
Merita riportare qui la citazione che ci ha regalatoPicchio nel Daily precedente (due giorni fa) …
“Il metodo della scienza è razionale: è il migliore che abbiamo. Perciò è razionale accettare i suoi risultati; ma non nel senso di confidare ciecamente in essi: non sappiamo mai in anticipo dove potremmo esserer piantati in asso” (Karl Popper)
… perfetta per ribadire l’esortazione alla prudenza necessaria per valutare qualsiasi informazione, anche se scientifica e apparentemente assodata e comprovata.
Sempre in tema di conoscenza scientifica, riprendo qui un post di Alice che è rivenuto a galla per via di un commento recente. In sostanza dice: ma che ce ne facciamo di Pubmed al primo anno, che non ci capiamo nulla?
Perché allora si proprina Pubmed in questo corso?
Se non se ne parla ora, vi verrà rivogato fra capo e collo quando vi servirà e allora lo utilizzerete come un qualsiasi “servizio”, senza alcuna riflessione sul mondo della letteratura scientifica. Avrete molta fretta e poco tempo per rifletterci. Invece, col pretesto di iniziare a conoscere lo “strumento” sin da ora, nei limiti del possibile, si coglie l’occasione di fare una riflessione molto più ampia su quello che è la conoscenza scientifica e la conoscenza in generale oggi. Una riflessione sulla validità del metodo scientifico ma anche sulla fragilità della nozione di verità scientifica, nonché sull’esplosione di una conoscenza sterminata. Tutte riflessioni quanto mai salutari, dopo tanti anni scolastici di impippiamento, di verità rivelata, di verità dicotomica.