A proposito di empatia …

Ancora risuonano gli echi dell’incontro con Patch Adams che mi capita di leggere un articolo sulla rivista Rocca: “Quando il malato non esiste” di Francesco Delicati.

… nell’anticamera della sala operatoria devo aspettare. L’attesa mi sembra interminabile… forse pochi minuti, ma per me un’eternità. Un dottore che passa prova a rassicurarmi, ma non lo sento credibile, è come impacciato. Comincio a sentire freddo, e un tremito continua a scuotermi. Quando entro nella sala operatoria la luce di una grande lampada piatta e rotonda è abbacinante. Getto uno sguardo qua e là, ma i dottori sembrano indaffarati a preparare il tutto: c’è una sorta di frenesia da formica, efficiente, determinata, quasi ansante. Non c’è uno sguardo che mi incroci, né una parola che mi incoraggi. E io mi sento scosso da tremiti sempre più incontrollabili.
Un dottore prova a chiedermi: “Hai paura?”. Certo che ce l’ho. Non lo vedi, il mio corpo lo sta dicendo con tutto se stesso. E mi manca tanto una mano da stringere e uno sguardo di un altro essere umano che mi dica attraverso gli occhi: “Dai, ce la farai! Facciamo il tifo per te. siamo con te!” …

2 pensieri riguardo “A proposito di empatia …”

  1. se mai dovessi scegliere un musicoterapista per me stessa, il delicati e’ uno dei pochi che sceglierei senza riserve.
    ci ha fatto solo una lezione ma trasluceva da lui una sensibilita’ davvero particolare. lieta che tu apprezzi.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: