E gnacche al formiconi …

Aggiornamento del 6 ottobre: una persona affettuosa m’ha messo la pulce nell’orecchio – guarda che qualcuno potrebbe confondersi col tuo “gnacche”, visto che circola la notizia che Berlusconi abbia scherzato suggerendo “Forza gnocca” per il nuovo nome del PdL. Ma davvero c’è qualcuno che ha pensato una cosa simile?


È stato solo il pensiero di un momento, sennò questo post non lo scrivevo. E il pensiero, fugace, eccolo: quasi quasi le schiaffo nel blog – queste poche righe scritte per scherzo a creature che mi sono le più care al mondo. E poi subito smargiasso il pensiero forte … ma il blog ha un suo carattere, ha certi lettori, un ruolo …

Fermo là pensiero smargiasso! Allora ce le schiaffo proprio queste poche ingenue righe, e per di più non le correggo nemmeno! E gnacche al formiconi … e al suo blog!

ho finito il libro
potrei dire di soffrire, o godere, della sindrome di gengè
da ora in poi, se qualcuno mi chiederà come io vedo il mondo, potrò semplicemente dirgli – leggilo – allungandogli una copia di “uno, nessuno e centomila”

è la sindrome di gengè a rendermi irragionevolmente maldisposto verso chiunque mi apostrofi col “professore”
è sempre la sindrome di gengè che mi porta a mollare improvvisamente situazioni consolidate e rendite di posizione
ed è ancora la sindrome di gengè quella che mi porta a scandalizzare i benpensanti

la sindrome di gengè è l’insopportazione per la creazione di altri “te stesso” che gli altri vanno costruendosi
ma attenzione a te, gengiopatico, non te ne frega niente che esistano altri centomila gengè nella mente di altre centomila persone
ma tu, giengiopatico, scleri quando una comunità intera converge su un altro te stesso
tu fra altri centomila tue varianti, ti sembra un fatto normale, tu fra i tanti di un’umanità
ma invece soccombi se un gran numero di tue varianti convergono su di una sola
allora sei tu contro un tu gigante, un superTu, un mostro

i titoli in qualche maniera onorifici
la fama, piccola o grande che sia
i benpensanti, ovvero i sincronizzatori del pensiero
sono tutti pericolosi costruttori di un antipatico e insopportabile superTu

e tu, giengiopatico,  scleri

il gengiopatico ama l’anonimato
non certo l’anonimato strumento di azioni malvagie
ma l’anonimato quale pura e semplice rinuncia ad avere un nome
e non vi scandalizzate più di tanto
guardate, che c’è gente che sta d’incanto senza un nome
è gente che non vive in se, ma in ogni cosa fuori

perché è l’anonimato che ti consente di essere veramente qualcuno
un bel paradosso, veh?

12 pensieri riguardo “E gnacche al formiconi …”

  1. Curioso, avevo pensato a Gengè, anzi a Vito, quando ho letto il tuo post di ieri,dove ti sottraevi a tutte le definizioni che ti riguardano: professore, fisico etc.
    Torniamo a parlare di cartellini, di etichette o meglio di maschere che a volte co appiccicano oppure indossiamo, per nasconderci, per uniformarci o forse perche è più comodo.
    Anche a me piace un sacco scandalizzare i cosiddetti “benpensanti”, bastano poche parole!

