Assignment 1 bis: ancora sui feed RSS ma non solo …

Ora che state familiarizzando con i feed RSS per tenere la traccia dei vostri compagni di corso può valer la pena di allargare un po’ il discorso.

I feed sono indubbiamente utili per dare coesione ad una comunità di blog, come è questa nascitura blogoclasse, ma sono in generale anche un potente mezzo per seguire le proprie fonti di informazione, qualsiasi esse siano.

La gente compra il giornale per informarsi (guarda anche la televisione, lo so, ma questo ci porterebbe fuori strada ora) e questo è un fatto che ha accompagnato la vita delle persone della mia generazione e di un paio di generazioni precedenti, più o meno.

Da una decina d’anni a questa parte è comparsa Internet, una cosa talmente esplosiva e polimorfica che crea inusitate opportunità e disorientamento in pari misura. Si fa anche fatica a definirla succintamente, certo è che ha a che vedere con la produzione e distribuzione dell’informazione.

Supponiamo che io sia un tranquillo cinquantenne che si compra tutte le mattine il suo giornale. Qualcuno mi dice che quel medesimo giornale si trova su Internet e prima o poi mi capita di vederlo. Potrebbe per esempio essere questo

libero

Scopro che ci sono molte notizie ma non tutto quello che si trova nella versione cartacea a meno che uno non faccia un abbonamento, seguendo per esempio uno dei link che ho evidenziato. La novità interessante è che si può fare sia l’abbonamento alla versione cartacea che ad una versione elettronica, sfogliabile sullo schermo o scaricabile in formato pdf. Provate a seguire i link per vedere di che si tratta, potete anche farvi un’idea delle differenze di costo.

More about Illusioni perduteLa cosa mi interessa ma, si sa, è un po’ un problema in tutto il mondo, i giornali hanno un padrone e non è sempre facile leggere dentro alle notizie, se n’era già accorto Balzac all’inizio dell’800, forse ora dalle nostre parti è ancora peggio …

E allora che faccio? Vado a vedere anche un giornale per così dire di segno opposto, per esempio questo:

repubblica

Ecco, qui posso vedere le stesse notizie “dall’altro lato” e se voglio posso fare l’abbonamento alla versione elettronica anche qui.

Certo, queste versioni web dei giornali sono stipate di titoli, immagini, notizie, annunci, pubblicità, link e di tutto e di più il tutto condensato in una densità pazzesca. Faccio fatica a trovare quello che mi interessa, magari desidero essere informato solo su alcuni temi ma ogni giornale li comprime nello spazio disponibile a modo suo. Diventa faticoso e irritante …

Qualcuno, magari un figlio, impietosito vedendomi annaspare in questo mare di informazioni, mi informa che esistono i feed RSS e mi mostra come funzionano.

Mi spiega anche che i siti più ricchi, come quelli dei quotidiani, offrono feed distinti per categorie di notizie distinte. Come per esempio si può vedere in fondo alla pagina principale di Libero:

feeds liberoEcco, qui posso fare la stessa operazione che avete giusto imparato a fare voi sulle categorie che mi interessano in modo da tenere traccia solo di quelle. Talvolta le categorie sono ulteriormente suddivise, si tratta di andarle a cercare e non è sempre immediato. Per esempio in Repubblica, bisogna entrare nelle singole sezioni. Supponiamo che ci interessi il feed delle notizie di scienze: repubblica scienzefeed repubbl scienzeEbbene, se seguiamo questo link, nell’angolino in fondo a destra (!) troviamo il feed che ci serve.

La cosa si è fatta interessante e mi vien voglia di aggiungere altri giornali, rendendomi conto che tutte le testate del mondo, anche le più famose si stanno sforzando di recuperare online ciò che stanno perdendo inesorabilmente con le tradizionali versioni cartacee.

Trovo che Don Tapscott, il famoso autore (insieme a Anthony D. Williams) del best seller Wikinomics, in un recente e molto discusso articolo, Colleges Should Learn From Universities’ decline, dà per scontato che l’era dei giornali stia volgendo al termine. Cita vari casi di importanti giornali statunitensi che sono già scomparsi e racconta come per esempio il New York Times abbia svariati milioni di lettori ma solo una minoranza di questi acquista la copia cartacea ed i suoi profitti vengono principalmente dalla pubblicità sulla versione stampata.

newsp dead watchScopro addirittura che esiste un blog che funge da osservatorio della morìa di giornali e la cosa interessante è che il suo autore, Paul Gillin,  non è un giovane entusiasta delle nuove tecnologie bensì un anziano signore che ha fatto il giornalista per 25 anni, i primi 17 dei quali su giornali convenzionali che dichiara di amare proprio nella tradizionale forma cartacea.

