costruire o divenire

Da una conversazione in Facebook con simpatici amici net.futuristi e non solo estraggo

io non voglio costruire nulla
costruirono i primitivi
e son loro grato
ma è tempo di andare oltre veramente
no mattoni, no ferro, no cristallo, ormai mere molecole
le idee sono i miei mattoni, il mio ferro il mio cristallo
la noosfera il luogo nuovo ove
io voglio imparare a navigare
imparare a raccogliere
imparare a allevare
esser vivo o esser morto
questa è la scelta
e rifiuto l’attuale offerta
io esisterò solo nel riflesso di ciò che vive
questo è il mio futuro

le idee fanno parte del crescere
la costruzione è una nostra infantile illusione
ma va bene come approssimazione:
costruire gli attrezzi per
navigare l’oceano di indeterminazione del mondo
scoprire arcipelaghi di certezze
esplorarne delle isole
seminare
raccogliere
allevare
osservare
pensare
osservare
agire ma come il gatto che esplora il prato

il mondo cresce non si costruisce
anche il duale del mondo nella mia mente cresce e non si costruisce
anche il duale del mondo nella tua mente cresce e non si costruisce, affine al mio ma mai uguale
in questo preciso momento sta crescendo una mobile trama che unisce il tuo duale del mondo al mio
si interseca con il resto della trama

è vero, noi costruiamo anche cose
ma queste sono vecchie appena posto l’ultimo mattone
ultima longarina
ultima lastra
sono vecchie dopo l’ultimo tratto sul progetto
perché si fuggono come le immagini che tu fissi dal finestrino del treno veloce
non sono inutili ma si fuggono
ed è bene saperlo
e imparare a vivere sul divenire
perché le cose sono attimi del divenire
meri numeri sull’asse reale dei matematici
divenire unica realtà
cose già vecchie non appena identificate

geniale fu l’intuizione dei primitivi di una nuova sensibilità
intuizione del moto
della velocità
del dinamismo
del ruolo attivo dell’osservatore
del nesso con il contesto
della comunicazione
geniale negazione della staticità del mondo
poi forse deviarono
proprio perché il mondo corre sempre più veloce delle nostre più ardite intuizioni
ma furono onesti e coraggiosi
perché previdero anche questo

mancava loro l’evidenza della rete
la natura da sempre fatta di reti
luoghi di caos creatore
l’umanità se ne stava appena accorgendo

io esisto nella misura in cui creo connessioni col divenire che mi circonda
il divenire è fatto di cose che vivono
te
gli altri qui
coloro con cui vivo
tutti gli altri
il gatto
la quercia
la mucca
la capra
la gallina e il suo gallo
il lombrico che ho dato alla gallina stamani
gli altri animali di cui mi prendo cura
i miei studenti
le mie blogoclassi
i network
LSCF
i miei compagni di classe, cioè di rete
Gaia che mi sta allagando l’orto (#@!)
i net.futuristi
l’universo che mi guarda attraverso le mutevoli stelle

se un mago maligno mi tagliasse di netto tutte queste connessioni
la mia mente si dissolverebbe lasciando meno tracce di una bolla di sapone
io del riflesso di tutte queste cose nutro la mia mente

1 commento su “costruire o divenire”

  1. Al di là di ogni commento, che fatico a concepire per l’abbondanza della condivisione, mi chiedo come si potrebbe impedire che il vecchio schema continui ad ostacolare chi,bambino, si accosta alla conoscenza.
    Come si possa evitargli di subire la convenzione ottusa di chi lo costringe (e ancora ancora ancora) a costruire e ricostruire, a dire e replicare, a sub-agire nella struttura; il tutto sottraendo (a volte irrimediabilmente) energia al suo mondo comunicativo-nativo aperto e meraviglioso.

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