I vertici progettano montagne che partoriscono topolini mentre dalla base emergono le innovazioni più eclatanti. Questo è uno dei tratti più distintivi del nostro tempo ma l’evidente novità sortisce pochi effetti … friddo ‘e chiammata …
In giugno uno studente ha l’intuizione di proporre un canale YouTube EDU per l’offerta di contenuti educativi, si offre, si dà da fare e propone un progetto.
Oggi trovo in rete un post sull’argomento dal quale si apprende che…
Dopo il successo riscontrato dall’iniziativa negli Stati Uniti, arriva anche in Italia – come pure in Francia, Olanda, Spagna, Gran Bretagna, Russia e Israele – YouTube EDU, un canale on line interamente dedicato ai contenuti educativi delle Università del nostro Paese.
Naturalmente …
Antesignani dell’iniziativa sono i campus americani (e non solo), da Stanford alla UCLA, da Berkley al Massachusetts Institute of Technology (MIT), che hanno reso disponibili online numerosi video che raccontano la vita dei campus o che riprendono importanti conferenze. Non solo filmati promozionali, dunque, ma materiale audio-video capace di proporsi come contenuto formativo e informativo, che sia strumento di dialogo, di scambio e promozione culturale.
La sezione Italiana offre al momento soltanto il canale dell’Università Bocconi e quello del Politecnico di Milano.
Ah dimenticavo, non è stato ritenuto opportuno di dar corso all’iniziativa del nostro studente …
Ma come è possibile che occasioni del genere vadano perdute??? Si sarà interessante leggere tutte le informazioni relative a questo ragazzo.. Grazie per il link.
Ciao a tutti. Volevo cogliere l’occasione di apportare la mia più grande partecipazione “emozionale” al (immagino) giovane genio.
Anche io, nel mio piccolo (studente di management dello sport), cerco di apportare modifiche migliorative ad un processo organizzativo – sportivo – ormai vecchio e totalmente inadeguato. L’idea (e troverete qualche riflessione a proposito sul mio blog (www.dicci2.wordpress.com)) è quella di aiutare le piccole società sportive ad emergere dall’oblio comunicativo nella quale inevitabilmente scivolano poichè privi di fondi (o peggio, mal gestiti).
Ma la strada è ancora lunga.
Ho parlato con il presidente del CONI di Prato (ma ho chiaramente capito che non potevo dare in mano a loro questo progetto…l’avrebbero sfruttato nel peggiore dei modi); ho parlato con l’assessore allo Sport di Firenze (le ho fatto vedere dei dati – raccolti tramite questionari che continuo a somministrare da ormai un anno)…sembrerebbe interessata (il condizionale è d’obbligo). La settimana scorsa ho chiesto un appuntamento (dopo aver raccolto dati nuovi e partecipato ad un convegno-work shop da Lei proposto)……ancora non mi hanno richiamato. E io intanto continuo a far fare i questionari.
Il 3 novembre finirò il servizio civile, sono sposato da 5 mesi.
Vorrei portare avanti le mie conoscenze nell’ambito di gestione sportiva, vorrei migliorare tante cose che ho visto (e provato) sbagliate, vorrei …. ma ho iniziato a lasciare il curriculum a giro, nei negozi sportivi, nei negozi, nei …
Purtroppo dovrò pagare le bollette anche io…ma non demordo.
MAI.
@maialinporcello cercate di fare casino (positivo) a cin@med
Ragazzi che bazzicate qui, andate a vedere il blog di Fabio (http://www.fabiofoti.net/ a partire dal post più vecchio). Io conosco Fabio solo attraverso il suo blog. Ho la sensazione che potrebbe essere una cosa buona per voi frequentarlo …
io mi sento rallentato in questo paese
come me suppongo molti altri
mi dà fastidio
che spreco di potenziale
…
colgo ed uso però l’energia di Martino e la sua fiduciosa speranza, e l’appello ad andare avanti di Fabio, per farmi forza e dirmi che in fondo è da un ambiente rilento e grigio come il nostro che spesso nascono quelle necessarie innovazioni che sbocciano dalla necessità, se non quelle dovute alla ricchezza delle possibilità e dei mezzi presenti
ci vediamo domani a cinemed
!
Vicende così possono accadere anche fuori dall’università. Nelle ASL, per esempio, le energie creative, le risorse (umane) e le spinte dal basso trovano quasi sempre poco spazio. A meno che non risultino utili a qualche pezzo grosso per la carriera o non siano un mezzo per risparmiare denaro. Certe abitudini pigre e “conservatrici” (che sono poi al servizio di interessi piuttosto forti) sono quanto di più difficile da intaccare e cambiare. Io però mi sento di dire: proviamoci.
ah il mio indirizzo è cittadiffusa(punto)wordpress(punto)com
@ titticimmino
Eccomi!! sul mio blog troverà la storia raccontata a puntate! 😀
@iamarf
Prof la ringrazio per aver dato eco a questo progetto.
@ tutti
Questa occasione forse sarà sprecata, ma non lasciamo che questo clima di appiattimento e sfiducia prevalga sulla luce di cui brillano le nostre idee. Non lasciamo che siano le Strutture ad essere un limite alla fiducia nella nostra CREATIVITÀ.
Io cercherei quello studente e gli farei raccontare ben benino la storia:
c’era una volta…
Ho sbagliato faccina. Pardon!
Ne so qualcosa anch’io. Sapessi com’è brutto, a qualche anno dalla tua proposta, vedere in vetrina qualcosa che le assomiglia lontanamente e che è considerata geniale, innovativa, esemplare! 😉 Certo, per un giovane dev’essere molto più demoralizzante.