Paul Gillin sostiene che alla fine il 95% dei giornali americani convenzionali spariranno e che sulle ceneri di questo disastro economico risorgerà un nuovo tipo di giornalismo nel quale l’aggregazione da fonti di notizie plurime e i contenuti generati dai lettori medesimi giocherannno un ruolo primario.

In effetti, se da un lato le testate giornalistiche tradizionali annaspano, allo stesso tempo stanno emergendo numerose forme alternative, direi quasi ibride. Per un certo tempo le notizie che trovo su questo fenomeno sono tutte di origine straniera ma poi scopro che anche da noi sono comparse delle realtà interessanti.

Ne trovo alfine una che non è dall’altra parte del mondo, anzi, è proprio locale, si potrebbe dire dietro l’angolo, e si chiama l’Altracittà: un laboratorio di giornalismo dal basso, libero e indipendente.

È un vero e proprio giornale perché viene anche stampato ma la cosa interessante è che chiunque può contribuire con un articolo.

altracitta

E questa è una cosa che mi piace tantissimo perché c’è tanta, troppa distanza fra tutto ciò che è istituzione, potere e informazione alfine da quest’ultimo gestita, e la vita delle persone con i loro reali e cogenti problemi.

Anche dal punto di vista tecnico la versione online di l’Altracittà è interessante perché sfrutta efficacemente le potenzialità del web. Per esempio è un blog, infatti gli articoli si possono commentare. Oppure, nella parte bassa della home page c’è un praticissimo calendario Google, esattamente come avete conosciuto nel wiki di questo corso.

Orbene, qui vi ho accompagnato in un giro che è influenzato dalle mie preferenze e dalla mia sensibilità. Naturalmente, ciò che piace a me non è detto che piaccia ad altri. Il giro è servito a descrivere concretamente come una persona oggi possa confezionarsi una propria composizione delle fonti di informazione se non addirittura concorrere alla produzione della medesima.


Nota. L’Altracittà fa parte di un insieme di attività di impegno sociale condotte dalla Comunità delle Piagge come per esempio il Fondo Etico e Sociale delle Piagge per l’esercizio del microcredito, in larga parte ispirate da Don Alessandro Santoro della cui rimozione da parte della Curia avevo accennato in un post precedente.

 

11 pensieri riguardo “Assignment 1 bis: ancora sui feed RSS ma non solo …”

  1. Buon pomeriggio Prof.,
    sono una new entry 🙂
    Ho creato il mio blog e ho iniziato a leggere i suoi assignment. Ritengo che i Feed RSS sono importantissimi ai fini di una ricerca rapida ed efficace. La rete è come una “giungla” di informazioni in cui è difficile individuare in tempi brevi il giusto percorso senza l’ausilio di strumenti di orientamento come i feed RSS.
    Devo ammettere che sono sempre fedele alla vecchia carta stampata, anch’io adoro l’odore della carta di un libro! Allo stesso tempo, però, devo ammettere che è troppo bello poter avere la propria rassegna stampa in pochi minuti e con pochi click, ogni mattina, prima di andare al lavoro e davanti ad una tazza di caffè!
    A presto
    Titty

  2. Io ho abbandonato i quotidiani cartacei per quelli on line da molto tempo. Forse corriere.it è un buon compromesso… anche se confesso di andare a vedere repubblica.it e ilgiornale.it, talvolta prendendola a ridere, altre volte un po’ meno! Per quanto riguarda i libri, non credo mi abituerò mai a leggerli sul computer. Già duro fatica con le dispense o le slides dell’università!
    A presto

  3. rispondendo alla rovescia, libri …

    anch’io amo i libri perché sono un ottimo mezzo per farsi raccontare bellissime storie (non amo i giornali che sono un mero strumento di potere)

    sono comodi da leggere a letto nel silenzio della sera, sono spesso tascabili e ti possono soccorrere nei viaggi, nelle sale d’aspetto, nelle code, costano pochissimo rispetto a quello che ti possono dare e quante volte vuoi per tutta la vita, costano niente in pratica, per esempio rispetto ad un pieno di benzina che dura il tempo di un banale spostamento

    sì, possono essere anche affascinanti e belli nella veste ma sono le storie che interessano

    e se un giorno quelle storie verranno raccontate meglio con un altro mezzo, magari ancora neanche immaginato, ebbene, ben venga quel mezzo

    tanti amano le belle e indubbiamente affascinanti penne stilografiche ma non scrivono quasi mai, di fatto

    bello veramente è il fare, il recepire, l’offrire, l’affascinare, l’affascinarsi

    i mezzi son mezzi, ognuno appropriato per il proprio contesto, epoca, costumi, convenzioni, convenienze

    opinioni …

    i nostri pensieri si nutrono dei pensieri degli altri, non esiste un limite, è tutto humus

