Scopiazzo il titolo da un post di Lucia. L’idea è di accettare l’invito di Vance Stevens – un consulente di tecnologie per la formazione e insegnante di inglese – a fare una presentazione online alla sua comunità del nostro MOOC. Nel post di Lucia potete vedere come è nata questa storia.
È un’ottima idea, ed è interessante che siano gli studenti a raccontare l’esperienza. Tutti coloro che sono interessati possono seguire Lucia, io vado ad aggiornare i rivoli.
Nel frattempo continua la transizione, che potete vedere da una serie di particolari che mutano nel blog.
Il blog si va identificando con la “cosa nuova” che finirà col chiamarsi Laboratorio Online Permanente di Tecnologie Internet per la Scuola – #loptis.
Ho trasformato il post Rivoli in una pagina, che aggiornerò via via.
Ai propositi elencati nell’altra faccia della fine, aggiungo un glossario di termini informatici in inglese. La cosa è emersa in seguito ad un incontro che ho avuto qualche giorno fa con due di voi. Mi sono reso conto che non posso dare per scontato che a tutti sia immediatamente chiaro cosa significhi un tasto “Edit”. Questa storia dell’inglese non è uno scherzo: il problema della tecnologia si può embricare perversamente con quello dell’inglese. Temo che taluni si scoraggino proprio a causa di questa sovrapposizione di problemi.
Mi è venuto in mente che in passato insieme ad un amico (Marco Trapani) avevamo iniziato un glossario elementare. Se qualcuno vuol dare suggerimenti o contribuire è benvenuto, intanto manca “Edit”… Poiché si trova in un wiki, potrei dare l’accesso a chi lo desideri. C’è anche un abbecedario di informatica. Il problema di questo tipo di risorse è che possono diventare presto obsolete in alcune parti, se non si mantengono costantemente, ma forse il glossario potrebbe essere curato da questa comunità.
Scusate, ma come si accede?
Ciao Gianni,
Se intendi come si accede a #loptis: come per #ltis13. Se intendi alla presentazione del cMOOC a learning2gether: http://www.amara.org/en/videos/YSU7qZTGsp94/info/fabrizio-bartoli-lucia-bartolotti-organize-a-discussion-of-the-cmooc-ltis13/ (file audio che fa finta di essere un video, con sottotitoli inglesi e italiani di Lucia Bartolotti)
Carissimi Andreas, Claude, Francesco
io sono una tra le persone che è abbastanza indietro sulle nuove tecnologie, ma quel che è importante e di cui sento il bisogno per me e per chi si trova a rincorrere i saperi, è sì la traduzione, ma anche l’uso o meglio a cosa mi serve e in quale ambito.. Grazie.. e contribuirò a inserire termini non comprensibili alla prima.. (Anna)
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@ Andreas a proposito del problema di obsolescenza dei glossari tecnici: forse potremmo invece contribuire al Wiktionary inglese, aggiungendo la traduzione italiana nei lemmi dove manca?
Ci vorrebbe – almeno a me – un po’ di tempo per l’ambientazione alla struttura, ma sembra una struttura solida, è un’iniziativa Wikimedia, quindi probabilmente ci saranno tanti altri volontari. E questo potrebbe togliere l’angoscia dell’obsolescenza.
Altra possibilità di incanalarci in un glossario collaborativo esistente: logos.it. È più veloce da consultare, anche – mi pare – più facile da modificare per aggiungere traduzioni (ci vuole il login però, non so se ricordo il mio) – ma sembra più scarso nella terminologia computeristica / web.
Ci ho pensato un po’. Ieri sera, dopo avere letto il tuo commento, ho subito pensato – Che bello! Sì infiliamoci in Wiktionary.
Poi stamani, domandandomi, come sempre – Ma a cosa serve realmente questo?
Ebbene, serve a recuperare il massimo numero di persone, serve a recuperare e aiutare quelle persone, non poche persone, che quando sentono “edit” o “toolbar” perdono il filo.
