Prende forma il progetto immaginato nel post Torno a scuola.
Subito il motivo per cui scrivo questo breve post. Nel progetto si prevede che i bambini stessi facciano delle riprese video delle attività. Occorrono quattro videocamere, oppure apparecchi fotografici in grado di fare riprese decenti. Due li metterò a disposizione io. Domanda: C’è qualcuno che ha a disposizione un “relitto” del genere da prestare?
Intanto riporto qui sotto lo stato delle cose.
Il percorso è diviso in tre parti. La prima è dedicata a vedere come è fatto un vecchio computer dentro e poi a montarne uno nuovo. Useremo per questo i computer Kano.
La seconda consiste nell’uso del gioco narrativo Terminal Quest, pensato per insegnare i primi comandi Unix, quelli che si usano per manovrare il computer da terminale – e che sono ovviamente disponibili in Linux ma anche negli altri sistemi operativi, in qualche variante. Come al solito, non si tratta di insegnare Unix in sé, ma di scardinare il ruolo di consumatore passivo, oggi dominante, al tempo stesso rinforzando i meccanismi di riflessione e pensiero logico propri della scrittura e della matematica. Ho completato la traduzione in italiano di questo gioco. Sono stato compensato dai giovani del team Kano con una maglietta e un computer – meraviglie del software libero 🙂 Racconteremo anche questo ai bambini. La maglietta Kano sarà la mia divisa, e forse alla fine li metteremo in contatto con gli sviluppatori.
La terza parte prevede l’uso di Scratch per la realizzazione di giochi adatti a consolidare le conoscenze matematiche acquisite fino alla quarta.
Qui sotto si può leggere la traccia delle attività. Non mi stupirei se venisse stravolta durante il percorso. Un paio di giorni fa, girovagando per la libreria Feltrinelli per aspettare il treno, mi sono imbattuto in un libro: I bambini pensano grande, scritto dal maestro Franco Lorenzoni per Sellerio. Talvolta il caso, nella sua cecità, riesce ad essere incredibilmente benevolo. Non avrei potuto immaginare una lettura migliore per prepararmi ad affrontare una classe di bambini. Non importa se non faremo tutto quello che abbiamo previsto. Non importa nemmeno se ne faremo solo un terzo. Lorenzoni scrive:
In un tempo dii straordinario movimento, simultaneità e velocità di visioni, lavorare a lungo intorno a pitture, disegni e fotografie, proponendo all’attenzione dei bambini immagini fisse, che rimangono uguali nel tempo, credo sia un terreno educativo necessario, perché permette di sperimentare la sosta e la durata.
Ecco, noi vorremmo svelare ai bambini un approccio alla tecnologia basato sulla sosta e la durata.
Alla scoperta del computer! Giocando con i codici
Sono coinvolte due classi di quarta, per un totale di 34 bambini. Le due classi vengono rimescolate in modo da alterare la distribuzione originale. Gli interventi sono ripetuti su queste due nuove classi (A e B). Ogni classe viene suddivisa in 3 gruppi di 4 bambini e uno di 5. I quattro gruppi così formati avranno a disposizione un computer Kano su cui lavorare, un dispositivo per eseguire riprese video, carta e matite. In ogni gruppo si individuano ruoli diversi:
1. uno o due agiscono (montaggio, interazione con il computer)
2. uno fa il disegno della situazione
3. un altro esegue le riprese video
4. e uno scrive il diario
Il programma ci serve per avere un quadro d’insieme ma non è rigido. Potrà essere eventualmente variato per ridurre le attività che risulteranno meno efficaci o per amplificare quelle che funzioneranno meglio.
Gli interventi avranno luogo il martedì alle 10:45. Inizio preparazione 10:15 (almeno la prima volta)
Scoperta del computer
Si inizia smontando due vecchi computer, uno fisso e uno portatile. Facciamo scoprire i principali componenti. Per poi dire: facciamo un computer nostro. Solo allora tireremo fuori le scatole con i Kano.
1. 24 novembre 2015 – A
2. 1 dicembre 2015 – B
3. 15 dicembre 2015 – A
4. 22 dicembre 2015 – B
Prodotto finale: montaggio delle riprese video
Percorso narrativo
Videogioco narrativo per l’apprendimento dei comandi nel terminale. È quello che ho tradotto in italiano.
