Come seguire le fonti in internet III – #linf12

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Rifugiati africani, di Vito Manzari su Flickr (CC BY 2.0).
Rifugiati africani, di Vito Manzari su Flickr (CC BY 2.0).

Aggiungo un bell’esempio di giornalismo partecipativo,  GlobalVoices (ho messo il link alla versione in italiano, sono disponibili molte altre lingue oltre all’inglese):

Global Voices è una rete internazionale di cittadini che informano tramite i social media e il giornalismo partecipativo, traducendone e rilanciandone i contenuti…
Global Voices Online è un progetto globale senza fini di lucro centrato sui citizen media, ideato presso il Berkman Center for Internet and Society della Harvard University (Boston, USA), gruppo accademico di ricerca sul rapporto tra Internet e società. Dall’autunno 2008 Global Voices opera in maniera indipendente, registrato come ente non-profit in Olanda…
Il seguito qui

GlobalVoices è uno dei riferimenti più importanti nel mio aggregatore, perché consente di ricevere voci da luoghi e comunità che, a causa delle condizioni di disagio organizzativo o del regime politico, spesso dittatoriale, non arriverebbero mai al pubblico attraverso la mainstream information: quotidiani, televisioni eccetera.

Capita anche di trovare notizie che ci riguardano più da vicino, anche di quelle che non vorremmo mai trovare, come questa: Italy Condemned for Violations of African Refugee Rights. Notizia già tristemente nota, perché la condanna dell’Italia da parte della Corte Europea per i Diritti Umani di Strasburgo, ha avuto luogo il 23 febbraio 2012.

Cercando intorno a questa notizia scoprii la presentazione del film documentario Mare Chiuso, di Stefano Liberti e Andrea Segre, nel quale si affronta la tragica vicenda che vide protagonisti gli immigrati africani respinti in territorio libico nel canale di Sicilia dalla marina militare e dalla guardia di finanza italiana, in seguito agli accordi tra Gheddafi e il governo italiano.

Il film documentario include anche sequenze girate dagli immigrati durante il “respingimento”. Come raccontano i registi, che hanno conosciuto alcune di queste persone, non vale lo stereotipo dell’immigrato svantaggiato a 360 gradi dalla sorte: spesso si tratta di giovani donne e uomini con un livello di cultura medio alta che, in questo caso, hanno registrato le sequenze e le hanno conservate per utilizzarle come testimonianza di un particolare momento sociale e politico.

4 pensieri riguardo “Come seguire le fonti in internet III – #linf12”

  1. Mariantonietta, su queste tematiche, forse ti potrebbe interessare i video del canale YouTube del premio Plural+. Alcuni sono stati girati da studenti italiani, ad es. Prejudice Is A Double Edged Sword (cioè: “Chi di pregiudizio ferisce di pregiudizio perisce”), All Changes e I traslochi di Rosa Dao.

    Per più info sul premio Plural+, vedi il sito http://pluralplus.unaoc.org (dove UNAOC sta per United Nations Alliance of Civilizations.

  2. Grazie Prof, non conoscevo questo video. Sicuramente lo utilizzerò nel Laboratorio sui Diritti Umani. Affronto tematiche del genere nello studio del Razzismo, Immigrazione e Legalità. Mi sono sempre servita di documentari di Amnesty International, Unicef ed altro. Il video è struggente, reale, toccante. Adatto per l’utenza della scuola secondaria di II grado. Non credevo di poter attingere anche a questo tipo di risorse didattiche tramite un Lab. d’Informatica. Sempre nuove sorprese e nuove sfide. Accogliamole!

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