E allora mi è venuto in mente Don Milani, che quando si accorgeva che qualche alunno aveva fatto finta di capire una certa parola ma in realtà non l’aveva capita, allora si infuriava e urlava: – Ogni volta che non chiedete il significato di una parola che non capite sarà un calcio nel culo in più che prenderete nel futuro!
Allora, se una persona non intende la parola “edit”, è molto probabile che rimanga intimorita di fronte ad una cosa che appare così strutturata come uno di quei servizi. Penso che ci voglia una cosa immediata, che appaia come il classico quadernino con le voci a sinistra e le spiegazioni a destra.
E se organizzassi una pagina qui, e dessi a te e ad altri che lo desiderino i diritti per scrivere, e insieme accumulassimo i vocaboli di cui questa comunità ha bisogno ora? E se facessi partire una “campagna” di sensibilizzazione tipo – Ogni volta che incontrate un vocabolo che vi imbarazza scrivetelo subito in un commento a quella pagina… – e noi la introduciamo subito?
Di solito sono le cose più semplici quelle che funzionano meglio, che dici?
“Sono le cose semplici che mozzano il fiato” (Ghandi)
Concordo, anche perchè l’obiettivo non è scrivere un dizionario, ma individuare e risolvere i dubbi che possono emergere nel gruppo. In caso contrario rischieremmo solo un ridondante doppione: penso che basta una googleata con “significato di…” per ottenere la risposta in ogni caso o quasi
OK, ci sto. Penso che il problema sorga soprattutto nei tutorial video – in una pagina scritta, come dici, Francesco, chi non conosce l’inglese può facilmente risolvere con strumenti online esistenti, sui quali potremmo aggiungere un breve passo.
Però in un tutorial video in italiano, l’uso di una parola inglese può essere particolarmente sconcertante, ed è difficile per chi non sa l’inglese identificarla correttamente d’orecchio. Quindi sì, è buona la soluzione delle domande in commenti, che consentirebbe anche di chiedere: “cos’è che dici nel video X a y:yy:yy, che suona come “….”.”
Giusto: non avevo pensato ai video! Causa della mia obsolescenza culturale che mi porta a preferire sempre di gran lunga la lettura…. 😀
È per la stessa obsolescenza culturale che faccio e promuovo la sottotitolazione dei video: così vengono trasformati in testi 😀
.D 😀 😀
Per la presentazione di #ltis13 in inglese, vedo di esserci anch’io, spero che la connessione non sia troppo ballerina, dato che sarò in una località di mare e talvolta di domenica ci sono problemi di sovraccarico (ovvia però non mi lamento… meglio al mare che a casa, con questi caldi 😉 ).
Per il glossario e #optis, ben volentieri, non me la perderei per niente al mondo, la possibilità di collaborare con te/voi tutti 😀
@Cristina, per i grafici in Prezi: io tempo fa ho fatto una presentazione inserendo dei grafici che avevo fatto con un altro programma e poi trasformandoli in immagini che ho poi inserito in Prezi. E’ venuta fuori una cosa carina (mi pare) però forse per una presentazione istituzionale si va più sul sicuro con le vecchie, barbosissime slide 😉 Se vuoi dare un’occhiata, eccola qua.
Bellissima la possibilità di presentare #ltis13 in inglese – poi gli altri potranno far commenti a mo’ di chat scritta anche in italiano.
Il glossario mi interessa molto – ne avevo fatto uno per una traduzione collaborativa con un foglio di calcolo Google Docs (adesso Drive).
