nutrito e assai confortato dai pensieri di varie persone libere
per esempio vicino e recentemente da
Gianni Marconato
Maria Grazia Fiore
Noa Carpignano
(alcuni maestri lontani li ho nominati un’altra volta)
soffocato nelle spire degli adempimenti banali
impedito dal pensiero lento
liofilizzo in poche righe l’idea che mi ronza nella mente
quella cosa che si chiama
qua informatica di base
là tecnologia della comunicazione online
più in là ancora editing multimediale
e che mi è cresciuta fra le mani
ricercando l’insegnamento
insegnando la ricerca
ebbene, quella cosa è un corso open source
di fatto
ne ha già completamente la natura
quindi
può essere gettata nell’oceano come un messaggio nella bottiglia
messaggio scritto con un tizzone spento preso dal fuoco di ieri
su un pezzo di carta ripianata recuperato dal cestino
messo nella bottiglia di vino finito stanotte
di sugheri era già pieno il cassetto
insomma, un corso fatto con quello che c’è
tutti componenti open o quasi
blog
wiki
aule virtuali
altro
tutte cose di cui è ormai ricca la rete
budget annuale due o trecento euro
giusto per concedersi qualche lusso
totale indipendenza da ciascuno di questi servizi
morto uno si passa ad un altro
un corso sospeso fra
minimalismo del “programma”
profondità dell’esperienza
segna coloro che credono in quello che fanno
non costa quasi niente ma ha valore espresso da molte centinaia di
messaggi
post
commenti
valutazioni
questo corso è germogliato nell’università
è vero
ma non ne avrebbe più alcun bisogno eccetto che per una cosa:
ha bisogno degli studenti che passano di lì perché un percorso obbligato glielo impone
questo è il filo ormai tenue che ancora mi lega all’università
altro no
purtroppo
la domanda è quindi una sola:
come fare a raggiungere coloro che non abitano la rete
perché non hanno avuto occasioni
perché ne hanno avute di sfortunate
ma che se solo si potessero rendere conto
ne diverrebbero cittadini vitali?
dopo avervi traghettato migliaia di studenti
so che queste persone sono tante
gli insegnanti si sono rivelati i più appassionati degli studenti
studenti insegnanti intercettati grazie ad un paio di corsi universitari
come fare per raggiungere quelli che non s’imbarcano in una laurea triennale vissuta dopo cena e nei weekend
ma che forse si imbarcherebbero in un nano-corso galleggiante nella rete
gratuito
un paio di mesi alla scoperta della propria cittadinanza digitale
quale comunità
quale organizzazione
quale azienda
in grado di raggiungere i potenziali ignari abitanti della rete potrebbe capitalizzare su tale valore?
non so se quest’idea che mi ronza in mente si poserà da qualche parte del mio percorso
ma so che contiene il seme dell’università del futuro
a me basterebbe vederlo germogliare
Le auguro davvero di concretizzare la sua idea perchè il suo corso riesce a far capire, con semplicità, molti aspetti del mondo del web e credo che questo, al giorno d’oggi, sia molto importante.
Un aspetto secondo me molto importante sarebbe quello di far conoscere il suo corso nelle scuole superiori (licei, istituti tecnici, ecc.) dove potrebbe insegnare i valori positivi e l’utilità della rete e dei social networks ai ragazzi, che invece spesso la utilizzano con un pò troppa superficialità senza coglierne le reali potenzialità.
Rita
mi piacerebbe avere una risposta perché credo che sia la questione cruciale:
vivere passando il tempo da qualche parte nello spazio,
o essere consapevoli, autonomi, capaci di operare scelte, criticare in modo costruttivo, essere informati, per non subire, evitare lo sfruttamento ecc.
assistere alla trasformazione dell’opinione pubblica in masse di consumatori passivi, disinformati, manipolabili,
o adoperarsi per fornire gli strumenti e le competenze affinché ognuno possa vivere appieno la propria vita in modo libero, autonomo, consapevole dei propri diritti e doveri?
Costruire una libreria non significa automaticamente che le persone entreranno e leggeranno. Prima di tutto devono sapere che c’è e che ci possono andare, e, trovato un modo, come fare a raggiungere i tanti che sono rimasti fuori dall’esperienza?…
Lasciala ronzare la tua idea, sta cercando la sua strada, sta maturando, di sicuro ha bisogno di te per farlo, del tuo lavoro. Il resto lo faranno il tempo, e il passaparola…
Grande, la tua espressione, Andreas
minimalismo del “programma”
profondità dell’esperienza
Senza tanti fronzoli si possono costruire vere opprtunità di apprendimento, Ricche, per chi apprende, inversamente al loro costo. Basta avere le idee chiare, una solida competenza didattica e il successo, per chi apprende , è assicurato.
Ma la “vera”università è altro. E questo fa tristezza.
Come portare tante altre persone nella rete? Facendo quello che fai, facendo quello che faccio io, facendo quello che fanno MariaGrazia, Noa e tanti altri. Creando opportunità, sperando che abbiamo un seguito e facendole appassionare mentre ci lavori assieme. Altre scorciatoie, che portino in breve tempo le masse a vivere la rete, non ne conosco. Ma la progressione è esponenziale; il passaparola è un moltiplicatore potente. Basta non aver fretta-
Lavoro, duro lavoro, frustrazioni, soddisfazioni … ma sempre avanti. non ci possiamo ne fermare ne tornare indietro. Non abbiamo scelte.
Accettando questa visione, saremo tutti più sereni
Messaggio ricevuto 🙂 E pensare che ti stavo pensando… 😉
come dice lei professore vale la legge dell’uno-dieci-cento, ci vorrebbe qualcuno in grado di coinvolgere tutti, un gran trascinatore di popoli