Non so bene come – ma quando mai … – sta di fatto che mi trovo sbalzato a fare un corso alla laurea triennale “Metodi e Tecniche delle Interazioni Educative” della Italian University Line.
Un corso di Editing Multimediale. Scrivo qui il programma, se qualcuno ha opinioni in proposito sono tutt’orecchi …
PROGRAMMA DELL’INSEGNAMENTO
Docenti |
Andreas Robert Formiconi |
Tutor |
Romina Agresti |
Insegnamento |
Editing Multimediale (INF/01) |
Programma |
Il presente programma non si presenta nella forma convenzionale di un elenco di argomenti bensì consiste in una enunciazione di intenti.
I contenuti non esistono in forma predefinita bensì emergeranno durante il percorso, in funzione del vissuto e delle aspettative degli studenti nonché dell’offerta tecnologica, oggi estremamente ricca e mutevole.
Il docente si preoccupa di condurre gli studenti in un contesto propizio all’apprendimento di nozioni, strumenti e azioni attinenti al tema dell’editing multimediale e che siano allo stato dell’arte e appropriati nel contesto degli obiettivi professionali degli studenti. In altre parole il docente esercita il ruolo di facilitatore dell’apprendimento.
Le attività dovranno essere preparate e discusse nell’ambito di una blogoclasse (http://www.scribd.com/doc/11553050/La-blogoclasse-va-in-scena) che verrà costruita all’inizio del percorso. Esse verranno adeguatamente tracciate all’interno della piattaforma IUL mediante la collaborazione di tutta la classe.
Il percorso comporta l’osservazione delle attività nella blogoclasse di “Digital literacy” degli studenti della facoltà di medicina, concomitanti a quelle del presente percorso. Verranno favorite eventuali interazioni fra le due blogoclassi.
Il percorso, oltre ad affrontare il tema specifico dell’editing multimediale, rappresenta un esperimento didattico che, pur avendo avuto molto successo in altri contesti, costituisce una sfida interessante nell’ambito dell’aggiornamento professionale.
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Testi di riferimento |
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CONTENUTO DEI MODULI
L’insegnamento è strutturato in unico modulo che prevede le seguenti fasi.
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Start up: Il docente presenta il percorso con un breve video e gli studenti trovano un punto di partenza in un’apposita pagina wiki (http://infomedfi.pbwiki.com/IUL-start-up).
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Costruiamo una blogoclasse: ogni studente crea un blog (può usarne uno esistente) e colleziona i feed dei blog degli altri studenti in un aggregatore
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Gli studenti si presentano: ogni studente, nel proprio blog, descrive la propria attività professionale, la propria visione in materia di editing multimediale e le proprie eventuali esperienze in materia
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Condividiamo le esperienze: eventuali esperienze pregresse di singoli partecipanti vengono condivise, discusse e se possibile riprodotte al fine di trasformarle in un patrimonio comune della classe
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Ampliamo l’orizzonte: sulla base delle discussioni emerse nelle fasi precedenti la classe tenta di individuare alcuni possibili obiettivi specifici e condivisi che possano avere interesse nei contesti di insegnamento dei partecipanti
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Ricerca strumenti: ricerca degli strumenti idonei al conseguimento degli obiettivi condivisi
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Realizzazione di semplici esperienze: gli strumenti eventualmente reperiti vengono discussi e laddove possibile impiegati in semplici esperimenti
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Wrap up: discussione finale dalla quale deve emergere cosa è cambiato per ogni studente in seguito alla partecipazione a questo percorso. Il docente tira le somme.
Forum
Durante tutto il percorso verrà utilizzato il forum per tutte le comunicazioni brevi.
Sessioni online
Si prevede di realizzare una sessione online settimanale al fine di rafforzare la continuità del percorso e fluidificare le relazioni studente-studente e studenti-docenti. Indicativamente, potrebbe essere stabilita il venerdì pomeriggio alle 18 ma potranno essere discusse variazioni a questo orario in base a esigenze che siano sufficientemente condivise.
Siti web
Nel corso dell’insegnamento, oltre ai blog dei singoli studenti, verranno utilizzati
- Il blog del docente dove verrà dato il ritmo delle attività: https://iamarf.wordpress.com
- Le pagine wiki del docente per la produzione di eventuali documenti condivisi: http://infomedfi.pbwiki.com
- Il daily per la redazione di una sorta di notiziario quotidiano degli highlights: http://infomedfi.wordpress.com
@Valeria ti rispondo proprio con il post che sto terminando di scrivere 🙂
Andreas, una volta aperto il blog dove li trovo gli indirizzi dei blog dei miei compagni?
e poi….ogni volta che ne trovo uno, bisogna aprire google reader e inserirlo lì o si può fare direttamente dal blog??