Fonte forse da esplorare: Transifex che serve a tradurre l’interfaccia di applicazioni web. Le traduzioni sono visibili anche ai non iscritti, e hanno un motore di ricerca interno, e c’è una montagna di progetti che vi vengono tradotti – vedi la pagina Projects 😉
D’accordo, Andreas: da domani sarò ufficialmente in vacanza, quindi ti do la mia disponibilità a collaborare al glossario e al #loptis che mi sembra un eccellente esito per il nostro cMooc: permetterà forse di non disperdere le conoscenze, le esperienze, i suggerimenti, i materiali e tutto ciò che di buono è stato prodotto e, accumulato in questi mesi…
Ciao! 🙂
Di sicuro, seguirò incuriosita il lavoro di Lucia, anche se non posso essere di nessun aiuto, visto il mio limite, al momento fortemente invalidante, rispetto alla conoscenza dell’inglese – …mai dire mai anche per l’apprendimento della lingua del Bardo in veneranda età…-
Trovo molto utile il glossario elementare che per quelli che ancora pasticciano tanto come me per acquisire maggior dimestichezza, è illuminante e rassicurante al tempo stesso…
Ritorno sulle considerazioni che avevo fatto nel post precedente, rispetto alla ristrettezza dello spazio in cui scrivere i nostri commenti, dato che il prof mi aveva chiesto di specificare, ma a ciò è mancata la mia risposta per gli affanni di queste giornate. Sì, prof, mi riferivo al fatto che la sensazione che si ha, stando confinati in questo rettangolino, è un po’ soffocante. Chiaro, è una mia impressione…e comunque non inficia la mia voglia di scrivere e comunicare, che, anzi, è costantemente sollecitata.
Un’altra cosa: in questi giorni, mi sono occupata dello scrutinio di oltre 300 Questionari di soddisfazione rivolti ai Genitori di diverse classi campione del mio I.C….Il tutto finalizzato all’Autovalutazione. Ho raccolto tutti i dati e li ho sistemati in una presentazione con vari grafici e testo esplicativi in Open.office.impress, perché Prezi non mi sembrava adatto, perlomeno per come l’ho capito io…Mi spiego: non mi era sembrato congeniale per i grafici, oppure mi sbaglio, perché magari consente di inserire anche questi? In tutto, il mio lavoro si sostanzia in 16 slide, alcune che visioneremo a volo d’uccello, altre su cui sarà invece opportuno soffermarsi di più proprio in funzione dell’Autovalutazione…
Cristina,
I commenti lunghi li puoi scrivere sul computer – io uso TextEdit di Mac in solo testo perché si apre più velocemente, ma vanno benissimo anche OpenOffice o LibreOffice – oppure in una bozza di post del tuo blog, poi incolli qui.
Ho appena ricontrollato: la dimensione dello spazio per scrivere i commenti è determinata dal tema grafico usato nel blog. Hai ragione, purtroppo è impossibile trovare qualcosa che soddisfi proprio tutte le possibili esigenze.
Anch’io faccio come Claude, quasi sempre scrivo nell’ambiente che prediligo e poi trasferisco in questo spazio tutto insieme con un copia-incolla.
Per quanto riguarda l’uso di Prezi al posto di PowerPoint, in teoria si dovrebbe poter rappresentare le stesse cose. C’è un tutorial che mostra come importare direttamente un file PowerPoint in Prezi: https://prezi.zendesk.com/entries/22428817-importing-powerpoint
Ti puoi divertire a vedere cosa viene fuori. Il tutorial è in inglese, se hai problemi dillo e ti aiutiamo.
Ah, mi sono accorto ora che comunque via via che scrivi la scatolina si allunga…
Anche se la presentazione di Cristina si potrebbe anche fare con PREZI, come spieghi, Andreas, forse andrebbe bene per una presentazione live. Ma per lo scaricamento a posteriori, forse è meglio se lei fa anche una versione tradizionalmente lineare, esportando il suo file ODP come PDF, per non sconcertare genitori ed amministratori scolastici.
Quando avevamo presentato una proposta di laboratorio sul Web 2.0 all’IUFFP con Luca Mascaro e Anna Veronese nel 2007, Luca aveva fatto un bellissimo diaporama dinamico e multimediale con Pages di Mac, però l’aveva salvato come PDF – perché la roba Pages la può leggere solo chi ha pagato per Pages, ma anche per offrire qualcosa di familiare a chi volesse scaricarlo.
È vero Claude.
Scusa prof ma questa volta do forfait: il mio inglese è rozzo quanto l’italiano di un pecoraio (di bassa levatura) e fondamentalmente tecnico; nella gran parte delle mie necessità mi faccio supportare da Google Translator.. Il che è tutto dire! 😉