  2. ricordo un tuo post su cui scrivevi dell’esigenza (paradossale) di volare basso puntando in alto. e mi riviene in mente. E sono ancora di nuovo d’accordo. E’ vero quel che dice ledygagami, che il mondo ha bisogno di etichette e che l’alternativa è il suicidio pascaliano, ma se proprio non si può sfuggire, che almeno se ne prendano poche. mi urta quando mi chiamano LA Galizia, con quel cavolo di articolo che sottintende miriade di sillabe che oscillano tra l’ossequio e il vattelappesca. Se proprio mi devono chiamare, a scuola, sono ” Prof” (che è mezza etichetta) e fuori da scuola sono Cristina. Punto. E non sento ragioni. Le etichette, se determinano, hanno anche potere castrante: soffocano perché irrigidiscono in ruoli, ruoli poi appioppati da altri, neanche “scelti”, ammesso che esista una scelta non condizionata dall’alterità. E allora si diventa “Tizio” o “Illustre Caio” o “Egregio Sempronio” e guaia comportarsi Pincopallino: non è ammesso. La scuola pullula di etichette castranti: il burocratese delle conversazioni e delle scartoffie…Il preside, no, il Dirigente Scolastico, il segretario no, il Direttore dei Servizi Amministrativi e Gestionali. E anche gli alunni…raggruppati nelle tag delle fasce di livello. Ma l’etichetta Andreas, è anche comoda: uniforma, omologa, semplifica, indicizza. Non se ne farà mai a meno. Io le scanserò quanto più possibile, tenendomi stretto il mio anonimato, come una lumaca qualsiasi, ma con le antenne ben dritte in altro. Microfoni e riflettori, onorificenze e inchini profondi li lascio ad altri, perché so che non sono mai gratuiti e io il prezzo dell’asservimento agli erogatori di “bei se stessi” non lo voglio pagare.
    Manco io rileggo e correggoç spero si capisca.

  3. ok
    chiariamo

    è evidente: può accadere di non poterselo permettere ma è una questione relativa ed è una questione di soglia

    per la maggior parte degli esseri umani del mondo, tutto ciò è lusso puro, il problema è arrivare alla sera, arrivarci senza soperchierie, senza prendere botte, senza subire violenze carnali ed altro
    punto e a capo

    restringendosi a quel quarto o forse meno, di umanità che invece si può prendere il lusso di porsi la questione
    ebbene, qui vi sono certamente non pochi che sono in prossimità di una qualche soglia sotto alla quale non ci si può permettere di porsi la questione
    è una zona sfumata ma ci si può effettivamente trovare un po’ sotto

    ma tantissimi, del suddetto quarto di mondo, che potrebbero invece porsi tranquillamente la questione, non se la pongono affatto, perchè “stanno bene”, sono sani, aspirano ad essere qualcuno, se possibile bene in vista, più in vista che sia possibile, senza limite, senza prezzo – tutti hanno un prezzo, mi disse un giovane istruttore sportivo un giorno …

    coloro che invece la questione se la pongono sono patologici perché sono la minoranza, sono una piccola minoranza, forse piccolissima

    del resto, la malattia è un lusso

    dalle nostre parti un certo tipo di mal di testa è una patologia, con un nome, una diagnosi, una terapia, dei costi sociali …
    in altre parti del mondo non è niente, perché i problemi sono altri …

  4. la libertà di esprimersi, di essere, di esistere… meraviglie dellla natura e condanne insopportabili. perché il mondo non accetta, il mondo non vuole la libertà, il mondo ha bisogno di etichette, di certificati, di prove della tua esistenza, di esperti che stabiliscano se la tua identità è una o un’altra…
    peccato che solo chi se lo può permettere si possa godere il proprio anonimato.

  5. allora, riassumendo

    1) l’italia sta nel fuso UTC+1 dove UTC è il Tempo Coordinato Universale (quello che un tempo era detto di Greenich)
    2) ora in Italia c’è l’ora legale, quindi il tempo che noi leggiamo sull’orologio è UTC+2; e questo nel blog è riaggiustato perché ho per l’appunto settato UTC+2 e torna
    3) il mio aggregatore casereccio, poverino, è rimasto indietro due ore perché, evidentemente, i feed sparati da wordpress contengono l’ora in UCT; buona a sapersi: introduco così anche nell’aggregatore un +2

    Fine prova tecnica (visibile)

    il gengiopatico è tranquillo quando può stare nelle cose fuori …

  6. scopro intanto che questo blog va indietro di un’ora e che il mio aggregatore di due, wow …
    intanto ho settato il fuso corretto, compresa ora legale, del blog, vediamo …

  7. prova tecnica
    perché nel mio aggregatore casereccio mi ritrovo i tempi di pubblicazione dei post e dei commenti diminuiti di un’ora
    vediamo se lo capisco perché so che ora sono le 20:08 …

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