    Hermann Hesse ha risposto a circa 35000 lettere, cercava di leggerle tutte e rispondere a tutte, a quelle che gli parevano belle ma anche a quelle che gli sembravano brutte o profonde o stupide, a tutte cercava di dare una risposta e con grande fatica (per inciso oggi molti non rispondono alle email)

    tutti i grandi creatori sono stati avidi del pensiero altrui, gli scrittori e i poeti si sono finiti gli occhi a leggere le cose scritte da altri, i pittori a copiare gli altri fino alla nausea, i compositori a provare infinite variazioni di temi immaginati da altri

    nessuno di costoro ha avuto paura di pienarsi la mente con i pensieri altrui perché la mente non è un repositorio di ricordi ma una macchina magica che ridisegna in continuazione i pensieri con ogni nuova immagine, suono o parola che la nutre

  4. sono concorde con Lei, ma ho un dubbio…E se tutto questo ricercare opinioni altrui ci facesse perdere di vista le nostre, di opinioni?
    Sì, dobbiamo conoscere i fatti prima di farci un’idea, sicuramente, non dobbiamo incorrere nel rischio di perderci: alla fine il filo di Arianna, fatto di informazioni fatti, dobbiamo averlo sempre ben saldo tra le mani e tirarne autonomamente le fila.
    Inoltre sono daccordo con Elena: non rinuncerò mai all’odore della carta di un libro nuovo o vecchio, ai ricordi che mi suscita, alle dita sporche di inchiostro dei giornali ed alla scomodità di leggere Repubblica ripiegata su me stessa (diciamocelo: è un quotidiano dalle dimensioni enormi!!!). Niente potrà mai sostituirlo…Sarò vecchia anche io??
    viola

  5. Io sono d’accordo con jacopo anche se come ho detto in un altro commento è molto utile poter accedere direttamente e velocemente agli argomenti che interessano.
    La sensazione di sfogliare nel mio caso il Corriere dopo pranzo sul divano in completa tranquillità non la posso provare davanti ad un computer. Anche io forse perchè sono un pò anziana……
    Saluti.
    Elena

  6. Sono d’accordo

    attenzione, non si tratta di sostituire il web ai libri; se ci fai caso il mio blog è pieno di riferimenti ai libri ed è chiaro che ne sono innamorato e che sono la mia principale fonte di informazione

    un conto è un classico, un libro di poesie, un romanzo di Corona o uno dei tanti meravigliosi scritti che ci sono stati regalati e un conto è la questione dell’informazione

  7. sono d’accordo sul pensiero entrante del declino dell’editoria cartacea, sicuramente per due fattori:
    il primo ecologico(molta carta in meno, anche se un giornale è all’80% reciclato)
    il secondo pratico (notizie prive di troppe infiocchettature giornalistiche e sicuramente più economiche)
    però, e qui c’è un però, dopo molti anni di e-news, io giovine (e comunque ormai nn tanto) mi sto riavvicinando al cartaceo!
    dopo anni di lettura su palmare o notebook sto tornando alla frusciante e fragrante carta.
    perchè cmq sia l’eterno fascino dello sbirciare tra le righe inchiostrate nn potrà mai essere sostituito dai vari e-book che stanno nascendo.

    jacbezze detto jacopo

  8. L’importante è che nella pagina di Google Reader tu veda i feed dei blog e di eventuali altri siti web che hai aggiunto e che tu veda in grassetto quelli che non hai ancora letto, o meglio aperto. È solo questo ciò che le varie operazioni che vi ho suggerito devono causare e non altre cose nei vostri rispettivi blog. Quando aggiungo un feed al mio account di Google Reader non è che mi cambia qualcosa nel mio blog (intendo https://iamarf.wordpress.com). Credo quindi che non ci siano problemi.

    Comunque, lunedì prossimo, dalle 14 alle 18 sono in aula informatica. Ne possiamo parlare direttamente e guardare insieme su di un computer se necessario. Magari posso tardare un po’ perché lunedì mattina ho una sessione di tesi a scienza della formazione ma arrivo …

  9. Sono decisamente d’accordo con lei Professore…
    I feed sono molto molto utili.
    ogni giorno ci troviamo ad utilizzarli per leggere o cercare ciò che ci serve…
    Internet è un grande mezzo di infomazione, utilissimo ma purtroppo molto molto dispersivo…
    Ho bisgno di avere però ulteriori informazioni su come inserire i feed all’interno della mia pagina blog…
    Non sono molto pratica..
    Ho seguito le informazioni che lei ha dato a noi studenti qualche giorno fa, ho seguito passo passo la procedura ma nonostante ciò nella mia pagina blog non appare l’icona feed back…
    Non so il motivo…
    Saluti
    Francesca

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