Bellezza e pensiero logico-matematico non sono categorie disgiunte. Lo sanno bene i matematici. Ma è sorprendente come questo fatto emerga spontaneamente in giovani che il più delle volte hanno scarsa confidenza con la matematica, un po’ per inclinazione ma molto per via degli studi fatti.
È sorprendente come, inizialmente timorosi e diffidenti, si lascino prendere la mano dalla costruzione geometrica di figure attraverso codici per loro del tutto nuovi guidati da criteri prettamente estetici. È incredibile vedere come si accaniscano per ottenere un risultato appagante, talvolta impiegando un tempo spropositato rispetto a quello che ci si aspetterebbe per conseguire un’idoneità da 3 crediti.
Ho scelto come esempio il lavoro di Cristina Orlando che, dopo pagine di conti e esperimenti apparentemente aridi, scrive:
Dopo la conclusione del corso, avendo acquisito molte conoscenze e avendole applicate, ho deciso di iniziare ad ideare il mio logo. Ho dato sfogo alla mia fantasia e non nego che la creazione del logo mi ha messo alla prova. Se non riuscivo ad ottenere la figura che avevo in mente provavo e riprovavo, facevo calcoli e supposizioni finché non arrivavo all’idea che avevo in mente. È stato super divertente e stimolante! Il logo ho deciso di intitolarlo “IL FIORE DELLA CONOSCENZA” perché credo che la conoscenza sia come un fiore che necessita di cure costanti per poter crescere e sbocciare mostrando al mondo il proprio splendore.
Non è scontata tale profusione di impegno in un lavoro che serve a superare un piccolo esame. Ma solo attraverso compiti che lascino completa libertà sia nella scelta dell’obiettivo che nel processo si può pensare di realizzare piccoli miracoli del genere.