Il prodotto tecnologico di tutto ciò si chiama cloud computing, che voi avete tutto sommato toccato con mano, quanto meno utilizzando GoogleDocs per compilare il diario. Non è solo una questione che riguarda i privati, è una cosa che interessa moltissimo le grandi aziende che mediante il cloud computing riescono a ridurre clamorosamente i costi inerenti alla gestione dei loro grandi database. I vantaggi sono innegabili, per gli utenti privati, per le aziende e anche per le pubbliche amministrazioni.
Tutta questa situazione pone tuttavia dei nuovi problemi sulla tutela dell’integrità e, dove opportuno, della riservatezza dei dati, che nel giro di pochi anni, sono fluiti dagli archivi cartacei verso i supporti elettronici e i server, custoditi bene al sicuro nei sotterranei delle sedi, per poi letteralmente evaporare nella nuvola – The Cloud – dove nessuno ha fatto in tempo a regolamentare pressocché nulla. O meglio, dove sono i grandi attori commerciali a creare le regole.
Diversi di voi hanno sollevato il problema della privacy riguardo ai propri dati diffusi in rete, qualcuno anche denunciando degli inconvenienti. Ora non ho il tempo di andare a ricercare i post relativi – chi li ha scritti può commentare qui se legge questo Daily, e se desidera. Che può fare il singolo utente? Ci vorrebbe un’altra cospicua parte di (per)corso, tanti sono gli aspetti e gli accorgimenti che si possono prendere in considerazione.
In effetti, un (per)corso del genere, sarebbe più equilibrato se esaminasse ambedue le facce del nuovo rappresentato dal cybersapzio: quella delle nuove opportunità e quella dei nuovi problemi, da quest’ultime inevitabilmente generate. Purtroppo non c’è questo tempo nella dimensione e nella collocazione di questo insegnamento, a meno di renderlo più tradizionalmente didascalico, ovvero di ritrasformarlo da un (per)corso in un corso convenzionale. Ma sarebbe un passo indietro, verso quella didattica che lascia il tempo che trova, o quasi, soprattutto in una programmazione già ampiamente congestionata nella quantità e nei tempi.
Preferisco che succeda, per esempio, che Cosimo in questo breve tempo arrivi a dire che smanettoni si nasce, ma anche si diventa.
Prof. ho letto il post di Cosimo…e devo ammettere che l’idea di sbattere il pc a terra ha allettato anche me =)
detto questo anche il mio blog non è un gran che, questo perché non sono una maga del pc e, in tutta sincerità, il tempo di buttarsi a capofitto in un blog in questo momento non lo trovo proprio!…in compenso quando posso ogni sera mi ci dedico scribacchiando qualcosa o aggiornandolo un pò.
Non sono un hacker insomma e non so se lo sarò mai…in compenso, però, ho notato che il corso mi ha spinto a dedicarmi a qualcosa di nuovo. Prima quando ero in tilt chiedevo a qualcuno di competente di fare il “lavoro sporco” (password consegnata e detto-fatto!!privacy era inesistente, ora non più!
Il “lavoro sporco” lo provo a fare da me…per es. domani sarà il compleanno di una persona a me cara(ma lontana!);l’idea è stata quella di fare un video…unico problema non ne avevo mai fatto uno! Smanetta di qua smanetta di là ci sono riuscita!…non sarà un gran che ma per me è un trionfo! Una sorta di riconquista della libertà della macchina!
Non c’entrerà molto ma per me è qualcosa di esaltante! ahahah