1. 12 gennaio 2016 – A
2. 19 gennaio 2016 – B
3. 26 gennaio 2016 – A
4. 2 febbraio 2016 – B
Prodotto finale: “Secondo noi la storia finisce così”, che poi invieremo agli sviluppatori che devono finire il gioco.
Creazione del proprio gioco
Costruzione di un software didattico di argomento matematico con il sistema Scratch.
1. 9 febbraio 2016 – A
2. 16 febbraio 2016 – B
3. 23 febbraio 2016 – A
4. 1 marzo 2016 – B
Prodotto finale: il proprio gioco.
Progetto meraviglioso. Lo ribloggo sul mio sito.
http://lella-ilmagodioz.blogspot.it/
Grazie 🙂
Allora tutto è pronto!! Domani iniziamo questa avventura. Grazie per avermi coinvolto in questo bellissimo progetto. Laura
Grazie a te e a Romina, la vostra presenza mi fa sentire un po’ meno insicuro…
Aspetto di sapere degli interessantissimi sviluppi…
In bocca al lupo! :-)))
Immacolata
L’ha ribloggato su SperimentAZIONE.
Bellissimo!!!! :-))))
Immacolata
Salve Prof., io ho una “vecchiotta” videocamera, modello Panasonic nv ds38 con minivideocassette, se ne ha ancora bisogno, ve la potrei mandare con il corriere.
Immagino l’entusiasmo dei bambini che saranno coinvolti in questo progetto e la GIOIA che avranno nell’acquisire COMPETENZE attraverso l’esperienza diretta.
Saluti !!!
Grazie Aurora! Potrebbe essere utile. Tu hai mai trasferito video da questa videocamera al computer?
Mi sto rendendo conto che la maggior parte delle videocamere un po’ datate sono con miniDV. Credo di riuscire ad esportare i video ma è una cosa che non ho mai fatto. Documentandomi, per ora ho capito questo:
Hai esperienza su questo? ti torna?
i programmi di editing ( sul mac avrai Imovie) hanno la funzione “cattura” che permette di trasferire i dati dalla videocamera miniDV a un file tramite una porta firewire. La finestra di cattura ti permette di controllare la videocamera dal computer. https://sites.google.com/site/glossariodellaudiovisivo/home/montaggio-non-lineare#acquisizione
Il formato DV usa una compressione simile al JPG per ogni fotogramma, quindi la compressione è intraframe https://it.wikipedia.org/wiki/Intra-frame e non interframe, in altre parole riduce la ridondanza spaziale ma non quella temporale https://sites.google.com/site/glossariodellaudiovisivo/home/formati-digitali.
Ma perchè non gli fate usare le videocamere dei telefonini ? Così anche si rendono conto che può servire a qualcos’altro oltre che a fare i selfie…
Grazie per queste informazioni, che confermano quello che immaginavo. Per quanto riguarda l’impiego dei telefonini ho risposto qui. Non è comunque escluso che in uno dei gruppi faccia usare uno smartphone, magari proprio per fare il confronto.
Indubbiamente con una videocamera è più facile far capire cosa sono e a cosa servono diaframma, messa a fuoco e zoom. Sull’ergonomicità e l’operatività, soprattutto in riferimento a un lavoro di documentazione “da vicino” come mi pare debba essere quello in programma, penso che lo smartphone non sia inferiore alla videocamera. Una volta chiarito all’operatore che per passare da un totale (persone + oggetti) al dettaglio degli oggetti deve avvicinarsi e allontanarsi, la cosa dovrebbe risultare più facile ed efficace che non usando lo zoom, più adatto quando si lavora a una certa distanza dall’azione. Ottima l’idea del confronto tra i vari strumenti, sarei curioso di vedere il risultato.
Salve Prof., io potrei prestarvi la mia “vecchiotta” videocamera.
Con il corriere in un giorno vi arriverebbe 🙂
Il modello è Panasonic nv ds38 con minivideocassette.
Immagino l’entusiasmo dei bambini nell’essere partecipi di un progetto così bello, avranno il PIACERE di acquisire COMPETENZE facendo.
