Una piccola introduzione alla nuvola – #linf12

Fra le richieste che ho ricevuto c’è quella di dire qualcosa sulla nuvola, the cloud.

Propongo allora tre video che l’anno scorso avevo utilizzato per riassumere un po’ di cose fatte nel corso di editing multimediale e al tempo stesso per introdurre la nuvola in una maniera vagamente tecnica. Qui li uso alla rovescia, per arricchire il panorama tenico, oltre che per introdurre la nuvola. Poi incontreremo alcuni dei nuovi componenti, probabilmente nel corso di editing. Per ora guardateli come un documentario, credo che un’idea generale dell’architettura dei servizi web la diano comunque. Fate pure domande…

Seguirà poi un altro post sull’argomento.

Due parole sulla tecnica che avevo sperimentato in questi video. Un esperimento ispirato dai bellissimi video della RSA. Il confronto con i miei bricovideo è ridicolo, ovviamente. Quei video sono creati da uno specialista, Andrew Park, che ci mette settimane o mesi a produrre dieci minuti di video, con risultati che hanno avuto un successo strepitoso. Ciò non impedisce che chiunque si lasci ispirare per fare una cosa diversa. E una cosa che a me manca, nella comunicazione virtuale, è il fatto di poter parlare aiutandosi con la lavagna, poco importa se la buona vecchia lavagna nera o la LIM, purché sia una superficie sulla quale poter fare e cancellare segni. Da qui questo esperimento, assolutamente casereccio e pieno di difetti. Difetti che già io vedo, figuriamoci quanti sono quelli che non vedo … Ma se non si prova non si impara, e qui ho imparato diverse cose e mi sono anche divertito.




39 pensieri riguardo “Una piccola introduzione alla nuvola – #linf12”

  1. E adesso, Flavia ha finito di sottotitolare il terzo video in http://www.amara.org/en/videos/7JNAPgrPJtBX/it/518749/ . Credo che ci siamo divertite e istruite tutte quattro, io di sicuro sì. E certo varrà la pena ritirare fuori sia il lavoro sia le discussioni intorno ad esso in seguito. Per ora, c’è l’esame, ma dopo ci sono tante nuove piste da seguire. Anche sulle collaborazioni reticolari: la discussione intorno all’upload provato da Laura ha suscitato l’aggiunta di:

    “A text transcript must be broken into chunks, with blank lines between the subtitles, for example:

    Hello, this is my first line of the subtitle transcript

    And here is my second line of the transcript, but it’s exceptionally long,

    so I actually chunked it up into the second and third lines.”

    nella pagina sull’upload di sottotitoli e trascrizione dell’aiuto di Amara. E questo sarà utile a tanti altri.

  2. È fantastico questo lavoro che avete fatto… rientra fra le iniziative che mi hanno stupito, di cui ho parlato nel post sull’esame. Stavo per citarvi questo lavoro, poi ci ho ripensato. Quel post sull’esame è anche indirizzato agli iscritti IUL che non hanno voluto o saputo uscire dagli schemi. Essendo il post già ricco di contenuti ho temuto che fosse controproducente sovraccaricarlo e che fosse meglio lasciarlo un po’ asciutto. Ma questo lavoro di sottotitolazione lo ritiriamo fuori eh… 🙂

  3. Flavia, anch’io metto tempi nella trascrizione (beh,non. tanti quanto tu, forse) altrimenti non mi ci ritrovo più. Poi li tolgo quando sincronizzo. Trucco mostratomi da Dwi Rianto mentre sottotitolavamo assieme un documentario su Pompei: cominciare a sottotitolare mentre si trascrive, sempre per capire dove si è giunti.

  4. @Claude: ho terminato la trascrizione del 3^ video dove l’hai interrotta tu, però non riesco a sincronizzare per mancanza di tempo oggi.
    A meno che non lo faccia qualcun altro proverò domani. Spero di non aver fatto casini perchè ho inserito i tempi già nella trascrizione…ops!

  5. Anch’io rimango strabiliata della velocità di Laura e Roberta. Però Flavia e Sandra, c’è ancora il terzo video da sottotitolare, e anche i video già sottotitolati si possono rivedere o semplicemente esaminare per vedere come hanno lavorato Laura e Roberta – i loro stili di sottotitolazione non sono esattamente identici. Oppure si potrebbe provare a sfruttare lo strumento ad altri fini (ad es. presa di appunti o commenti sincronizzati). Tanto, è come piratepad o wikipedia: vengono conservate tutte le revisioni. Quindi ci si può sbizzarire, poi tornare alla sottotitolazione “normale” (che comunque esporterò sul computer per sicurezza).

