
Francesca Lenci ha inaugurato la serie dei lavori degli studenti di Suor Orsola Benincasa e, senza sapere di essere la prima, l’ha fatto con il simbolo per eccellenza di questa mitica città.
Nel fare il suo lavoro ha applicato, in mutato contesto, le raccomandazioni di Orwell: togliere dal testo tutto ciò che non è indispensabile per l’essenza del messaggio.
Francesca era partita così:
Così, ho deciso di stendere un prato affianco “O’ Mare” che potesse ospitare quei simboli che un po’ per tutti rappresentano Napoli: A’ Pizza Margherita, O’ Curniciello, O’ Mandulino, Pullecenella, e per ultimo (ma forse il simbolo più bello della mia città) il padrone del cielo, colui che si specchia ogni giorno nel nostro mare, O’ Sole (che ho scelto di rappresentare con lo stemma della SSC Napoli, dato che i napoletani sono super tifosi). Nel rispetto della mia sanità mentale scelgo di abbandonare il lavoro per il momento, lo riprenderò in seguito.
Per poi concludere:
Ho ripreso il logo con un po’ di calma. Ho cancellato Pulcinella (più lo guardavo e più mi convincevo di quanto fosse brutto) e sono passata a disegnare il sole ovvero lo stemma della ssc Napoli. Appena finito mi sono resa conto che mi piaceva tanto la semplicità di quello che avevo realizzato e che, a volte, “tanto” è sinonimo di “troppo”. La semplicità sta nelle piccole cose, noi napoletani siamo famosi in tutto il mondo perché possediamo l’antica arte dell’arrangiarsi, ci accontentiamo di poco perché sappiamo bene che in realtà, sono le piccole cose ad avere un grande valore. E poi diciamoci la verità, io tutte quelle cose non le sapevo proprio fare, mi venivano brutte! Quindi meglio poco ma buono che tanto ma approssimato. Ed io oggi sono felice così, con la consapevolezza che mi sono impegnata al massimo e che ho portato a casa il risultato anche se non era quello che pensavo all’inizio. Sono felice di aver partecipato a questo corso perché mi ha dato modo di conoscere tanti lati di me, bisticciarci per poi fare amicizia, incoraggiarli, sostenerli, capirli, accettarli ed accettarmi e questo è il regalo più bello che potessi ricevere questo Natale.