Ciao, ciao
Tengo fede al mio impegno di ieri sera e quindi sarò “Mariella”: in questo modo non ci saranno scambi di “identità”.
Piacevole l’incontro di ieri sera e più interessante la “riflessione” che ha suscitato in me il pamphlet(…vedi uso l’inglese!) su “coltivare le connessioni”!
Che bravo nonno che hai avuto , Andres! “Tutte le cose vive parlano” …mi riaffiorava alla mente l’esempio di mio padre, la sua disponibilità all’ascolto, il suo tempo impiegato a giocare con noi:giocare? …o era il nostro principale “maestro”? Quante cose ho appreso direttamente da lui, dal vederlo operare ma, soprattutto dal “fare con lui”! Mi ha colpito la tua frase: “la famiglia non educa più, appalta l’educazione ad altri e gestisce la giornata dei figli”
Quanto sono vere , purtroppo, queste affermazioni! Come docente, constato ogni giorno tutto ciò, nel senso di “deresponsablilità educativa” del ruolo genitoriale. Genitori che “vanno e vengono” che “prendono e lasciano”: dalla scuola alla palestra, a danza al calcetto…! Bambini impegnatissimi, stressati che ….sono stanchi di correre! Distratti in una scuola che, spesso(per fortuna qualche esempio positivo c’è!) non aiuta a trovare il proprio percorso per conoscere il bosco, che non “fa coltivare con amore e pazienza il proprio giardino delle connessioni”!
Sai, Andreas, quando hai usato la metafora del “Mezzadro” che “non doveva mai perdere di vista l’insieme…” e il suo ruolo di “uomo di grande competenza e versatilità” mi è venuta in mente la “figura del Servo/padrone” di Hegel.
Il servo, obbligato a lavorare per il padrone, sembra condannato ad un’eterna condizione di inferiorità e di sudditanza. In realtà il servo diviene gradualmente una figura dominante perché, nell’esperienza del lavoro, acquisisce tutta una serie di cognizioni e tecniche che lo arricchiscono e lo fortificano: il lavoro forma. Si apre, così, per il servo, la possibilità di affrancarsi, ma anche di prevalere sul padrone di ieri. Mediante il lavoro la soggettività diventa forma della cosa, diviene consapevolezza nel momento in cui il soggetto si riconosce nell’oggetto trasformato. Questo processo rimane estraneo al signore per il quale la cosa non è oggettivazione e momento per giungere all’autocoscienza, ma qualcosa di estraneo di cui ha solo il godimento, senza stabilire con essa un rapporto dialettico. Non è forse appartenente alla mentalità del ” terziario” il nostro “padrone”? Penso che la rete possa aiutarci a uscirne fuori, dipende da noi, dalle “nostre connessioni” come tu ci hai stimolato a riflettere!
Con i ragazzi della mia classe, avendo a disposizione un po’ di giardino attorno alla scuola, abbiamo costruito un orto e per costruirlo ci siamo avvalsi delle azioni/consigli di due nonni( hanno lavorato con i ragazzi!): avessi visto che esperienza emozionante per i nostri alunni/contadini, che zappando il terreno, posizionando il solco, …sudando hanno affermato:”ma è faticoso il lavoro del contadino!” Anche mettersi nei panni dell’altro, assumere ruoli è importante! Più importante, comunque, avere il controllo di ciò che avviene nell’orto , delle variabili, e “prendersene cura”! Come stanno curando bene il “loro orto ” i nostri ragazzi, e quante connessioni, concetti che si connettono , scattano in una semplice attività che per alcuni docenti può sembrare “non importante”!
Partiamo insieme per questo “nuovo esperimento”. Una blogclasse ci mancava!!! Molto bene.
buona esperienza a tutti
es
Allora Andreas… Io sto leggendo e rileggendo questa presentazione (dopo tutto faccio parte dei libri di testo 😉 ) ma c’è qualche punto che stride, a mio parere…
Dobbiamo sentirci.
Ucci, ucci! Sento odor di… qualcosa che mi piace! 😉