  6. il commento era per Flavia… ma se qualcuno conosce qualche progetto per inserire la mia scuola o qualche classe o anche solo 1 classe per aprire qualche spiraglio informatico, ben venga.. sto sclerando … mi sono costruita una lim da sola, ma i ragazzi possono seguire solo in classe, sono davvero pochi quelli che possono permettersi un computer a casa.

  7. @ Roberta: Congratulazioni! Nella chat del pad ti ho scritto che non riuscivo a vedere il video in Amara, ma adesso mi si è risvegliata la connessione. Per quanto riguarda le imperfezioni di cui scrivevi nella chat, ho notato solo 2 cosette: andrebbe tolto quel “(1:04)” che avevo messo tutto all’inizio, per segnare il punto dov’ero giunta nella trascrizione, e a 8:01 – 8:10, in “l famoso LAMP: LINUX-APACHE- MySQL”, andrebbe aggiunto “PHP” alla fine (sennò fa LAM).

    @ Laura: Hai fatto un grande lavoro, e mi hai anche insegnato diverse cose. Infatti gran parte delle spiegazioni date nel pad provengono direttamente dal seguire quel che stavi facendo di revisione in revisione. Importante la tua osservazione sulla possibilità di modificare i sottotitoli durante la sincronizzazione: in effetti è più facile farlo lì, perché si sa da dove riascoltare il video. Devo riformulare questo nel pad: adesso appare sotto la fase “4.revisione”, quindi non è chiaro.

    Qualche altro volontario/a per la sottotitolazione? Adesso che ci sono i sottotitoli di Roberta per il 1° video e quelli di Laura per il 2° e rimane ancora il 3° da sottotitolare.

    Poi dopo si potrebbe provare ad aggiungere nei sottotitoli anche trascrizioni dei testi scritti necessari alla comprensione che si vedono nel video, tra ( ). Di solito si fa soprattutto in vista di ulteriori traduzioni, però serve anche ad averli nella trascrizione generata dai sottotitoli. Quella trascrizione completa è utile quando la connessione internet cala (vedi sopra), perché il testo richiede meno larghezza di banda del video. Ed è indispensabile per chi è cieco e quindi i testi scritti nel video non li può leggere, mentre la trascrizione invece sì: vedi il progetto V4B (Video4Blind) di Vincenzo Rubano, uno studente 18enne dell’Istituto tecnico “Galilei Costa” di Lecce.

    @ Andreas: già – verissimo. Ed è quel che mi sta capitando con questa sub-attività di sottotitolazione (quel testo di Papini, con mio marito l’avevamo inserito (in inglese) in un’antologia di sogni letterari pubblicata da Pan Books 30 anni fa. Poi 5 anni fa, quando ho messo l’antologia online visto che era fuori stampa da anni, l’ho ritrovato in italiano su nextonline.it – che a sua volta è scomparso. Per fortuna è rimasta la copia salvata dall’Internet Archive, che ho messo nel link…)

  8. Grazie Claude, ma come hai detto tu mi sono buttata… all’inizio ho fatto un macello… poi piano piano si è diradata qualche nebbia, nn so se la trascrizione sia tutta giusta… nn credo.. è da rivedere, però almeno è già lì. Ho notato che si può modificare anche quando sei in fase di sicronizzazione e questo è comodo. Grazie per l’opportunità è stato divertente.

      1. è divertente.. guardalo anche in funzione di una cosa interessante da proporre in classe… io spero prima o poi di uscire da questa “caverna primordiale informatica” (la mia scuola) devo vedere se posso inserirmi in qualche progetto per portare un po’ di tecnologia lì.. un saluto

    1. @Claude-> Papini-> potente suggestione.

      Il divenire dello studente è sognato dall’insegnante e si sostanzia nel risveglio di quest’ultimo, che a quel punto è meglio che scompaia.

