Immunità dalla censura per i movimenti democratici in Medio Oriente

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Questo ragazzo potrebbe essere un nostro figlio.

Vi invito a leggere la seguente proposta dell’organizzazione umanitaria Avaaz e vi invito a donare qualcosa.


Una straordinaria ondata di volontà popolare si sta propagando in Medio Oriente, ma i regimi autocratici stanno rispondendo con la violenza e con la censura di Internet seguendo l’esempio dell’Egitto. Contribuiamo a rendere immuni da blackout i movimenti fornendo loro tecnologia di comunicazione satellitare e squadre di supporto a figure chiave fra gli organizzatori.

Avaaz sta lavorando con urgenza per rendere a prova di blackout le manifestazioni — con modem satellitari e telefoni che garantiscano la privacy, video camere miniaturizzate, trasmettitori radio portatili e anche team di persone competenti per il supporto sul campo — al fine di consentire agli attivisti di trasmettere riprese video dal vivo anche in presenza di blackout di internet o dei servizi telefonici, e mantenere in vita un’attenzione internazionale che alimenti la lotta per il cambiamento condotta da questi coraggiosi movimenti.

Il termine della finestra temporale di cui disponiamo per dare questo tipo di aiuto è assai prossimo poiché i regimi si stanno attivando rapidamente per chiudere le frontiere e le connessioni internet. Le piccole donazioni che potrebbero essere fatte da 10000 persone consentirebbero il finanziamento delle tecnologie chiave e dei team di supporto per coloro che ne hanno bisogno. Sosteniamo coloro che possono determinare il destino del Medio Oriente con le loro azioni pacifiche — fate una donazione ora:

https://secure.avaaz.org/en/blackout_proof_the_protests/?vl

Gli impressionanti servizi dal vivo degli eventi in Piazza Tahrir al Cairo hanno alimentato crucialmente il supporto pubblico, diffondendo le immagini della vergognosa repressione operata dal regime di Mubarak sui dimostranti egiziani. Allorché nel mondo venivano mostrate le immagini delle manifestazioni, centinaia di migliaia di cittadini hanno firmato la petizione di solidarietà organizzata da Avaaz e Al Jazeera ne ha dato notizia affinché gli egiziani sapessero di essere sostenuti da tutto il mondo. Oggi i leader dei movimenti egiziani affermano che questo sostegno è stato un incentivo importante e che è anche servito a moderare la violenza per evitare bagni di sangue.

Con l’intensificarsi delle azioni di blackout su internet, Avaaz e i suoi partner hanno lavorato per inviare agli organizzatori equipaggiamenti per realizzare connessioni internet satellitari. Ora anche il Bahrain si sta attivando per restringere l’accesso ad internet e noi abbiamo l’opportunità di offrire un supporto critico per far fallire questi tentativi. Gli equipaggiamenti per le comunicazioni e i team di supporto aiuteranno i leader a diffondere localmente le informazioni per organizzare le adunanze, per comunicare con altri attivisti nella loro regione e informare il mondo di eventuali blackout. In questo modo si cerca di controbilanciare in maniera sostanziale la propaganda di regime e di fornire ai dimostranti una forma di protezione mediante l’esposizione internazionale dei fatti.

E nel caso in cui venissero estromessi i presidi giornalistici, gli organizzatori potrebbero supplire alla carenza di informazione mediante un flusso di informazioni dal vivo diffuso in internet. Con questi finanziamenti, Avaaz è in grado di inviare immediatamente in Medio Oriente equipaggiamenti e team di esperti con esperienza internazionale.

Le proteste pubbliche e le repressioni crescono di giorno in giorno. Gli organizzatori affermano che i prossimi giorni sono critici per la sopravvivenza dei movimenti democratici e che il supporto che potremmo dare loro è cruciale. Doniamo tutti insieme con un’azione di tangibile solidarietà in favore di questa ispirata esplosione di volontà popolare.

https://secure.avaaz.org/en/blackout_proof_the_protests/?vl

Nella storia ci sono momenti nei quali l’impossibile diviene inevitabile. Come nel caso della dissoluzione dell’Unione Sovietica, il cambiamento che si sta propagando in Medio Oriente era inimmaginabile anche solo un mese fa, ma la volontà popolare ha sue proprie motivazioni e suoi propri tempi. Anche se molti di noi non metteranno mai piede in Medio Oriente, le speranze di quei popoli si intrecciano con le nostre e con quelle di tutto il mondo. In momenti come questi, è entusiasmante rendersi conto che la nostra solidarietà, espressa in speranza e azioni, può giocare un piccolo ruolo in questo grande cambiamento.

Con determinazione,

Stephanie, David, Alice, Morgan, Ricken, Rewan, Maria Paz and the rest of the Avaaz team


FONTI:

Bahrain, Libya e  Yemen tentano di frantumare con la violenza le manifestazioni — The Guardian, 18 February 2011:
http://www.guardian.co.uk/world/2011/feb/18/bahrain-libya-yemen-protests-violence

Evidenze che l’impiego di internet è stato limitato in Bahrain — New York Times, 18 February 2011:
http://www.nytimes.com/2011/02/18/world/middleeast/18manama.html

Scontri sconquassano la capitale del Bahrain — Al Jazeera, 17 February 2011:
http://english.aljazeera.net/news/middleeast/2011/02/201121714223324820.html

Continuano le repressioni delle manifestazioni nello Yemen in agitazione — Yemen Post, 16 February, 2011:
http://yemenpost.net/Detail123456789.aspx?ID=3&SubID=3145

Il padre fondatore dell’Algeria sollecita le riforme — BBC News, 17 February, 2011:
http://www.bbc.co.uk/news/world-africa-12490088

2 pensieri riguardo “Immunità dalla censura per i movimenti democratici in Medio Oriente”

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