Gentile professore Andreas, lei è un genio! Un visionario, una persona molto generosa. Mi piacerebbe tanto che la mia classe avesse una opportunità simile…Buon lavoro e bellissime cose!
perchè le videocamere ? non bastano dei videofonini ? 🙂
Questi ragazzi vivono e vivranno con smartphone e tablet in mano, vissuti come scatole magiche ma ovvie. Qui vorremmo proporre un’immagine alternativa della tecnologia, che faccia vedere dentro, che obblighi a capire come funziona quella specifica macchina, e come l’altra ancora. I congegni tuttofare appiattiscono il pensiero, tutto reso facile e pushbutton. Fanno fare tutto ma tutto mediocremente. La tecnologia touchscreen, di per se meravigliosa, appiattisce il pensiero in una superficie, infinita ma priva di spessore.
E poi, chiederemo ai bambini che se ne occuperanno, di tenere a lungo il congegno in mano: una videocamera è fatta per essere tenuta con meno fatica, mentre tenere uno smartphone a lungo può essere una tortura, può facilmente cadere, e gli si può saturare la memoria più facilmente.
Buongiorno,
Che meraviglia!!! Questo progetto farà sicuramente emergere nei bambini conoscenze accantonate perché oggi la scuola propone modelli un po’…. Costretti
Acquisteranno competenze importanti sul saper fare……
Io non ho una videocamera da mettere a disposizione mi spiace
In realtà vorrei essere una bambina e vivere in prima persona l’esperienza, magari farei le riprese o scriverei il diario, per raccontare le emozioni e l’entusiasmo!!!
Grazie Silvia 🙂 Chissà se e come funzionerà. Scriverò qui…
Lei (te?) ha la capacità di sorprendermi ogni volta….se è rimasto colpito dal libro di Franco le consiglio il video “Elementare” che ha girato con la classe protagonista del libro. Le immagini che ho inserito jella mia ultima relazione per Editing sono state scattate proprio a casa Cenci, casa-laboratorio di Lorenzoni…io ho un relitto da mettere a disosizione. Una videocamera Sony del 2003 con mini dv. Come posso recapitarvela? Approfitto anche per rinnovare la mia disponibilità per partecipare con la classe al progetto…la telecamera continuerei a prestarla 😉
Grazie per la segnalazione del video Elementare!
E grazie per l’offerta della videocamera. Non ne ho mai usata una con mini dv. Due domande.
1) Tu hai provato a trasferire i video dal mini dv sul computer?
2) Se sì, e se lo sai, in che formato vengono fuori le immagini?
Eventualmente, per recapitarla, ci mettiamo d’accordo per email.
Grazie!
P.S.
io sono te per la gente con cui lavoro – io sono lei nelle recite istituzionali
Auguri! Purtroppo non ho video camera da offrire.
Per quanto riguarda il montaggio: Audacity è un software libero multipiattaforme concepito per il trattamento dell’audio, ma con esso si possono anche leggere e trattare file video mp4 e ogg.
Cioè da una parte, si possono creare etichette con codici temporali che identificano i contenuti, e scaricarle come file di testo semplice codificato per facilitare la scelta dei passi da tenere. E dall’altra si può anche rendere l’audio più nitido, se fosse necessario.
Grazie Claude, per queste indicazioni!
Grazie per il chiarimento sull’uso del pronome personale mi sarà utile in sede di tesi 😉 invece per la digitalizzazione del video ho avuto enormi difficoltà perché non sono riuscita a trovare un adattatore per collegarlo al pc quindi mi sono dovuta rivolgere ad un fotografo che alla modica cifra di €35,00 mi ha messo il video su cd e usb poi con un applicazione di conversione gli ho dato l’estensione avi. È stato macchinoso ma per voi potrebbe essere più facile, magari nella scuola si trova una mamma o un papà fotografo o anche solo appassionato o più facilmente un cavo per collegarlo ad un pc. Il mio vecchio utensile è qui e non sarà troppo difficile farlo arrivare a Firenze da Pontedera…aspetto notizie.
Mi puoi dire se ha un’uscita Firewire? O il modello della camera, tipo DCR-HC52 o qualcosa di simile? Così mi documento.
Il modello è DCR-PC8E (Sony)…
Dimenticavo..uscita firewire!!! Il problema per me era stato trovare un cavo con firewire e usb x collegarlo al pc mentre avrei il cavo firewire/firewire che utilizzavo per collegarlo al vecchissimo pc, ormai morto…provai diversi altri passaggi ma nei tempi a disposizione mi son dovuta rivolgere a chi lo fa di mestiere 😦