. Vedrete che il video è parlato in inglese ma è sottotitolato in italiano. Bene, i sottotitoli ce li ho messi io. Vedrete anche che ci sono sottotitoli in spagnolo. Direte: “Boia sa anche lo spagnolo!” No, i sottotitoli in spagnolo ce li ha messi qualcun altro e non ho la più pallida idea di chi sia. Che sta succedendo allora?

DotSUB è un servizio web nel quale chiunque può caricare un video, dalla sua macchina locale o da Internet, e procedere a inserire i sottotitoli nella lingua in cui è parlato, cioè farne la trascrizione, e poi eventualmente aggiungere anche sottotitoli in altre lingue. C’è anche l’aspetto sociale che consiste nel fatto che, una volta fatta la trascrizione, i sottititoli in altre lingue possono essere aggiunti da chiunque altro lo sappia e lo voglia fare.

I sottotitoli arricchiscono molto un video,specialmente se questo è destinato a fini didattici, perché ai vantaggi comunicativi del video si aggiungono quelli peculiari di un testo. Torneremo in altre circostanze su questo.

Vi propongo quindi di soffermarvi anche a dare un’occhiata a DotSUB. Claude, in un commento all’audio-lezione, aveva immaginato che qualcuno di voi avrebbe potuto provvedere a sottotitolare qualche video che mi potrà capitare di usare. Claude, cybernauta-studentessa poliglotta che ha esplorato vastissime regioni del cyberspazio, ha avuto un’ottima idea. Ne riparleremo.

8 pensieri riguardo “Pre-assignment 2: ma cosa è il computer?”

  1. si infatti ci siamo veramente divertite (due amiche e un video di lady gaga..!!)e in più abbiamo conosciuto ed imparato ad usare uno strumento di cui non sapevamo neanche l’esistenza!!grazie prof

  2. prof, io e Chiara Bandinelli abbiamo collaborato per creare un video con DotSub..non avevamo fini didattici (come dice lei) ma volevamo solo divertirci!!abbiamo poi pubblicato il video sul nostro blog.

  3. Google Docs può essere un’esperienza stupenda quando avviene tra adulti (1) consenzienti e consapevoli dei processi di riproduzione. Invece è preoccupante lo schema Google Apps for Education che – tramite la sua dichiarazione di privacy idiosincratica – conferisce alle istituzioni scolastiche / universitarie il potere di:

    * visualizzare statistiche relative al tuo account quali, ad esempio, informazioni sul tuo ultimo accesso o sull’utilizzo del tuo spazio disponibile;
    * cambiare la password del tuo account, sospendere o chiudere il tuo accesso all’account e la tua possibilità di modificare l’account;
    * accedere ai dati memorizzati nel tuo account utente, tra cui messaggi email, contatti ed altre informazioni; …

    Forse ce ne salveranno i ciechi: in America, la National Federation of the Blind ha chiesto a metà marzo al Dipartimento della giustizia statunitense di indagare per determinare se l’adozione di Google Apps nelle scuole e le università costituisce una violazione dei diritti civici, poiché i ciechi non posono utilizzare queste applicazioni. E la legge e i regolamenti italiani sull’accessibilità informatica sono ancora più severi di quelli americani.

    Infine, grazie della menzione della mia nota alla tua conferenza, Andreas. Però da’ un’occhiata alla pista “Sign Languages” della tua versione sottotitolata di “”How to Use Google Documents : Spreadsheet Toolbar in Google Documents” 😉

    Spiegazione in Dirottare DotSUB per prendere appunti, da dove si può anche scaricare il file .srt estratto da quella pista “Sign Languages”. Il file .srt si apre con qualsiasi editore di testo decente – ma non con Google Docs…

    Ciao

    Claude

    (1) Come d’altronde impongono i <a href="http://www.google.com/accounts/TOSTermini di servizio degli account Google:


    2.3 Lei non può usare i Servizi e non può accettare i Termini se (a) lei non ha l’età stabilita dalla legge per stipulare un contratto vincolante con Google….

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