  9. Ecco, questo commento, serve per mostrar a Beatrice come si fa a commentare il blog. Ci stiamo divertendo molto, anche perché siamo nel bar delle Giubbe Rosse con l’immagine del Papini che ci guarda sornione…

  10. Uau! Laura ha finito di sottotitolare, tutta da sola, il secondo video. Perciò
    – lo potete vedere sottotitolato in un player di dimensione decente in http://www.amara.org/en/videos/v6iC0qaDbObA/info/panorama-componenti-web-application-parte-ii/
    – potete leggere la trascrizione generata dai suoi sottotitoli in http://www.amara.org/en/videos/v6iC0qaDbObA/it/518737/ e da lì la potete scaricare in diversi formati, incluso .txt che è una trascrizione semplice, dal pulsante Download.
    – potete rivedere le tappe del suo lavoro tramite la storia delle revisioni in http://www.amara.org/en/videos/v6iC0qaDbObA/it/518737/#revisions

    In effetti, Laura ha usato lo strumento a modo suo, cioè ha prima creato una trascrizione fuori Amara, e l’ha caricata (revisione 1), cosa che non avevo spiegata in http://piratepad.net/linf12-ST . Allora vi ho aggiunto una parte “Caricare una trascrizione” nel pad, perché se si fa così bisogna a) codificare il file .txt della trascrizione in UTF-8; b) separare i futuri sottotitoli con una riga vuota. Se non fai a) il software ti incasina tutte le lettere accentate, se non fai b) ti produce un solo enorme sottotitolo.
    E preparando quella parte su caricare una trascrizione, mi sono accorta che con i cambiamenti introdotti nell’interfaccia di Amara da giugno, era completamente scomparsa l’indicazione sulla riga vuota per separare i sottotitoli. Quindi ho chiesto che la rimettessero, tramite un “ticket” del loro sotto sito http://support.universalsubtitles.org/.

    Però nel frattempo Laura aveva già trovato la sua soluzione alternativa: incollare la sua trascrizione riga per riga nello strumento di trascrizione. E ha anche capito da sola come sincronizzare – cioè assegnare i tempi di inizio e fine di ciascun sottotitolo. Forse adesso aggiungo qualcosa nel pad per chi non sa l’inglese su quella tappa 2 della sincronizzazione. E forse qualcosa sulle tappe 3 e 4, ma non sono tappe indispensabili: in effetti il lavoro di Laura sulle tappe 1 e 2 è già perfettamente funzionante, per i scopi nostri.

    Quindi adesso, altri interessati a questa sub-attività di sottotitolazione potrebbero
    – controllare i sottotitoli di Laura: non l’ho fatto in dettaglio, Laura ma ho notato che hai trascritto tale quale ciò che Andreas pronuncia “my sequel”: qui si tratta MySQL (vedi i disegni di Andreas nel video e http://it.wikipedia.org/wiki/MySQL )
    – attaccare la sottotitolazione dei video 1 e 3.

    E dopo potremo vedere come aggiungere ai sottotitoli dell’audio descrizioni sintetiche , tra ( ), degli elementi visivi significanti in sincronia con il commento audio.

    Soprattutto, sono contenta di non essere intervenuta direttamente nei sottotitoli di Laura – una piccola tentazione l’ho avuta quando ho visto il risultato del suo caricamento iniziale in http://www.amara.org/en/videos/v6iC0qaDbObA/it/518737/416064/ . Però per fortuna mi sono fidata delle sue capacità a rimediare ai problemi creati da questo caricamento. E in effetti l’ha fatto, e io ho imparato da quel che ha fatto.
    Invece, la revisione collaborativa del contenuto di sottotitoli già fatti, proposta sopra, è semplicemente come rivedere collaborativamente qualsiasi testo scritto, come su Wikipedia, che dovrebbe essere il modello di Amara.

  11. @Roberta: non c’è veramente bisogno di saper l’inglese: i video sono in italiano e si sottotitolano in italiano, almeno per iniziare. Vero, le indicazioni del software sono in inglese, però le ho riassunte in http://piratepad.net/linf12-ST in italiano. E potete interrompere il lavoro in qualsiasi momento, salvando e uscendo.
    Altra cosa importante: non temete di fare casini: Amara, come PiratePad, conserva tutte le revisioni. Quindi si può sempre tornare a una versione precedente, in caso di disastro totale (ne ho commessi diversi con altri video) 😀

  12. Ho visto i video. Credo che questa modalità comunicativa ( musica, disegni che costruiscono il pensiero e le relazioni) siano molto interessanti per gli alunni, in modo da non utilizzare l’iinformatica in quel modo di cui ha parlato Lisa quando si è arrabbiata per la verifica della figlia. Per me è una frontiera inesplorata, che buttandosi può divenire indispensabile per fare una scuola diversa…se sono qui è perchè sto proprio cercando questo…e, me lo sento, questa è la strada. Anche se dura e faticosa, oltretutto le mie competenze in inglese sono scarse, non demordo e proverò col tempo a seguire il percorso di Claude.

