Aggiungo qualche informazione sulla riunione CIN@MED di martedì scorso. Pensavo di utilizzare l’audio registrato ma la qualità è risultata troppo scadente per postarlo.
Prima di tutto due parole su ciò che abbiamo detto di CIN@MED.
L’obiettivo è quello di indurre una riflessione sulla professione medica e stimolare l’attitudine alla pratica riflessiva.
In CIN@MED gli aspetti coercitivi sono ridotti al minimo. CIN@MED è ricerca in azione. Una ricerca alla quale partecipano tutti, docenti e studenti.
L’obiettivo della ricerca è di introdurre e ampliare i momenti di riflessione in una pratica didattica che sempre più affronta le sfide poste dalla crescente complessità e quantità delle conoscenze mediante una visione burocratica e industrializzata dell’istruzione.
Le probabilità di successo dipendono dalla formazione di una sufficiente massa critica di persone che ci credono e contribuiscono, dedicando una piccola parte del loro tempo e del loro impegno.
In CIN@MED l’impegno è costituito dalla partecipazione alle discussioni in sala e dalla riflessione, che si concretizza nei testi scritti nell’apposito servizio web e negli interventi nel web – commenti ai post #cinmed su questo blog e post su facebook e twitter.
La valutazione è centrale in CIN@MED, ma non viene eseguita assegnando punteggi al lavoro degli studenti.
La valutazione dell’operato dello studente consiste semplicemente nella constatazione della scrittura di un testo non banale per ogni film proiettato, e questo dà diritto all’attribuzione dei CFU per le AFP.
Il lavoro importante della valutazione viene invece eseguito sull’insieme dei testi, che vengono letti integralmente e accuratamente in una fase successiva.
I testi sono classificati secondo il criterio elaborato da Niemi nel 1997 in un articolo intitolato Medical students’ professional identity: self-reflection during the preclinical years e da noi adattato all’analisi dei testi.
Con questa classificazione si suddividono i testi in quattro categorie di valore crescente:
- Riflessione scarsa e evitante
- Mera descrizione dei fatti
- Esplorazione emozionale
- Riflessione impegnata (analisi punti di vista diversi)
Ad esempio, per l’edizione 2009/2010 è stata ottenuta la distribuzione seguente.

La valutazione di CIN@MED consiste nell’analisi di questa distribuzione, alla quale concorrono tutti, docenti e studenti. L’obiettico specifico e di spostare progressivamente il peso della distribuzione verso destra, aggiustando i metodi anno dopo anno sulla scorta dei risultati precedenti: ricerca in azione.
Tutti sono quindi invitati a considerare CIN@MED come un esperimento collettivo, la cui qualità dipende dall’impegno di tutti: vale più un ragionevoli impegno di tanti che un eccellente impegno di pochi.
In CIN@MED, come in tutte le iniziative che si fondano sulla consapevolezza e la responsabilità dei partecipanti, si può barare molto facilmente, copiandosi frammenti di testo a vicenda o copiando testi in internet. Occorre tuttavia essere consapevoli che la natura digitale delle informazioni e la politica di apertura di CIN@MED rendono estremamente facile la rivelazione di testi non originali.
Scrivere un testo non originale comporta due conseguenze:
- L’autore riceve prima o poi un’email dove viene informato che il suo testo è inutile in quanto non originale e che così ha contribuito a danneggiare l’esperimento.
- Il punto sperimentale corrispondente viene eliminato dalla statistica, esattamente come in qualsiasi esperimento scientifico, dal quale vengono eliminati i dati sperimentali la cui inattendibilità sia valutabile a priori.
A titolo di esempio, la percentuale di testi contaminati e conseguentemente eliminati dalla statistica raffigurata sopra è stata del 15%. Considerato il contesto, è una percentuale ragionevolmente bassa ma la possiamo certo migliorare con il contributo di tutti.
Riporto qui una sintesi dei temi emersi nella discussione in aula, come avrei voluto postare al volo in twitter ma mi sono dimenticato… Discussione proseguita poi nei commenti al post precedente.
- Cure alternative: stupore perché il protagonista preferisce cure alternative, apparentemente assurde rispetto ai trattamenti convenzionali -> bisogno del paziente di sentirsi accudito
- Ancora sul bisogno di essere accuditi. L’esempio della sorella che non si fida della mamma dottoressa e va su internet dove trova le ipotesi più terribili. Aggiungo ora io: quello dell’auto-cura su internet è un fenomeno di proporzioni crescenti che va preso molto sul serio.
- Denuncia dei tempi ristretti che impediscono al medico di approfondire i singoli casi.
- Ruoli distorti: il luminare che è accessibile solo con liste di attesa di mesi e che affida le urgenze ai sostituti.
- Il linguaggio: l’importanza di esprimersi in maniera adeguata con il fine di far capire al paziente cosa stia effettivamente accadendo e il senso delle prescrizioni.
- Confronto con l’approccio in americano dove il rapporto con il paziente è più stretto, le cose vengono spiegate in maniera più esplicita, forse anche troppo nei casi più gravi…
- Rivalità: i medici del film ignorano le prescrizioni dei colleghi precedenti.
- Atteggiamento del paziente: il medico di base è assente nel film. Il paziente decide autonomamente di recarsi dallo specialista, e persevera…
Interessanti anche i primi testi scritti nel sito CIN@MED. Riflettono la varietà di posizioni emerse nella discussione e nei commenti. Curioso il caso dello studente la cui madre, dermatologa, si ricorda di un caso molto simile, dove il paziente credeva di avere la scabbia. Ma in quel caso la dottoressa prescrisse degli esami e diagnosticò il linfoma. Interessante anche il collegamento con un’esperienza fatta durante l’AFP in reparto del primo anno, oppure la studentessa che collega le riflessioni alla propria esperienza di volontaria della Croce Rossa.
Mi domando se valga la pena di recuperare alcuni di questi testi per introdurli nella discussione…
Ringrazio Andreas che ha riassunto sapientemente il senso della nostra ricerca, così stimolante e così ricca di contenuti. Ringrazio anche tutti gli studenti che ci aiutano -mediante le loro riflessioni- a capire meglio le professioni della salute e della cura. Ma non solo. Il nostro obiettivo è quello di contribuire a riconfigurare ed innovare la formazione sanitaria, dando una “dignità epistemica” alle riflessioni che voi studenti condividete con noi e con i vostri Colleghi. Sono assolutamente d’accordo, infine, con l’idea di Andreas di recuperare alcuni di questi testi per introdurli nelle nostre discussioni future in CIN@MED…Sarebbe molto interessante per approfondire ulteriormente le tematiche emerse e per attivare processi di de-costruzione e riconfigurazione delle conoscenze attraverso il confronto e la negoziazione di idee, linguaggi e pratiche professionali…