  13. @ Laura e Sandra e altri potenziali interessati alla sottotitolazione dei video di questo post: visto che ci piace PiratePad, ho messo le indicazioni per la sottotitolazione in http://piratepad.net/linf12-ST . Sandra, ho impostato le pagine corrispondenti ai video di Andreas perché appaiano in italiano. Piccolo problema, lo strumento di lavoro vero e proprio non è ancora stato tradotto in italiano, allora nel pad ho aggiunto una descrizione in italiano.

  14. @claude AIUTO! Io mi butterei, ma il mio inglese è scarso. E sinceramente ho anche paura di sovraccaricarmi troppo, con gli esami in vista. Però, dato che mi sembra di aver capito che qui vige una sana anarchia, potremmo farlo indipendentemente dal corso, magari dopo gli appelli di marzo.
    Se intanto voi volete andare comunque avanti, cercherò di seguirvi

  15. troppo forte Laura! 🙂
    @prof : allora banchettiamo? errica porta il caffè, io la bresaola, ma i nostri sensi potranno gustare realmente tutto ciò? Ho sempre sostenuto il potere forte dell’immaginazione, ma non fino a questo punto !

  16. 5 anni fa ho fatto un corso su apple e tra le altre cose abbiamo studiato IWEB una facilità incredibile, si doveva solo scegliere cosa fare e il resto era tutto già preconfezionato. Quindi quando sono andata in un’altra scuola (come sapete sono un po’ vagabonda) ho detto compriamo un mac e facciamo il sito tanto i soldi per il progetto c’erano. Niente da fare era più bello farlo da soli.. che era ‘sto MAC… risultato sono passati due anni e alla fine è venuto un genitore che con santa pazienza ha cercato di spiegarci qualcosa. io ho fatto finta di capire, ho appreso degli automatismi della piattaforma di joomla e qualcosa ho tirato fuori, però ora vedendo i video sono saltati fuori tutti quei nomi che automaticamente cliccavo
    e ho capito una cosa… APACHE… nn sono indiani!!!

  17. Ma se li sottotitoliamo magari ci capiamo di più – qualcuno ha voglia di provare con me? Lo so, la sottotitolazione è un po’ un pallino mio, ma aiuta davvero a capire, e se si fa in più, è più divertente e più veloce. E d’altra parte io e tutte le persone che conosco hanno imparato l’inglese più trascrivendo canzoni che non a lezione.

    Andreas, lo so che forse questo rientrerebbe in “Editing multimediale” tra due anni, ma visto che si tratta di scrittura collaborativa, rientra anche qui, no? Intanto mi sono già avvalsa delle tue licenze CC-BY su questi video per copiarli e vedere un po’ cosa sforna già la sottotitolazione automatica di YouTube. Ma di solito ci mette una notte, quella pigrona.

  18. Belli i video, ritengo che su questo potremmo lavorare in futuro per lezioni di approfondimento, presentazione di argomenti, ecc.
    Ai bimbi piace. Ne ho realizzate alcune registrando la lezione sulla lavagna smart che ha un suo programma di registrazione video e audio; è possibile anche con office one note che abbina pure il video. Sto aspettando di sperimentare una nuova applicazione, smartpen livescribe che prende nota anche della voce e poi trasforma tutto in un video scaricabile sul proprio pc: gli appunti prendono forma in itinere, molto utile per gli alunni in difficoltà. La sigla iniziale dà alle puntate il senso della continuità e dell’appartenenza, bello anche il riepilogo a fine ed inizio lezione … ma tutto il resto è ……….. çé?&%%£°§*|!& ….. non ci ho capito nienteeee!
    Ho un’idea elementare del cloud, so cosa è il server e cosa sono i client, ma se ha voluto farci prendere uno spauracchio prima dell’esame, beh c’è riuscito! 🙂

    1. Oh boys… come ve lo devo spiegare… dunque vediamo, ecco, l’esame, voi che site sempre qui, l’avete già fatto. Ok? Che faremo all’appello? Prenderemo un caffè…

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